Quando sentì girare la chiave nella toppa della porta di casa si ricordò. I piatti! Non aveva lavato i piatti! Era rimasta tutto il giorno a casa ed i piatti di due giorni facevano ancora bella mostra nel lavabo della cucina.
Sapeva che lui si sarebbe arrabbiato. E sapeva che avrebbe avuto perfettamente ragione. Infatti la salutò, la baciò dolcemente, vide i piatti e le disse, gelido: "Vai di là e aspettami".
Sapeva cosa voleva dire, sapeva che ora le avrebbe prese. Per il suo bene, ne era consapevole. Ma quanto male facevano!
Si distese sul letto e si tirò giù i pantaloni della tuta e le mutandine che indossava. Era come dire: "So di meritarmele, e mi offro alla punizione senza protestare". Ma quando lui entrò nella stanza le disse: "Chi ti ha detto di spogliarti? Pensavo di darti 50 colpi di di mestolo con i pantaloni e 50 di spazzola a sedere nudo". Ma visto che ti sei già tolta tutto, facciamo tutto così".
"No... ti prego... sono troppi... non..."
"Anche i piatti di là da lavare sono troppi. E avresti dovuto ascoltarmi, non ti ho detto di spogliarti. Ma solo di venire in camera. La prossima volta impari a fare di testa tua".
"Sì..."
"Bene, ora ti sculaccio, poi fili a lavare i piatti senza fiatare. Ok?"
"Ok..."
I primi 10 colpi di mestolo furono quasi sopportabili. Lui non era troppo severo ed i pantaloni attutivano bene. E poi lei era abituata a prenderle, circa una volta alla settimana. Non che fosse una cattiva compagna, ma sbagliava sempre qualcosa. E veniva punita. A volte pensava che i suoi errori non fossero casuali, ma dettati dal suo inconscio desiderio di essere punita, sculacciata.
Lui proseguiva imperterrito. I primi lamenti iniziarono a sentirsi nella stanza. Lei digrignava i denti, afferrava le lenzuola come se fossero delle corde su uno precipizio, nascondeva la faccia nel cuscino e... poi esplose in un pianto liberatorio. Lui continuava a sculacciarla, come se niente fosse. Ogni tanto si fermava, le accarezzava il sederino ormai rosso fuoco, le diceva che lo faceva per il suo bene, che l'amava, e poi riprendeva. Nel frattempo era passato alla spazzola.
Quanti colpi ancora? 30? 20? Non lo sapeva, aveva perso il conto. Era talmente sconvolta da non rendersi conto bene del mondo attorno a sé. Ecco, era questo che ricercava ogni volta nelle sculacciate; sfogarsi completamente da tutte le frustrazioni della vita. C'è che tira pugni ad un sacco, chi corre o chi nuota. Lei si faceva sculacciare dal suo amore. Ora ne era sicura; i piatti erano rimasti lì coscientemente.
Gli ultimi 10 colpi erano stati comunque terribili. Lui li aveva contati uno ad uno, lentamente. Ed ogni colpo era più forte del precedente. I piedi nudi si dimenavano nell'aria e lui, con calma, ogni volta li rimetteva giù.
Alla fine tossiva, piangeva, ma era felice. Era libera.
Si ricordò di dover lavare i piatti. Si alzò a fatica e prese da terra i pantaloni.
"Cosa fai?"
"Mi rimetto i..."
"No. Per ora resti così. Vai".
Se lui avesse potuto vederla mentre usciva dalla camera, avrebbe visto sul suo volto un piccolo sorriso.
Mentre lei lavava i piatti, lui si accostò delicatamente alla sua schiena, le accarezzò il sederino ancora tutto rosso. Lei provò un sussulto... Poi lui la baciò proprio dove i segni erano più rossi e le disse: "Vieni di là. Ai piatti ci penso io, dopo".
Mi viene da dire: chi di piatti non lavati ferisce... di mestolo perisce!
Scherzi a parte, bel raccontino domestico Ubu.
ciao,
Keith
Blue ha profondamente ragione, ma la situazione cui allude può capitare anche a chi non è spankee.
A volte, sentendosi di cattivo umore, delusi, frustrati, si avrebbe bisogno di una buona punizione: sculacciate, ma non solo.
Per riemergere, meglio.
Ed allora la punizione è un regalo prezioso
Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.
Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.
Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.
Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.
Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.
Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.
Luca