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CHIARA

Avviato da monellina* il 13/12/2008 alle 16:18

CHIARA

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Salve a tutti )
sono entrata da poco in questo sito e volevo postare un racconto
baciotti sparsi e buona lettura...


CHIARA


Non sono molto brava con i racconti....
che poi questo ...magari ...non è nemmeno un racconto.....chi lo sa....PP

Chiara si svegliò presto quella mattina…non si alzò subito ,al contrario, rimase a trastullarsi nel letto pensando…..
Pensava all’incontro che avrebbe fatto di lì a poco…..
Pensava a come si era comportata……
Pensava agli errori che aveva commesso….alle mancanze…..ai capricci…..alle disubbidienze…
Insomma non era proprio quella che si definisce una schiava modello,tuttavia a Lui piaceva così…un po ribelle….un po bambina….ma estremamente dolce…..ed infinitamente Sua….
A volte la paura che Lui si stancasse di lei la assaliva,la paura di perdere colui che la faceva sentire così donna….così bambina….così puttana….
La paura di perdere colui che la faceva sentire protetta….amata….capita…..coccolata…
Pensò a lungo quella mattina,sapeva che Lui l’avrebbe punita….lo sapeva….se lo sentiva…..e aveva paura.
Paura…..Strano termine….
Paura di essere punita….paura di perdere…..paura di amare…..paura di essere amata…..
La Paura era diventata un sentimento per lei…..non solo una sensazione,ma un sentimento….
IO HO PAURA si ripeteva….sotto la doccia….
IO HO PAURA si ripeteva mentre si stava vestendo con gli abiti che lui le aveva ordinato di mettere…..
IO HO PAURA si ripeteva mentre guidava sulla strada che la stava conducendo da Lui…
IO HO PAURA si stava ripetendo mentre al cancello attendeva che Lui le aprisse…
Ora era nella sua casa,Lui era molto dolce …come sempre….
Il suo profumo inondava l’ambiente,era inebriante,eccitante,avvolgente….come del resto era Lui….
La coccolò a lungo,la baciò,la accarezzò…
Poi…
Poi arrivò il momento che Chiara temeva….
Il momento che Chiara cercava di allontanare dalla mente…
La Sua voce cambiò….divenne ferma,era dolce sì,ma fermo e deciso….e lei capì che era finito il tempo delle coccole…
Lei capì che era giunto il tempo del castigo……
Lei capì che la PAURA la stava attanagliando….
Il respiro si fece affannoso,lo stomaco le si chiuse come in una morsa….l’adrenalina era al massimo…
“Padrone non mi punire ti prego…..”
Ecco…questo disse…
Solo questo con un filo di voce….
Lui le cinse la vita con dolcezza,non badando alla sua assurda richiesta e la guidò verso il letto….
La spogliò e la fece adagiare su di esso a pancia sotto..…..…..
Chiara piangeva,tremava…..e si teneva la testa con le mani come per nascondersi….
Poi successe…..
Successe quello che lei non si aspettava…..
dopo un'attesa che sembrò eterna....Lui non la punì…..
“per stavolta no…” disse….e fu in quel momento che lei si sentì perduta…..
Mille domande le passarono per la testa…..mille pensieri…..poi arrivò lei….LA PAURA.
PAURA di non essere più così importante
PAURA di non essere come Lui avrebbe voluto
PAURA di non essere all’altezza…
PAURA di non essere più Sua….
Si alzò di scatto e lo guardò…..lo guardò scrutandolo….lo guardò interrogandolo…..lo guardò implorandolo….
Lui era in piedi e sosteneva lo sguardo di lei…..senza che nessuna emozione trasparisse dal suo bel volto…
Allora lei lo fece!!
Lo fece!
Fece quello che MAI si sarebbe sognata di poter fare!
Andò verso il mobile….prese il cane che vi era riposto sopra…glielo porse…..
Senza dire nulla…..come se tutto fosse naturale così….
Poi si rese conto che ERA naturale così,..perchè lei era Sua….senza se…e senza ma.
La sera a casa…..ammirando le vistose e stupende striature rosse che rigavano i suoi glutei……pensò….
Pensò alle lacrime versate per il dolore….
Pensò a quanto era stato severo il suo Padrone…
Pensò a quanto si era occupato di lei…..a quanto l’aveva amata….
Pensò a quanto le voleva bene….

Poi ebbe PAURA….
PAURA di perdere tutto questo!!
PAURA di perdere chi era in grado di farla sentire così….donna….schiava….bambina….

Inviato il 13/12/2008 alle 16:18

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Ho spostato il tuo post tra i racconti, mi sembrava più adatto.
Mi ha fatto pensare a Secretary, quando l'ho visto ho capito una cosa: la punizione è segno di attenzione.
E' segno di cura.
Se lui non vede e non punisce vuol dire che è finita.
Beh nel film lui era piuttosto un debole schiavo dei propri desideri e incapace di dominarli e incanalarli....

Inviato il 13/12/2008 alle 20:37

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

Ciao monellina e benvenuta....

bel esordio il tuo raccontino, "Chiara" sviscera le paure di molte/molti spankee durante gli attimi che precedono il momento topico

Magari raccontaci di te, cosa fai, dove vai, da dove vieni e dove stai andando boh... noi siam qua!

ciao,
Keith

Inviato il 13/12/2008 alle 22:13

racconto con sorpresa

Severomilanese (201 post, compleanno non disponibile)

Davvero, per essere il primo racconto davvero emozionante.

complimenti.

Inviato il 15/12/2008 alle 15:57

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Eccomi qua...ora che ho capito che fine aveva fatto il mio racconto.
Allora che dire di me...ho 34 anni sono emiliana e ho avuto un Padrone per 3 anni...
Questo racconto è in realtà una mia vera esperienza, forse la peggiore nel senso che il pensiero di essere ignorate dalla persona per la quale si soffre, per la quale si china la testa ecc è davvero terrificante.
Forse ancora più terrificante della punizione in sè.
Le mie esperienze nascono col bdsm, non cruento o eccessivamente pesante; ora sono qui...sono qui perchè in effetti non credo che il sm mi abbia dato ciò che io cercavo.....
Ora voglio scoprire cosa cerco.....voglio capire come intendere lo spanking ad esempio che per me è un argomento nuovo ,almeno dal vostro punto di vista...per ciò che fino ad ora ho potuto leggere.
Quindi sto di vedetta e aspetto.....
baci sparsi a tutti e grazie

Inviato il 15/12/2008 alle 19:47

Point (360 post, compleanno non disponibile)

Benvenuta!!!
Leggendo il forum in lungo ed in largo, avrai modo di approfondire molto bene cosa vuol dire praticare lo spanking.
Per qualunque domanda, basta postare .

saluti,
point.

Inviato il 15/12/2008 alle 21:11

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Ok Point...se avrò dei dubbi posterò:-))

Inviato il 15/12/2008 alle 23:03

Linda (607 post, compleanno non disponibile)

Ciao Monellina, piacere di conoscerti.
Ho letto il tuo racconto e devo dirti che mi piace tantissimo, mi piace perché descrive delle sensazioni davvero stupende e speciali: la paura, il desiderio e la voglia di di avere paura, il bisogno di dover appartenere a lui, le attenzioni che lui ti riserva...le attenzioni particolari di cui ti nutri...Hai colto nel segno.
Mi ha colpito molto anche perché mi ricorda troppe cose, mi fa riflettere sul mio passato e su alcuni legami particolari che nel corso della vita si stabiliscono in maniera del tutto inconsapevole...mi rende anche un pò triste a dire il vero, ma mette bene a fuoco una parte di quello che c'è anche dentro di me...
Racconto dolcissimo...

A rileggerti presto.
Linda

Inviato il 17/12/2008 alle 21:26

Maya (41 post, compleanno non disponibile)

blue ha scritto:
la punizione è segno di attenzione.
E' segno di cura.



perfettamente d'accordo con te!!!!!!!


Bel racconto monellina, descrivi molto bene i sentimenti che si provano in quegli istanti ma la paura personalmente che ho di più è quando dici:

Poi ebbe PAURA….
PAURA di perdere tutto questo!!
PAURA di perdere chi era in grado di farla sentire così….donna….schiava….bambina….


Uffi non è giusto questo punto arriva sempre

Inviato il 20/12/2008 alle 23:41

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Linda ha scritto:
Ciao Monellina, piacere di conoscerti.
Ho letto il tuo racconto e devo dirti che mi piace tantissimo, mi piace perché descrive delle sensazioni davvero stupende e speciali: la paura, il desiderio e la voglia di di avere paura, il bisogno di dover appartenere a lui, le attenzioni che lui ti riserva...le attenzioni particolari di cui ti nutri...Hai colto nel segno.
Mi ha colpito molto anche perché mi ricorda troppe cose, mi fa riflettere sul mio passato e su alcuni legami particolari che nel corso della vita si stabiliscono in maniera del tutto inconsapevole...mi rende anche un pò triste a dire il vero, ma mette bene a fuoco una parte di quello che c'è anche dentro di me...
Racconto dolcissimo...
A rileggerti presto.
Linda


ciao Linda, piacere di conoscerti sono felice che la mia esperienza ti sia piaciuta...
Concordo con te nel dire che nel corso della vita si creano particolari legami in modo inconsapevole e casuale , non certo programmato...
a volte questi legami fanno soffrire molto....a volte non si riesce a capire dove finisce lui e dove inizi tu...a me è successo.
Tuttavia le emozioni che ne scaturiscono sono talmente forti,intense e dolci che è meglio provarle e magari soffrire che nn provarle affatto.

Inviato il 27/12/2008 alle 15:13

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Maya ha scritto:
blue ha scritto:
la punizione è segno di attenzione.
E' segno di cura.

perfettamente d'accordo con te!!!!!!!
Bel racconto monellina, descrivi molto bene i sentimenti che si provano in quegli istanti ma la paura personalmente che ho di più è quando dici:
Poi ebbe PAURA….
PAURA di perdere tutto questo!!
PAURA di perdere chi era in grado di farla sentire così….donna….schiava….bambina….
Uffi non è giusto questo punto arriva sempre


Ciao Maya
già la paura più grande è proprio questa, il terrore di perdere ciò che si ha, il terrore di non rappresentare più la sua priorità.
Sono convinta che in fondo è una paura immotivata perchè se un uomo è capace di frustarti, sculacciarti ecc magari fino a farti piangere...poi guardarti negli occhi come se nn ti avesse mai guardata prima, come se fosse l'ultima volta che lo fa....insomma il legame è talmente forte e particolare che è persino difficile da descrivere.
La donna, la schiava , la bambina rappresenteranno sempre una parte importante della sua vita.

Inviato il 27/12/2008 alle 15:20

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

diciamo che quando hai qualcosa hai sempre paura di perderlo. Se sei sola il problema non esiste, non hai nulla da perdere, ma se stai con qualcuno, spanker o padrone (come in questo specifico racconto) o un compango che nemmeno ci pensa di essere spanker ma con cui stai bene la paura di perderlo può sussistere.

Certo - so di essere controcorrente ma qui capita spesso - se la paura di perdere le attenzioni è il sentimento dominante allora, secondo me, c'è qualcosa che proprio non va.

Sarà anche che io dal mio partner cerco sicurezza e non la paura che è poi sempre il sintomo di un'insicurezza profonda. Io in coppia sono più forte e non avverto paura perchè ha paura chi si sente debole. Ecco una persona che sta con me non può farmi sentire debole perchè quello che ci lega dovrebbe essere qualcosa di estremamente forte.


Quindi il racconto l'ho letto ma sinceramente non è nelle mie corde. Direte voi e che ci frega? Nulla mi andava solo di scriverlo, ecco

Inviato il 27/12/2008 alle 17:18

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Luna ha scritto:
diciamo che quando hai qualcosa hai sempre paura di perderlo. Se sei sola il problema non esiste, non hai nulla da perdere, ma se stai con qualcuno, spanker o padrone (come in questo specifico racconto) o un compango che nemmeno ci pensa di essere spanker ma con cui stai bene la paura di perderlo può sussistere.
Certo - so di essere controcorrente ma qui capita spesso - se la paura di perdere le attenzioni è il sentimento dominante allora, secondo me, c'è qualcosa che proprio non va.
Sarà anche che io dal mio partner cerco sicurezza e non la paura che è poi sempre il sintomo di un'insicurezza profonda. Io in coppia sono più forte e non avverto paura perchè ha paura chi si sente debole. Ecco una persona che sta con me non può farmi sentire debole perchè quello che ci lega dovrebbe essere qualcosa di estremamente forte.
Quindi il racconto l'ho letto ma sinceramente non è nelle mie corde. Direte voi e che ci frega? Nulla mi andava solo di scriverlo, ecco


Ho capito perfettamente cosa intendi dire luna, solo che qui la paura di non ricevere attenzioni nn c'entra.
E' difficile da spiegare ma il partner in questo caso il mio ex padrone, mi dava moltissima sicurezza e la paura che ho provato e descritto nel racconto non è la paura a cui tu ti riferisci , non è la paura che può esistere in una relazione "normale".
Il legame in una relazione bdsm è un sentimento estremamente forte, che il Padrone prova in concomitanza con la sua schiava, la debolezza a cui tu ti riferisci è il totale abbandono di lei nelle sue mani.
Lui la guida, la domina, la ama..non esiste nulla di più importante....e a questo punto chi è il debole...chi il Padrone e chi la schiava...
A questo punto si è un tutt'uno ...
Personalmente credo che non esista persona che nn abbia paura, la paura è un sentimento comune a tutti..chi più e chi meno; il non ammetterlo è sintomo di debolezza e non di consapevolezza secondo me.

Tu scrivi..ha paura chi si sente debole...io credo al contrario che è debole chi non ammette di avere paura...
Ma questa è solo la mia opinione.

Inviato il 27/12/2008 alle 19:11

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

monellina* ha scritto:
Luna ha scritto:
diciamo che quando hai qualcosa hai sempre paura di perderlo. Se sei sola il problema non esiste, non hai nulla da perdere, ma se stai con qualcuno, spanker o padrone (come in questo specifico racconto) o un compango che nemmeno ci pensa di essere spanker ma con cui stai bene la paura di perderlo può sussistere.
Certo - so di essere controcorrente ma qui capita spesso - se la paura di perdere le attenzioni è il sentimento dominante allora, secondo me, c'è qualcosa che proprio non va.
Sarà anche che io dal mio partner cerco sicurezza e non la paura che è poi sempre il sintomo di un'insicurezza profonda. Io in coppia sono più forte e non avverto paura perchè ha paura chi si sente debole. Ecco una persona che sta con me non può farmi sentire debole perchè quello che ci lega dovrebbe essere qualcosa di estremamente forte.
Quindi il racconto l'ho letto ma sinceramente non è nelle mie corde. Direte voi e che ci frega? Nulla mi andava solo di scriverlo, ecco

Ho capito perfettamente cosa intendi dire luna, solo che qui la paura di non ricevere attenzioni nn c'entra.
E' difficile da spiegare ma il partner in questo caso il mio ex padrone, mi dava moltissima sicurezza e la paura che ho provato e descritto nel racconto non è la paura a cui tu ti riferisci , non è la paura che può esistere in una relazione "normale".
Il legame in una relazione bdsm è un sentimento estremamente forte, che il Padrone prova in concomitanza con la sua schiava, la debolezza a cui tu ti riferisci è il totale abbandono di lei nelle sue mani.
Lui la guida, la domina, la ama..non esiste nulla di più importante....e a questo punto chi è il debole...chi il Padrone e chi la schiava...
A questo punto si è un tutt'uno ...
Personalmente credo che non esista persona che nn abbia paura, la paura è un sentimento comune a tutti..chi più e chi meno; il non ammetterlo è sintomo di debolezza e non di consapevolezza secondo me.
Tu scrivi..ha paura chi si sente debole...io credo al contrario che è debole chi non ammette di avere paura...
Ma questa è solo la mia opinione.


Ci siamo a lungo interrogati su questo forum se lo spanking è bdsm oppure no. Di mio ho sempre pensato che sia una variante molto soft di bdsm dove a mancare è un approccio psicologico di dominazione così attivo.

Io non ho detto che non ho paura, inizio questo commento dicendoti la paura nasce quando hai qualcosa da perdere, se non hai nulla da perdere ovvio non hai paura. Io ho paura di perdere il mio compagno ma non è il sentimento predominante nel nostro rapporto, non lo è soprattutto nello spanking.

Io non cerco nè voglio un rapporto di dominazione così totale, nè di simbiosi così totale. Io voglio ci siano contorni evidenti fra me e lui, fra chi io sono e chi è lui. Non voglio un'unione che sia fusione. Io voglio due identità separate che stanno insieme nella loro diversità. Ma come ti dicevo io parlo per me, tanto che dicevo non è nelle mie corde. Il mondo è bello perchè è vario

Inviato il 27/12/2008 alle 19:34

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

Luna ha scritto:
Io non ho detto che non ho paura, inizio questo commento dicendoti la paura nasce quando hai qualcosa da perdere, se non hai nulla da perdere ovvio non hai paura. Io ho paura di perdere il mio compagno ma non è il sentimento predominante nel nostro rapporto, non lo è soprattutto nello spanking.


Su questo sono d'accordo, penso valga per tante situazioni e scelte del quotidiano, la paura nasce quando si ha qualcosa da perdere, quando in gioco c'è qualcosa di importante per noi, un affetto, un rapporto, di qualunque natura sia, e quella paura muove, o al contrario paralizza, le nostre azioni.
Nel caso specifico, penso che nel rapporto bdsm, padrone/schiava le proporzioni siano più accentuate su questa "paura" che si spezzi il legame, più particolare e sfacettate siano invece nello spanking anche a seconda dell'ambito in cui è praticato.

ciao,
Keith

Inviato il 27/12/2008 alle 23:06

Basquiat (375 post, compleanno non disponibile)

Due cose:

- da un lato sul discorso paura sono d'accordo con Luna. Se è il sentimento che viene percepito come dominante in un rapporto anche secondo me siamo di fronte a qualcosa che non funziona. La "molla" che produce un'azione attiva o passiva non può essere la paura di perdere l'altro o l'altra e se lo è siamo di fronte ad una forma di costrizione, di ricatto.
Se a farmi fare o non fare qualcosa è veramente la paura è evidente che quell'azione non vorrei farla e non la desidero

- dall'altro trovo che spesso il termine "paura" sia usato a sproposito, cosa che mi pare avvenga anche nel racconto. La paura è una sensazione negativa che poco ha a che vedere con l'eccitazione ed il desiderio. Ho paura di qualcosa che non voglio, che non mi piace e che tento di evitare. Al contrario per una pratica erotica parlerei di un mix tra ansia e brama, di felicità data dall'attesa (Piccolo Principe docet) ed eccitazione data dall'aspettativa.

Inviato il 28/12/2008 alle 11:52

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Io penso che si abbia paura di perdere qualcosa quando ci sono problemi e magari non si ha il coraggio di affrontarli chiaramente.
Se dovessi vivere un rapporto, di qualunque natura, nel timore costante di perdere ciò ho, non potrei goderne.
Quando ho avuto paura di perdere qualcuno è perchè avevo intuito cose non dette, in quei casi preferisco affrontare la situazione per prima.

Inviato il 28/12/2008 alle 15:24

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Io credo che sia passato un messaggio che non era quello che avrei voluto.
Nel racconto della mia esperienza non ho mai scritto che la paura era il sentimento dominante di quel rapporto.
Al contrario ho scritto che in quell'occasione c'era anche la paura, vista per la prima volta come un sentimento e non negativo.
Considero la paura un sentimento e come tale la reputo positivamente per lo meno in quella particolare situazione.
Ovvio che in un rapporto che sia di solo spanking, bdsm o altro intervengono miliardi di sentimenti e sensazioni differenti.
Il mio era un rapporto anche bdsm , non ho detto SOLO, ho detto anche.
Non credo che in un rapporto di tale genere la paura così come l'ho descritta io , come l'ho vissuta io possa costringere una persona a compiere o subire pratiche che non vuole, anche perchè è sempre ben presente in lui il rispetto e la stima della persona che gli affida se stessa.
Concordo con chi afferma che se viceversa il problema è a monte allora deve essere risolto in altri modi.
Io ho solo descritto una delle sensazioni che in quel momento ho provato, in quella giornata particolare, in quell'attimo particolare.
E per quanto riguarda Il Piccolo Principe (opera che adoro)....oddio le parole sono superflue credo.

"Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo."

"Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei
che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato
lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa".

Questa è precisamente l'essenza del rapporto che ho avuto la fortuna di vivere, questo intendo per fusione, per sintonia, per affidarsi ....
Ho solo puntualizzato perchè non è la paura che dominava la relazione.
Grazie per gli interventi eh ...finalmente un sito dove si discute )

Inviato il 28/12/2008 alle 16:27

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Per me era chiaro che la protagonista del tuo racconto non fosse la pura, piuttosto la paura di perderlo penso desse la misura di quanto tenessi al rapporto.
In effetti mi ricollegavo alle parole di Luna.
Condivido la citazione del Piccolo Principe (opera che adoro) anche se non so cosa direbbe l'autore in quest'ambito eheheh!

Inviato il 28/12/2008 alle 17:32

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Ok provo a spiegarmi meglio. Non voglio entrare in un discorso letterario anche se mi preme semplicemente sottolineare che le parti riportate del Piccolo Principe, soprattutto quella della volpe, parlano d'amore e dei doveri e rischi che si corrono nell'amare. Questo vale in tutti i tipi di rapporto d'amore e poco a che vedere con il bdsm. Chiusa questa premessa vorrei sottolineare solo tre cose:

1) Leggendo il racconto io ho inteso la parola paura esattamente come blue, ovvero paura di perdere lui e le attenzioni di lui. E' questo che dicevo mi suona male. Io ho paura che al mio compagno succeda qualcosa, ho paura che ci possano dividere, ho paura della noia, della guerra batteriologica, di un incidente ma non ho paura che lui si stanchi di me. Perche' non ce l'ho? Perche' sono un'incosciente? Perche' sono un'arrogante? No, semplicemente perche' lui non mi da motivi, al momento almeno, di dubitare del suo affetto nei miei confronti. Hai paura che qualcuno ti abbandoni quando lui non ti da sicurezza o quando tu non sei sicura di te ovvero pensi di non meritare determinate attenzioni, tutto quest'amore. Ecco perche' parlavo di insicurezza

2) Non ho esperienze bdsm, motivo per cui la prima volta che ho letto il racconto non ho commentato. Nel senso che una dominazione attiva, nel mio concetto di spanking e' inaccettabile, capisco che probabilmente sia quasi indispensabile in un rapporto bdsm che io cmq non sento adatto a me. Ho commentato dopo aver letto i commenti di spankee che elogiavano e mettevano in luce quest'aspetto. La cosa mi ha lasciato perplessa perche' ripeto io ritengo il concetto di paura, che poi la paura e' per tutti una sensazione, alieno al mio modo di concepire la coppia e lo spanking. Non capisco la motivazione che stia dietro ad un tipo di rapporto spanking di questo tipo.

3) Puo' darsi che Basquiat abbia ragione e qui dentro quando parlate di paura in verita' intendete attesa, eccitazione, ansia bhe pero' in questo caso non c'entra nulla la paura di perdere qualcuno. Mi e' anche venuto un dubbio, perche' leggendo i commenti ho notato che a porre l'accento sulla paura sono state quasi tutte spankee che desiderano un rapporto spanking disciplinare 24h sette giorni su sette. E' di domino pubblico che io non ami lo spanking in un'accezione di questo tipo e nemmeno cosi invasivo nella mia vita, allora mi chiedo e vi chiedo non sara' che questa paura sia legata ad un'insicurezza profonda? La stessa che poi vi spinge a credere che abbiate necessita' anche di chi vi punisca? Come il pagare il fio per qualcosa che non so cosa sia e che quindi vi pone ad evidenziare un aspetto, la paura in questo caso, che per me e' cosi alieno?

Mi sono dilungata come sempre....

Inviato il 28/12/2008 alle 23:17

Marco_75 (1154 post, compleanno 9-1-1975)

Luna, da quel poco che ho capito del bdsm, l'elemento paura con gradazioni diverse ne fa sempre parte. Ma sì tratta in gran parte di quel misto di attesa/ansia/trepidazione di cui altri hanno parlato (e che è ben presente anche nello spanking)... inoltre, se hai notato, la paura "vera" nel racconto irrompe nel momento in cui il master (o padrone, o quello che è) decide coscientemente di non punire più l'allieva. Quindi, in quel contesto, lui la respinge e le dà motivo di avere paura. Forse anche questo tipo di paura fa parte di un rapporto del genere, forse rafforza il rapporto una volta superata, forse per certi versi è persino eccitante per chi la prova. Boh? La sfera delle sensazioni umane è molto complessa, così come quella legata all'erotismo. Anche io non sono molto in sintonia col bdsm propriamente detto, ma non giudico ciò che magari non capisco del tutto (molto politically correct, lo so, ma a volte è il modo migliore di porsi).
Sul terzo punto immagino ti risponderanno le spankee interessate, ma da quel poco che ho capito della psicologia spankee-disciplinare non credo proprio sia così (anzi, mi sembra un'associazione un po' semplicistica, ma vabbè, spiegheranno loro se vorranno).

Inviato il 29/12/2008 alle 00:10

Linda (607 post, compleanno non disponibile)

Cara [b:3bm2bnoy]Luna[/b:3bm2bnoy], purtroppo non ho molto tempo per rispondere al tuo post, ma mi propongo di tornarci nuovamente, ora ti dirò più brevemente possibile cosa ne penso io.
Allora, prima di tutto la PAURA, che sembra farti appunto così tanta paura, è un sentimento come molti altri, un sentimento! Tutti nella vita hanno pura, anche le persone che sembrano indistruttibili hanno paura e secondo me il più forte tra tutti è colui che non si vergogna di ammetterlo. Anche in amore o nei rapporti interpersonali è così, perchè è impensabile che una cosa sia per sempre in quel modo o che non sfugga mai, a meno che non si tratti di oggetti. Ti è mai capitato di vedere qualcuno piangere per la troppa gioia? Magari alla forza di quelle lacrime può corrispondere la paura che tutto finisca perchè è troppo bello ciò che si vive in quel momento, forse è solo questione di carattere o di inclinazioni personali, non per forza di debolezza. Non si possono discriminare così gli esseri umani, non si possono fare certe classificazioni così banali. C'è qualcuno qui dentro che fa lo psicologo??
Seconda cosa, e ti stupirò ancora di più, quando io ho scritto che apprezzavo il racconto di "monella" ed ho affermato che mi ricordava alcune cose che ho provato in passato, non mi riferivo ad un rapporto bdsm, non ne ho mai avuto uno (e credo che non vorrei viverlo) ma mi riferivo ad una mia vecchia storia d'amore: sentimenti forti, incredibili, fra i quali la paura...la paura può essere passione, la paura può essere mettere allo scoperto tutto di se stessi, la paura può essere conoscersi veramente e ti assicuro che io non sono affatto insicura, anzi, forse un pò si, ma come tutti, fose anche un pò come te. Sono molto sensibile, ma sono forte, cavoli se sono forte e decisa!E penso che questo possa valere anche per qualcuna delle altre spankee che hanno risposto in maniera simile alla mia. Poi è chiaro che non si può basare un'esistenza sulla paura, su tutto ci vuole equilibrio, magari anche nel non poter prescindere dallo sapnking come preliminare per il sesso, anche quella potrebbe essere una mancanza di equilibrio come avere paura 24h su 24h. Ma fose c'è chi si sente vivo e realizzato così, non dobbiamo pensare che sia per forza patologico.
Cmq non mi piace questo atteggiamento strano di volersi per forza sentire diversi, di voler rimarcare la propria forza, il proprio carattere e di considerare gli altri, alcuni altri, come degli "incomprensibili sfigati", non lo condivido. Mi sbaglio o qui si dovrebbe parlare senza essere giudicati? Secondo me, come ha scritto qualcuno, viviamo lo stesso genere di esperienze e di sensazioni, su livelli diversi, quindi non mi pare affatto bello dire: "Io non mi riconosco con il tuo modo di pensare "(e questo è ok) e poi aggiungere:"Non sarà che voi avete un sacco di problemi ed io invece sto bene con me stessa faccio giusto un pò di spanking erotico per sentirmi meglio". Questo non sarà per caso come giudicare chi si esprime liberamente!!
A voi l'ardua sentenza!
Scusate se mi sono agitata un pò, ma non mi piacciono le sentenze mascherate da domande retoriche!Non mi sono sentita rispettata, tutto qui.

Linda

P.S.
Sparirò per qualche giorno, quindi ci si rivedrà tra un pò, nel frattempo BUON ANNO A TUTTI!!!!!!!!!! besos.

Inviato il 29/12/2008 alle 01:58

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

[b:1yvp0zjd]Marco,[/b:1yvp0zjd] di fatti ho scritto che leggendo il racconto all'inizio non ho commentato proprio perchè non ho esperienze BDSM ed il racconto mi sembrava ovviamente molto virato al BDSM
[b:1yvp0zjd]
Linda[/b:1yvp0zjd], avessi letto un pò più attentamente avresti scoperto che io ho capito benissimo che tu non hai esperienze bdsm, infatti scrivo io ho commentato dopo aver letto i commenti di spankee che commentavano sulla paura quasi, io così ho capito leggendo i vostri commenti, enfatizzando aspetti positivi. Tu scrivi come primo commento a questo racconto: "[b:1yvp0zjd][i:1yvp0zjd]mi piace perché descrive delle sensazioni davvero stupende e speciali: la paura, il desiderio e la voglia di di avere paura, il bisogno di dover appartenere a lui, le attenzioni che lui ti riserva...le attenzioni particolari di cui ti nutri...Hai colto nel segno[/i:1yvp0zjd][/b:1yvp0zjd]".

Nella [b:1yvp0zjd]lingua italiana[/b:1yvp0zjd] il sentimento della paura non ha accezioni positive. O almeno a me non ne viene in mente nemmeno una, mi viene in mente paura d'invecchiare, paura di morire, paura di vivere, paura della paura ma in nessuna di queste accezioni il termine è positivo. Ecco perchè la cosa mi ha reso parecchio perplessa. La paura nella mia accezione del termine non è speciale (tu e quasi tutti qui ammettete che tutti hanno paura, una cosa è speciale quando non è comune) e non è nemmeno stupenda (ripeto io non conosco un'accezione positiva del termine paura).

Nello Yoga, si dice che le paure che tutti noi abbiamo lascino segni nel nostro corpo. Lo Yoga ti insegna a smascherare certe paure e con esercizio e meditazione ti aiuta a sciogliere questi che io chiamo nodi karmici. Il non essere consapevoli dell'accezione negativa viene inteso come giustificazione che non ti porta alla consapevolezza e quindi in ultimo non ti permette di affrontarli. Io, avessi letto tutto il commento forse te ne saresti accorta, ho una grandissima paura di perdere (fisicamente) il mio lui, dove il termine perdere significa vederlo ammalare, pensare che possa capitargli qualcosa ecc. Ci sono motivi profondi per cui io ho paura che alle persone a cui sono legata possa capitare qualcosa, sono nodi karmici anche quelli che sto provando a sciogliere. Non sono meno importanti o più apprezzabili o facili da affrontare da altre forme di paura o di insicurezza. Anzi, vengono considerate come paure ancestrali quindi ancora più difficili da affrontare. Quindi, non sto per nulla al mondo nè nascondendo le mie paure e nemmeno mi sono messa sul piedi stallo facendo credere he io sono perfetta e gli altri no...

Che dal racconto ciò che tutti hanno notato (vuoi anche perchè è la parola più ripetuta) è il sentimento di paura lo dimostra il fatto che quasi tutti i commenti hanno come soggetto e come quote la parte finale del racconto, dove la parola paura è scritto mi pare 5 volte, dovrei contarle e non mi va. Quello che ho notato è che tutti prima del mio commento hanno dato commenti positivi, come se fosse giusta, sana.

Ora, Linda, io capisco che a te non piaccia stare nel mucchio ma le [b:1yvp0zjd]categorie sociali o sociologiche [/b:1yvp0zjd]esistono. Nel mondo e nella vita. Nemmeno a me piace essere messa nel mucchio ma sta di fatto che ti piaccia o no tutti ogni giorno ti/mi mettono in una categoria sociale. Nel forum esistono almeno tre macro-categorie sociologiche: spanker, spankee e switch, tu appartieni alla seconda (come me del resto) ed almeno tante altre categorie sociali (spanker solo per donne, spankee solo con donne, spanker-spankee solo come gioco erotico, spanker-spankee non ho preferenze, spanker-spankee come modus vitae dette anche dd). La cosa che mi ha stupito e si hai ragione inizialmente nemmeno positivamente è che tutti i commenti erano di spankee che nelle categorie sociali che ho riportato rientrano nell'ultima fascia, spankee dd. Questo si unisce ad un mio limite personale, io considero la dd lontanissima dal mio mondo (ammetti la franchezza io lo dico senza giri di parole, in molti calano la testa fingendo di essere d'accordo ma la pensano come me) e soprattutto noto un grandissimo giro psicologico nelle donne che sostengono di volere un rapporto dd, dico sostengono perchè - Lucilla esclusa - non mi risulta che ancora lo abbiano.

Allora, sintetizzo il mio pensiero: per me la paura sussiste ma è sempre negativa, soprattutto quando è dominante, nei commenti delle appartenenti ad una categoria sociale mi è parso che venga data un'accezione positiva che io sinceramente non colgo, mi sfugge proprio nella lingua italiana l'accezione positiva della paura (casomai posso pensare ad adrenalina che è la spinta che ti viene addosso ma dopo la paura non durante e nemmeno prima), mi domando quindi com'è possibile che una categoria sociale consideri positivo qualcosa che per me e non solo per me (ne parlavo in chat qualche giorno fa) non può proprio essere positivo? Che cosa ci sta alla base? E' insicurezza? Molte filosofie orientali vedono le paure come ferite, ecco io ho molte ferite ma non le vedo come medaglie da mostrare ed esserne fiera. Ma se gli appartenenti ad una categoria sociale si trovano tutte d'accordo su qualcosa allora significa che c'è un comune denominatore, Linda dice non è insicurezza ok cosa è Linda allora?

Inviato il 29/12/2008 alle 10:14

Linda (607 post, compleanno non disponibile)

[b:25znypou]Luna[/b:25znypou] io ho letto con attenzione quello che hai affermato tu, ed ho capito bene che non era riferito direttamente a me, si capisce anche da ciò che ho scritto, ma il mio intento era quello di difendere la possibilità che tutti abbiamo di poterci esprimere senza subire pesanti giudizi.
Ti dirò anche che secondo me non deve essere, E NON E', la lingua italiana ad attribuire una valenza positiva o negativa ai sentimenti, alle sensazioni o alle situazioni, la valenza positiva o negativa gliela attribuiscono le persone: anche lo spanking, se non sbaglio, non avrebbe una "valenza positiva" nel modo comune di pensare, neanche il dolore, eppure per molti è piacevole! No??
Per capire questo aspetto non intendo rifarmi a nessuna filosofia orientale, mi basta riuscire a comprendere cosa significhino per me certe cose...e poterne parlare liberamente, senza sentirmi giudicata, è anche un modo per capire se stessi, per analizzarsi in un certo qual modo.
Comunque, quello che mi pare evidente, e che non sono io a non voler far parte "del mucchio" come lo chiami tu, forse leggendo bene le mie parole(o forse mi sono spiegata male io per la fretta, chi lo sa) affermo esattamente il contrario, non mi piace il volerne stare fuori a tutti i costi, anche quando non è necessario rimarcare le differenze, e cmq in queste classificazioni ci sono infinite sfumature, infiniti margini ai quali ognuno di noi può appartenere.
Qundi, cosa ci sia alla base del voler provare paura non lo so, o cmq non ho la presunzione di scoprirlo per ogni caso specifico (ognuno di noi è diverso!è un essere singolo e singolare!) ribadisco solo che cmq ritengo [b:25znypou]il [/b:25znypou][b:25znypou]voler provare[/b:25znypou] paura come qualcosa da non considerare compleamente negativo, evidentemente se alcuni ne vanno alla ricerca significa che a qualcosa serve, che qualche beneficio ne traggono e poi cosa sia la paura secondo me, mi pare proprio di averlo spiegato precedentemente.

Chiedo di nuovo scusa per la coincisione, o per la poca chiarezza, ma sono di fretta perchè sto partendo, a risentirci, ciao

Linda

Inviato il 29/12/2008 alle 10:52

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Linda,
io ti sto semplicemente dicendo che io non vedo valenza positiva nella sensazione paura. Tu dici io la trovo. Allora non ti chiedo di farti portavoce di tutta una categoria sociale, ognuno ha la sua, ma potresti cortesemente spiegare in cosa trovi accezione positiva? Altrimenti finisce semplicemente in lite fra me e te. Spiega, cosa ci trovi positivo nella paura? Cosa trovi di positivo in questo sentimento? Dove sta lo speciale e lo stupendo (per usare parole tue) in questo sentimento? Cosa c'è di positivo nell'aver paura che lui possa andar via? Perchè altrimenti chiudiamola qui e non parliamo. Io ti ho spiegato perchè secondo me un rapporto dove la paura che lui mi abbandoni è un rapporto di per se negativo, non ho ancora capito dove stia il positivo. Ti ho spiegato perchè non è speciale per me e perchè non è nemmeno stupendo, non ho ancora capito dove stia per te. Se lo hai spiegato e' abbastanza evidente che io non lo abbia capito. Mio limite per carita'. Ma io ho letto semplicemente prima un 'speciale' e 'stupendo' senza spiegazioni e poi un alle volte la paura nasce da rapporti speciali. Il piangere per una profonda gioia temendo di perderla. Per me il temere di perderla resta indice di insicurezza ed e' negativa, nel momento in cui vivi l'attimo pensi che potrebbe finire o quando finira'. Non ci trovo positivita'. Capisco, leggendo monellina, il rapporto ed il legame che si crea fra le due figure in un rapporto bdsm. Non lo trovo affine alla mia idea di coppia ma lo capisco. Non capisco al contrario come tu consideri positiva la sensazione che descrivi. Perche' il pensiero/ paura di perdere qualcuno ti darebbe forza e positivita'? E soprattutto da cosa nasce? E' una domanda, come dice il detto chiedere è lecito, rispondere è cortesia.

P.S. Linda, io mi rivolgevo anche a te , non solo a te nel primo commento. Era nelle mie intenzioni ovvio che mi rivolgessi a tutte le spankee (senza esperienze bdsm) che hanno commentato il post in questione, dando accezione positiva ad un termine e che casualmente rientrano tutte in quella categoria sociale di cui sopra. L'ho risottolineato perchè nel tuo primo commento tu dici, ti stupirai ma non ho esperienze bds,. Al contrario, non c'è per me nessuna sorpresa nel fatto che tu non abbia esperienze bdsm

Linda ha scritto:
[b:gh4p5pz3]Luna[/b:gh4p5pz3] io ho letto con attenzione quello che hai affermato tu, ed ho capito bene che non era riferito direttamente a me, si capisce anche da ciò che ho scritto, ma il mio intento era quello di difendere la possibilità che tutti abbiamo di poterci esprimere senza subire pesanti giudizi.
Ti dirò anche che secondo me non deve essere, E NON E', la lingua italiana ad attribuire una valenza positiva o negativa ai sentimenti, alle sensazioni o alle situazioni, la valenza positiva o negativa gliela attribuiscono le persone: anche lo spanking, se non sbaglio, non avrebbe una "valenza positiva" nel modo comune di pensare, neanche il dolore, eppure per molti è piacevole! No??
Per capire questo aspetto non intendo rifarmi a nessuna filosofia orientale, mi basta riuscire a comprendere cosa significhino per me certe cose...e poterne parlare liberamente, senza sentirmi giudicata, è anche un modo per capire se stessi, per analizzarsi in un certo qual modo.
Comunque, quello che mi pare evidente, e che non sono io a non voler far parte "del mucchio" come lo chiami tu, forse leggendo bene le mie parole(o forse mi sono spiegata male io per la fretta, chi lo sa) affermo esattamente il contrario, non mi piace il volerne stare fuori a tutti i costi, anche quando non è necessario rimarcare le differenze, e cmq in queste classificazioni ci sono infinite sfumature, infiniti margini ai quali ognuno di noi può appartenere.
Qundi, cosa ci sia alla base del voler provare paura non lo so, o cmq non ho la presunzione di scoprirlo per ogni caso specifico (ognuno di noi è diverso!è un essere singolo e singolare!) ribadisco solo che cmq ritengo [b:gh4p5pz3]il [/b:gh4p5pz3][b:gh4p5pz3]voler provare[/b:gh4p5pz3] paura come qualcosa da non considerare compleamente negativo, evidentemente se alcuni ne vanno alla ricerca significa che a qualcosa serve, che qualche beneficio ne traggono e poi cosa sia la paura secondo me, mi pare proprio di averlo spiegato precedentemente.
Chiedo di nuovo scusa per la coincisione, o per la poca chiarezza, ma sono di fretta perchè sto partendo, a risentirci, ciao
Linda

Inviato il 29/12/2008 alle 11:41

Marco_75 (1154 post, compleanno 9-1-1975)

Luna, perché secondo te hanno successo i film horror? Bada che la domanda è assolutamente seria.

Inviato il 29/12/2008 alle 13:43

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Marco_75 ha scritto:
Luna, perché secondo te hanno successo i film horror? Bada che la domanda è assolutamente seria.


Sai che è un film, che è finzione. E' un modo per esorcizzare quindi la paura che è e resta un sentimento negativo. Quello che vuoi esorcizzare e sempre qualcosa che essendo negativo vuoi tenere lontano da te. Anche la risposta è assolutamente seria.

E come quando si scrive un diario e si mettono dentro tutte le cose brutte che ti succedono, lo fai per esorcizzarle e metterle come in gabbia. Le vedi scritte e ti fanno meno paura, le hai esorcizzate...

Inviato il 29/12/2008 alle 13:51

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

[img:3pa8u81p]http://www.calshop.biz/smiles/furiosi46.gif[/img:3pa8u81p]
E ti pareva che si riuscisse a discutere senza mettersi sul chi vive!
Che dite, ce la possiamo fare a non prendere tutto sul personale?
Io dico di sì!
Ho letto tutti i post e mi sembra che Marco abbia spiegato in poche parole il concetto di [b:3pa8u81p]paura[/b:3pa8u81p] nel racconto:

[quote:3pa8u81p] la paura "vera" nel racconto irrompe nel momento in cui il master (o padrone, o quello che è) decide coscientemente di non punire più l'allieva. Quindi, in quel contesto, lui la respinge e le dà motivo di avere paura. [/quote:3pa8u81p]
Vorrei far notare una cosa a [b:3pa8u81p]Luna[/b:3pa8u81p]

Luna ha scritto:
mi domando quindi com'è possibile che una categoria sociale consideri positivo qualcosa che per me e non solo per me (ne parlavo in chat qualche giorno fa) non può proprio essere positivo? Che cosa ci sta alla base?


Se ci pensi, anche lo spanking per chi non lo condivide e non lo concepisce appare una cosa che fa solo del male e si domanda quali gravi disturbi psichici abbia uno spankofilo...
A proposito dei film e libri horror, forse più che esorcizzare la paura sono modi per controllarla, sapendo che c'è sempre modo per uscirne.

Inviato il 29/12/2008 alle 14:29

Basquiat (375 post, compleanno non disponibile)

premettendo una certa maniacalità nell'uso delle parole

Linda il termine paura ha un significato (semantica lessicale) prettamente negativo, è l'oppressione e lo smarrimento derivante da una situazione percepita come una minaccia. E' un'emozione (più che un sentimento) che si prova di fronte a persone o situazioni che si reputano pericolose per se stessi, per la propria integrità fisica e psichica o per persone care una sensazione che ci fa rifuggire qualcosa.
Una sensazione a mio avviso, ma proprio in termini logici, incompatibile con una situazione di eccitazione, piacere e desiderio essendo diametralmente opposta all'eros, che al contrario rappresenta quella ricerca o quell'impulso che ci muove verso il piacere e l'appagamento


Marco il successo dei film horror è dato dal fatto che non fanno paura, semmai creano spaventi momentanei. Una persona adulta non ha paura di una rappresentazione cinematografica, semmai può essere stimolata al culmine di un climax di ansia e suspence appunto provando uno spavento, cioè scatenando una buona dose di adrenalina e direi che qui si spiega l'interesse verso il genere di film.

Inviato il 29/12/2008 alle 14:39

Linda (607 post, compleanno non disponibile)

Luna ha scritto:
Linda,
io ti sto semplicemente dicendo che io non vedo valenza positiva nella sensazione paura. Tu dici io la trovo. Allora non ti chiedo di farti portavoce di tutta una categoria sociale, ognuno ha la sua, ma potresti cortesemente spiegare in cosa trovi accezione positiva? Altrimenti finisce semplicemente in lite fra me e te. Spiega, cosa ci trovi positivo nella paura? Cosa trovi di positivo in questo sentimento? Dove sta lo speciale e lo stupendo (per usare parole tue) in questo sentimento? Cosa c'è di positivo nell'aver paura che lui possa andar via? Perchè altrimenti chiudiamola qui e non parliamo. Io ti ho spiegato perchè secondo me un rapporto dove la paura che lui mi abbandoni è un rapporto di per se negativo, non ho ancora capito dove stia il positivo. Ti ho spiegato perchè non è speciale per me e perchè non è nemmeno stupendo, non ho ancora capito dove stia per te. Se lo hai spiegato e' abbastanza evidente che io non lo abbia capito. Mio limite per carita'. Ma io ho letto semplicemente prima un 'speciale' e 'stupendo' senza spiegazioni e poi un alle volte la paura nasce da rapporti speciali. Il piangere per una profonda gioia temendo di perderla. Per me il temere di perderla resta indice di insicurezza ed e' negativa, nel momento in cui vivi l'attimo pensi che potrebbe finire o quando finira'. Non ci trovo positivita'. Capisco, leggendo monellina, il rapporto ed il legame che si crea fra le due figure in un rapporto bdsm. Non lo trovo affine alla mia idea di coppia ma lo capisco. Non capisco al contrario come tu consideri positiva la sensazione che descrivi. Perche' il pensiero/ paura di perdere qualcuno ti darebbe forza e positivita'? E soprattutto da cosa nasce? E' una domanda, come dice il detto chiedere è lecito, rispondere è cortesia.
P.S. Linda, io mi rivolgevo anche a te , non solo a te nel primo commento. Era nelle mie intenzioni ovvio che mi rivolgessi a tutte le spankee (senza esperienze bdsm) che hanno commentato il post in questione, dando accezione positiva ad un termine e che casualmente rientrano tutte in quella categoria sociale di cui sopra. L'ho risottolineato perchè nel tuo primo commento tu dici, ti stupirai ma non ho esperienze bds,. Al contrario, non c'è per me nessuna sorpresa nel fatto che tu non abbia esperienze bdsm
Linda ha scritto:
[b:2qt5yy0x]Luna[/b:2qt5yy0x] io ho letto con attenzione quello che hai affermato tu, ed ho capito bene che non era riferito direttamente a me, si capisce anche da ciò che ho scritto, ma il mio intento era quello di difendere la possibilità che tutti abbiamo di poterci esprimere senza subire pesanti giudizi.
Ti dirò anche che secondo me non deve essere, E NON E', la lingua italiana ad attribuire una valenza positiva o negativa ai sentimenti, alle sensazioni o alle situazioni, la valenza positiva o negativa gliela attribuiscono le persone: anche lo spanking, se non sbaglio, non avrebbe una "valenza positiva" nel modo comune di pensare, neanche il dolore, eppure per molti è piacevole! No??
Per capire questo aspetto non intendo rifarmi a nessuna filosofia orientale, mi basta riuscire a comprendere cosa significhino per me certe cose...e poterne parlare liberamente, senza sentirmi giudicata, è anche un modo per capire se stessi, per analizzarsi in un certo qual modo.
Comunque, quello che mi pare evidente, e che non sono io a non voler far parte "del mucchio" come lo chiami tu, forse leggendo bene le mie parole(o forse mi sono spiegata male io per la fretta, chi lo sa) affermo esattamente il contrario, non mi piace il volerne stare fuori a tutti i costi, anche quando non è necessario rimarcare le differenze, e cmq in queste classificazioni ci sono infinite sfumature, infiniti margini ai quali ognuno di noi può appartenere.
Qundi, cosa ci sia alla base del voler provare paura non lo so, o cmq non ho la presunzione di scoprirlo per ogni caso specifico (ognuno di noi è diverso!è un essere singolo e singolare!) ribadisco solo che cmq ritengo [b:2qt5yy0x]il [/b:2qt5yy0x][b:2qt5yy0x]voler provare[/b:2qt5yy0x] paura come qualcosa da non considerare compleamente negativo, evidentemente se alcuni ne vanno alla ricerca significa che a qualcosa serve, che qualche beneficio ne traggono e poi cosa sia la paura secondo me, mi pare proprio di averlo spiegato precedentemente.
Chiedo di nuovo scusa per la coincisione, o per la poca chiarezza, ma sono di fretta perchè sto partendo, a risentirci, ciao
Linda


Lo sapevo che non dovevo risponderti di fretta...mi dispiace se ti ho dato l'impressione di voler litigare con te, ma non mi pare di essere stata così oscura o antipatica, cmq mettiamola così: forse per alcuni, e a volte anche per me, avere paura può servire a sentirsi vivi, è un'emozione forte che magari serve anche per mettersi alla prova a vedere fino a che punto si può arrivare, per molti avere paura di perdre l'altro può anche equivalere ad amare. Si, può essere anche una forma di amore, anche nel caso del racconto di [b:2qt5yy0x]monella[/b:2qt5yy0x] e in quell'ambito particolare. Avere paura è un modo di esprimere se stessi. Avere paura è un modo di vivere le cose intensamente, è soggettivo è ovvio, ma ripeto secondo me è un modo (probabilmente particolare) per sentirsi vivi, per sentire di esserci e evidentemente per sentirsi legati a qualcuno.
A me piace avere puara, mi stimola, mi rinnova, mi fa sentire che esisto, mi fa sentire legata a qualcuno nel profondo, mi completa, ma come in tutte le situazioni è importante avere consapevolezza di ciò che si sta facendo, se magari è questo quello di cui parli hai ragione: se si perde l'autocoscienza i rischi che si corrono sono troppi, ma se è con intenzionalità che ci si abbandona alla paura che problema c'è? Basta saperlo cosa ci serve per stare bene.
E ti ripeto, la forza secondo me sta nell'ammettere che certe sensazioni sono dentro di noi, e nell'ammettere che vivendole ci sentiamo un pò più liberi perché non dobbiamo per forza dimostrare di NON "dipendere" da qualcuno e dalle sue attenzioni.
Poi mi analizzerò in questi giorni e ti dirò da cosa credo che nasca questo bisogno da parte mia, quanto agli altri, se lo provano, saranno i soli a poterti rispondere per i loro casi specifici.
Cmq [b:2qt5yy0x]Luna[/b:2qt5yy0x] mi sembrava già di aver esplicitato a sufficienza nel penultimo post cosa io intenda per paura, e sappi che cerco di rispondere sempre alle domande che mi vengono rivolte e, in questo caso, mi pareva superfluo ripetere una cosa già esposta, ma evidentemente non lo avevo spiegato con sufficiente chiarezza. Ciao

E' talmente forte la voglia di parlare di questo argomento che ritardo ancora la mia partenza!!!Che cialtrona che sono: sempre di corsa e all'ultimo momento!

Linda

Inviato il 29/12/2008 alle 14:40

Marco_75 (1154 post, compleanno 9-1-1975)

blue ha scritto:
A proposito dei film e libri horror, forse più che esorcizzare la paura sono modi per controllarla, sapendo che c'è sempre modo per uscirne.


Appunto, un po' come nello spanking, no? Prima o poi si torna alla vita di tutti i giorni, che anche nella DD non ruota certo attorno a questa componente...

Inviato il 29/12/2008 alle 14:43

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Linda ha scritto:
Avere paura è un modo di esprimere se stessi. Avere paura è un modo di vivere le cose intensamente, è soggettivo è ovvio, ma ripeto secondo me è un modo (probabilmente particolare) per sentirsi vivi, per sentire di esserci e evidentemente per sentirsi legati a qualcuno.
A me piace avere puara, mi stimola, mi rinnova, mi fa sentire che esisto, mi fa sentire legata a qualcuno nel profondo, mi completa

Le tue parole sono la dimostrazione di come una cosa negativa per alcuni, diventa positiva per altri.
Io, al contrario di te, non sopporto la paura perchè mi destabilizza e non mi permette di lasciarmi andare, di essere me stessa.

[quote:l5e7sezi]
E' talmente forte la voglia di parlare di questo argomento che ritardo ancora la mia partenza!!!Che cialtrona che sono: sempre di corsa e all'ultimo momento! [/quote:l5e7sezi]

Non so se augurarti che chi di dovere legga!

Inviato il 29/12/2008 alle 14:45

Linda (607 post, compleanno non disponibile)

Basquiat ha scritto:
premettendo una certa maniacalità nell'uso delle parole
Linda il termine paura ha un significato (semantica lessicale) prettamente negativo, è l'oppressione e lo smarrimento derivante da una situazione percepita come una minaccia. E' un'emozione (più che un sentimento) che si prova di fronte a persone o situazioni che si reputano pericolose per se stessi, per la propria integrità fisica e psichica o per persone care una sensazione che ci fa rifuggire qualcosa.
Una sensazione a mio avviso, ma proprio in termini logici, incompatibile con una situazione di eccitazione, piacere e desiderio essendo diametralmente opposta all'eros, che al contrario rappresenta quella ricerca o quell'impulso che ci muove verso il piacere e l'appagamento
Marco il successo dei film horror è dato dal fatto che non fanno paura, semmai creano spaventi momentanei. Una persona adulta non ha paura di una rappresentazione cinematografica, semmai può essere stimolata al culmine di un climax di ansia e suspence appunto provando uno spavento, cioè scatenando una buona dose di adrenalina e direi che qui si spiega l'interesse verso il genere di film.


Lo sapete cos'é?? Io a questo punto mi domando cosa pensiate davvero dello spanking...cosa rappresenti per voi sculacciare una donna o punirla (anche nel gioco è chiaro)? secondo voi fa lo stesso effetto che regalarle un mazzo di fiori per caso?? Bè secondo me no, ed è proprio quello che mi piace!!!

Linda
P.S.
Io le disqiusizioni semantico-lessicali le lascerei peredere in questo contesto, datemi retta, non c'entrano un tubo!

Inviato il 29/12/2008 alle 14:48

Marco_75 (1154 post, compleanno 9-1-1975)

Luna ha scritto:
Sai che è un film, che è finzione. E' un modo per esorcizzare quindi la paura che è e resta un sentimento negativo. Quello che vuoi esorcizzare e sempre qualcosa che essendo negativo vuoi tenere lontano da te. Anche la risposta è assolutamente seria.
E come quando si scrive un diario e si mettono dentro tutte le cose brutte che ti succedono, lo fai per esorcizzarle e metterle come in gabbia. Le vedi scritte e ti fanno meno paura, le hai esorcizzate...


Un film è finzione, ma la paura che durante la sua visione si prova è un sentimento reale e tangibile. Il film è come una trance onirica, lo spettatore in quel momento è immerso in un mondo parallelo, e le sensazioni che prova sono, almeno se il film funziona, reali. In un horror si ha paura, *non* si vuole guardare ciò che apparirà sullo schermo, ma allo stesso tempo si è incapaci di distogliere gli occhi. Poi il film finisce, si torna alla realtà e forse (forse) si è maggiormente attrezzati per affrontare le paure del quotidiano.
So che il paragone è azzardato e invito, io per primo, a prenderlo per quello che è. Io amo i film dell'orrore (e il cinema in generale) e sono assolutamente spanker, quindi la parte di me che *vuole* aver paura si esplicita in altri modi. Dico solo che una situazione di "spavento controllato" (ma non per questo meno intenso) può avere effetti in qualche modo terapeutici, e questo può valere sia in un'opera di finzione, sia in un contesto più interattivo e realistico come quello dello spanking.

Inviato il 29/12/2008 alle 14:56

Marco_75 (1154 post, compleanno 9-1-1975)

Linda ha scritto:
Lo sapete cos'é?? Io a questo punto mi domando cosa pensiate davvero dello spanking...cosa rappresenti per voi sculacciare una donna o punirla (anche nel gioco è chiaro)? secondo voi fa lo stesso effetto che regalarle un mazzo di fiori per caso?? Bè secondo me no, ed è proprio quello che mi piace!!!


Forse ti rivolgevi soprattutto a Basquiat, ma visto che la domanda è al plurale provo a rispondere io: per me significa esercitare un potere che lei stessa mi ha ceduto, farlo in modo intelligente e nell'ottica di una soddisfazione reciproca, rinsaldare (o completare) il rapporto con un'esperienza forte ma assolutamente intima.
Che hai fatto, hai rinunciato a partire?

Inviato il 29/12/2008 alle 15:07

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Marco_75 ha scritto:
per me significa esercitare un potere che lei stessa mi ha ceduto, farlo in modo intelligente e nell'ottica di una soddisfazione reciproca, rinsaldare (o completare) il rapporto con un'esperienza forte ma assolutamente intima.



M'inchino davanti a cotanta saggezza!
Per una volta siamo d'accordo!

Inviato il 29/12/2008 alle 15:22

Basquiat (375 post, compleanno non disponibile)

Linda ha scritto:
Lo sapete cos'é?? Io a questo punto mi domando cosa pensiate davvero dello spanking...cosa rappresenti per voi sculacciare una donna o punirla (anche nel gioco è chiaro)?

Risposta molto tranchant: è una pratica erotica al pari di altre
[quote:ozhcv9p4]Io le disqiusizioni semantico-lessicali le lascerei peredere in questo contesto, datemi retta, non c'entrano un tubo! [/quote:ozhcv9p4]

l'avevo premesso che tendo ad una certa maniacalità sul tema, cmq è vero fino ad un certo punto se si scrive e non ci si capisce sul significato va avanti una discussione infinita tra chi scrive mele e chi capisce pere
Anche quello che descrivi tu fatico a ricollocarlo nella categoria "paura"

Inviato il 29/12/2008 alle 16:31

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Marco, sinceramente il paragone secondo me è molto più che azzardato e soprattutto non spiega il motivo per cui nasce un film horror. Io penso che il film abbia degli antenati è queste siano i racconti di paura che magari ascoltavi da piccolo, le credenze popolari ma anche tradizioni come Halloween queste nascono per esorcizzare delle paure. Sulle tradizioni, i riti magici ecc. puoi trovare un mare di testi basta che cerchi tradizioni popolari. Scoprirai che nascono con l'intento di esorcizzare la paura.

Esorcizzo e così non ho più paura. Quando tu parli di paura in un ambiente sicuro semplicemente stai descrivendo una situazione che tu sai consapevolmente non ti arreca danno nè può provocarti veramente terrore. Appunto esorcizzi e dopo sei più forte.

Fra l'altro qua si dibatte su un tipo specifico di paura: la paura di perdere l'altro, che l'altro si stanchi di te e non di una generica paura. Quindi, o Basquiat ha ragione e si scambiano i termini (mi seccherebbe però un pò dover dare ragione a Basquiat due volte nella stessa giornata) oppure sinceramente c'è qualcosa che mi sfugge perchè giuro veramente che leggendo e rileggendo io non capisco quale sia l'accezione positiva del termine aver paura di perdere lui o le sue attenzioni.


Marco_75 ha scritto:
Un film è finzione, ma la paura che durante la sua visione si prova è un sentimento reale e tangibile. Il film è come una trance onirica, lo spettatore in quel momento è immerso in un mondo parallelo, e le sensazioni che prova sono, almeno se il film funziona, reali. In un horror si ha paura, *non* si vuole guardare ciò che apparirà sullo schermo, ma allo stesso tempo si è incapaci di distogliere gli occhi. Poi il film finisce, si torna alla realtà e forse (forse) si è maggiormente attrezzati per affrontare le paure del quotidiano.
So che il paragone è azzardato e invito, io per primo, a prenderlo per quello che è. Io amo i film dell'orrore (e il cinema in generale) e sono assolutamente spanker, quindi la parte di me che *vuole* aver paura si esplicita in altri modi. Dico solo che una situazione di "spavento controllato" (ma non per questo meno intenso) può avere effetti in qualche modo terapeutici, e questo può valere sia in un'opera di finzione, sia in un contesto più interattivo e realistico come quello dello spanking.

Inviato il 29/12/2008 alle 17:37

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Linda ha scritto:
Lo sapete cos'é?? Io a questo punto mi domando cosa pensiate davvero dello spanking...cosa rappresenti per voi sculacciare una donna o punirla (anche nel gioco è chiaro)? secondo voi fa lo stesso effetto che regalarle un mazzo di fiori per caso?? Bè secondo me no, ed è proprio quello che mi piace!!!


come regalarle un mazzo di fiori forse no ma molto simile che legarla e fare l'amore con lei magari anche bendate bhe penso si ci avvicini parecchio

Inviato il 29/12/2008 alle 19:05

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Basquiat ha scritto:
Linda ha scritto:
Lo sapete cos'é?? Io a questo punto mi domando cosa pensiate davvero dello spanking...cosa rappresenti per voi sculacciare una donna o punirla (anche nel gioco è chiaro)?

Risposta molto tranchant: è una pratica erotica al pari di altre

Io per questa risposta ti radierei dall'albo degli spankofili!!

Inviato il 29/12/2008 alle 20:13

Basquiat (375 post, compleanno non disponibile)

blue ha scritto:
Basquiat ha scritto:
Linda ha scritto:
Lo sapete cos'é?? Io a questo punto mi domando cosa pensiate davvero dello spanking...cosa rappresenti per voi sculacciare una donna o punirla (anche nel gioco è chiaro)?

Risposta molto tranchant: è una pratica erotica al pari di altre

Io per questa risposta ti radierei dall'albo degli spankofili!!


e perchè? se stiamo a livello di categorizzazione cosa sarebbe?
una filosofia? una forma di meditazione trascendentale?

Di fondo è un atto che genera piacere (tralascia come e a che livello) quando è praticato e che provoca una pulsione di ricerca quando è assente

Inviato il 29/12/2008 alle 20:59

Marco_75 (1154 post, compleanno 9-1-1975)

Basquiat ha scritto:
e perchè? se stiamo a livello di categorizzazione cosa sarebbe?


Ma le tassonomie e le categorizzazioni sono spesso semplificazioni della realtà... a volte necessarie (ma in fondo non in questo caso, secondo me) ma pur sempre semplificazioni.

Inviato il 29/12/2008 alle 21:34

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Linda ha scritto:
. Avere paura è un modo di esprimere se stessi. Avere paura è un modo di vivere le cose intensamente, è soggettivo è ovvio, ma ripeto secondo me è un modo (probabilmente particolare) per sentirsi vivi, per sentire di esserci e evidentemente per sentirsi legati a qualcuno.
A me piace avere puara, mi stimola, mi rinnova, mi fa sentire che esisto, mi fa sentire legata a qualcuno nel profondo, mi completa, ma come in tutte le situazioni è importante avere consapevolezza di ciò che si sta facendo, se magari è questo quello di cui parli hai ragione: se si perde l'autocoscienza i rischi che si corrono sono troppi, ma se è con intenzionalità che ci si abbandona alla paura che problema c'è? Basta saperlo cosa ci serve per stare bene.

A me dispiace dover dar ragione a Basquiat per tre volte di seguito nella stessa giornata ma quella che tu descrivi nemmeno per me è paura. La sensazione che descrivi per me è adrenalina se vuoi, puoi chiamarlo senso di sfida, mettersi alla prova ma la paura è qualcosa di differente.

Quando ti abbandoni alla paura non puoi mantenere nè consapevolezza nè tantomeno essere così in grado di gestirla. Quando gestisci una paura, infatti, significa che la stai affrontando e quindi la superi non ti abbandoni ad essa con consapevolezza e capacità di gestione, sono concetti secondo me in contraddizione.
Linda ha scritto:
. E ti ripeto, la forza secondo me sta nell'ammettere che certe sensazioni sono dentro di noi, e nell'ammettere che vivendole ci sentiamo un pò più liberi perché non dobbiamo per forza dimostrare di NON "dipendere" da qualcuno e dalle sue attenzioni.
Linda


ok sulla consapevolezza ma la forza dovrebbe stare nel superare qualcosa che come (oddio sono alla quarta ammissione di Basquiat ha ragione) sottolineava lo spanker dall'avatar romantico provoca disagio.

Inviato il 29/12/2008 alle 22:43

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Marco_75 ha scritto:
Basquiat ha scritto:
e perchè? se stiamo a livello di categorizzazione cosa sarebbe?

Ma le tassonomie e le categorizzazioni sono spesso semplificazioni della realtà... a volte necessarie (ma in fondo non in questo caso, secondo me) ma pur sempre semplificazioni.


si ma spesso Marco io ho la sensazione che si parli molto e scrivendo scrivendo si neghi un aspetto, quello erotico a cui si riferisce Basquiat, che è sicuramente presente nello spanking. Probabilmente, mi allargo va, fra tutti gli aspetti quello di eccitazione erotica è il solo presente in tutte le varianti del gioco possibili ed immaginabili. A volte semplificando, ci si capisce meglio.

Inviato il 29/12/2008 alle 22:45

Marco_75 (1154 post, compleanno 9-1-1975)

Luna ha scritto:
si ma spesso Marco io ho la sensazione che si parli molto e scrivendo scrivendo si neghi un aspetto, quello erotico a cui si riferisce Basquiat, che è sicuramente presente nello spanking. Probabilmente, mi allargo va, fra tutti gli aspetti quello di eccitazione erotica è il solo presente in tutte le varianti del gioco possibili ed immaginabili. A volte semplificando, ci si capisce meglio.


Sì, sono d'accordo che l'erotismo c'è eccome, ed è verissimo che è un elemento presente in tutte le varianti di spanking possibili (se poi sia proprio l'unico non so). Ma è un discorso che abbiamo già fatto, e sinceramente Luna non ho capito chi è che negherebbe questo aspetto. [i:20nx24l0]Qui[/i:20nx24l0] non mi pare succeda, e tra l'altro farlo sarebbe disonestà intellettuale.

Inviato il 29/12/2008 alle 23:32

Marco_75 (1154 post, compleanno 9-1-1975)

Luna ha scritto:
Marco, sinceramente il paragone secondo me è molto più che azzardato e soprattutto non spiega il motivo per cui nasce un film horror. Io penso che il film abbia degli antenati è queste siano i racconti di paura che magari ascoltavi da piccolo, le credenze popolari ma anche tradizioni come Halloween queste nascono per esorcizzare delle paure. Sulle tradizioni, i riti magici ecc. puoi trovare un mare di testi basta che cerchi tradizioni popolari. Scoprirai che nascono con l'intento di esorcizzare la paura.

Guarda, qui andiamo pesantemente OT, ma non credo che esorcizzare specifiche paure sia l'unico scopo delle storie fantastiche o dell'orrore. A volte piuttosto che di esorcizzazione parlerei di catarsi, di uno scatenamento delle sensazioni più forti (tra cui la paura) a scopo di purificazione; molto spesso poi nell'horror c'è un substrato sociale più o meno evidente (pensa a La notte dei morti viventi di Romero, non a caso uscito nel 68). Comunque il punto che sottolineavo io è che per liberarsi di certe paure, o almeno tentare di affrontarle nel miglior modo possibile, bisogna provarle in un contesto controllato: questo secondo me è ciò che può accomunare la fruizione di una storia dell'orrore e un rapporto di spanking vissuto dal lato della spankee. Poi chiamala pure, se preferisci, aspettativa, adrenalina, ecc., e in un certo senso hai anche ragione, ma è pur vero che non sempre i termini vengono usati nel loro significato letterale e spesso il contesto influenza molto le parole che usiamo.
[quote:v0evgroj]Fra l'altro qua si dibatte su un tipo specifico di paura: la paura di perdere l'altro, che l'altro si stanchi di te e non di una generica paura.[/quote:v0evgroj]

E infatti io non parlavo specificamente di questa paura, nel mio ultimo intervento, essendo a quanto mi risulta legata a un contesto bdsm che conosco pochissimo. Anche su questa, però, eviterei di dare giudizi tranchant, perché in fondo potrebbe trattarsi di una sensazione vissuta in modo particolare, forse un'altra paura controllata, anche se più realistica, forse un sentimento che può generare un diverso tipo di eccitazione. Non so. Comunque non confonderei questo elemento con la "paura" (ho messo volutamente le virgolette) che fa fisiologicamente parte di un rapporto di spanking, rapporto in cui la paura di perdere l'altro non è certo contemplata.

Inviato il 30/12/2008 alle 00:00

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Marco_75 ha scritto:
Luna ha scritto:
si ma spesso Marco io ho la sensazione che si parli molto e scrivendo scrivendo si neghi un aspetto, quello erotico a cui si riferisce Basquiat, che è sicuramente presente nello spanking. Probabilmente, mi allargo va, fra tutti gli aspetti quello di eccitazione erotica è il solo presente in tutte le varianti del gioco possibili ed immaginabili. A volte semplificando, ci si capisce meglio.

Sì, sono d'accordo che l'erotismo c'è eccome, ed è verissimo che è un elemento presente in tutte le varianti di spanking possibili (se poi sia proprio l'unico non so). Ma è un discorso che abbiamo già fatto, e sinceramente Luna non ho capito chi è che negherebbe questo aspetto. [i:2o3o2sfb]Qui[/i:2o3o2sfb] non mi pare succeda, e tra l'altro farlo sarebbe disonestà intellettuale.


Marco,
io mi riferivo alla definizione di spanking data da Basquiat. Di per sè la definizione è più che corretta. Mi spiego meglio alla domanda cosa è una mucca? La risposta la "mucca è un animale" è di per sè correttissima. Si può anche dire "la mucca è un mammifero, un animale erbivoro". Questa è una risposta più completa ma non più corretta de "la mucca è un animale". Si può poi andare ad una risposta qualitativa ovvero dire "La mucca è il mio animale preferito perchè fa il latte che è il mio alimento preferito". In questo caso la definizione di mucca è estremamente personale, magare il MIO animale preferito è il cavallo e non la mucca. Andiamo nella soggettività della risposta.

Alla domanda cosa è lo spanking? Uno può scegliere se dare una risposta soggettiva o se dare una definizione più o meno completa. La risposta "lo spanking è una pratica erotica" e di per sè una risposta correttissima, su cui sono convinta non ci sia nulla da obiettare. Perchè lo spanking è una pratica erotica.

Andare ad una risposta soggettiva senza aver dato prima una definizione, scatena di per sè una serie di opinioni più o meno personali che possono rendere un concetto di per sè molto semplice parecchio complicato. La definizione "spanking come pratica erotica" è probabilmente la definizione più corretta che esista proprio perchè l'elemento erotico è forse il solo comune denomitare di tutte le diverse forme di spanking.

Questa è la mia opinione.

Inviato il 30/12/2008 alle 10:27

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Qualcuno ha scritto.."Linda il termine paura ha un significato (semantica lessicale) prettamente negativo, è l'oppressione e lo smarrimento derivante da una situazione percepita come una minaccia. E' un'emozione (più che un sentimento) che si prova di fronte a persone o situazioni che si reputano pericolose per se stessi, per la propria integrità fisica e psichica o per persone care una sensazione che ci fa rifuggire qualcosa.
Una sensazione a mio avviso, ma proprio in termini logici, incompatibile con una situazione di eccitazione, piacere e desiderio essendo diametralmente opposta all'eros, che al contrario rappresenta quella ricerca o quell'impulso che ci muove verso il piacere e l'appagamento "

Non condivido affatto ciò che dici, io il significato prettamente negativo non lo vedo affato e ti cito alcune definizioni date al termine paura:

La paura è una intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto.

È una delle emozioni primarie, comune sia alla specie umana, sia a molte specie animali.

La paura è un'emozione governata prevalentemente dall'istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza dell'individuo ad una presunta situazione di pericolo; si scatena ogniqualvolta si presenti un possibile rischio per la propria incolumità, e di solito accompagna un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche di difesa.

Francamente non ci vedo nulla di negativo ..anzi, la pura ti rende vigile , ti salva da molti pericoli...ma di questo potremmo stare qui a discutere secoli.
Il Prifessor Andreoli psichiatra ...

Volevo chiederLe come si fa a distinguere una paura positiva, se vogliamo esistenziale, da una negativa, che porta a una patologia?

Vedi, innanzi tutto partiamo dalla paura. E' un [b:g0dprqu4]sentimento [/b:g0dprqu4]di malessere, che ciascuno di noi prova quando si trova di fronte ad una situazione nuova, cioè quando dobbiamo affrontare, diciamo, un ambiente che ha caratteristiche inaspettate, non fa parte della quotidianità, della banalità, dello scontato. Allora per poterci adattare c'è bisogno di riattivare il nostro organismo, quasi di utilizzare al massimo le nostre possibilità e quindi c'è una paura, tra virgolette, "buona", che è quella che ci permette di utilizzare al meglio le nostre possibilità. Questa è una paura utile, perché uno cercherà di riattivarsi sul piano fisico persino, come dovesse affrontare una lotta, oppure anche sul piano psicologico per poter tirar fuori tutto ciò che di meglio la sua personalità può dare.
e ancora...

Vedi l'amore è un sentimento di grande sicurezza, ma proprio perché diventa qualche cosa che uno sente come indispensabile si arriva al paradosso che si ha paura di perderlo. E allora anche l'amore ha un velo di paura...questo, questo mi porta a dire che la paura è prima di tutto una caratteristica esistenziale e [b:g0dprqu4]quindi bisogna vincere l'idea che la paura[/b:g0dprqu4], [b:g0dprqu4]quando la si sente, è negativa[/b:g0dprqu4]. Ma, come vi ripeto, bisogna distinguere bene la fase in cui la paura, non solo è accettabile, ma è utile al nostro vivere, da quando invece è veramente dannosa.

Scusate se mi sono dilungata postando alcune spiegazioni del Prof.Andreoli sulla paura , ma le condivido e credo possano aiutare tutti a capire meglio il significato "positivo" di questo sentimento.
E per quanto riguarda il rapporto bdsm , ovviamente non è nelle corde di tutti , come qualsiasi altro tipo di rapporto un pò "particolare"; è giusto che ogni persona faccia proprio ciò che più si avvicina al suo modo di vivere, di pensare ,di esprimersi sia nella sfera sessuale sia nella vita.
Per le persone che invece commentano senza avere mai provato il bdsm o lo spanking, beh che dire...provare per credere! poi commentare

Inviato il 31/12/2008 alle 19:17

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

monellina* ha scritto:
Francamente non ci vedo nulla di negativo ..anzi, la pura ti rende vigile , ti salva da molti pericoli...ma di questo potremmo stare qui a discutere secoli.

Mi trovi d'accordo su questo concetto. La paura scatta perchè avverti il pericolo e ti salva riuscendo ad arginare il pericolo, affronti quindi qualcosa, la superi e poi stai bene. Non ci convivi quindi con la paura ma ti capita una tantum e ti rende vigile facendoti superare quello che va male. Non la trovi nemmeno bella perchè le sensazioni che ti sta dando non sono positive, ti aiutano a superare un problema. Da questo punto di vista è positiva.
monellina* ha scritto:
Il Prifessor Andreoli psichiatra ...
Volevo chiederLe come si fa a distinguere una paura positiva, se vogliamo esistenziale, da una negativa, che porta a una patologia?
Vedi, innanzi tutto partiamo dalla paura. E' un [b:p37qzxt2]sentimento [/b:p37qzxt2]di malessere, che ciascuno di noi prova quando si trova di fronte ad una situazione nuova, cioè quando dobbiamo affrontare, diciamo, un ambiente che ha caratteristiche inaspettate, non fa parte della quotidianità, della banalità, dello scontato. Allora per poterci adattare c'è bisogno di riattivare il nostro organismo, quasi di utilizzare al massimo le nostre possibilità e quindi c'è una paura, tra virgolette, "buona", che è quella che ci permette di utilizzare al meglio le nostre possibilità. Questa è una paura utile, perché uno cercherà di riattivarsi sul piano fisico persino, come dovesse affrontare una lotta, oppure anche sul piano psicologico per poter tirar fuori tutto ciò che di meglio la sua personalità può dare.
e ancora...

Ok collima con quanto ho detto sopra. Ti aiuta a superare un problema questa cosiddetta paura buona.
monellina* ha scritto:
Vedi l'amore è un sentimento di grande sicurezza, ma proprio perché diventa qualche cosa che uno sente come indispensabile si arriva al paradosso che si ha paura di perderlo. E allora anche l'amore ha un velo di paura...questo, questo mi porta a dire che la paura è prima di tutto una caratteristica esistenziale e [b:p37qzxt2]quindi bisogna vincere l'idea che la paura[/b:p37qzxt2], [b:p37qzxt2]quando la si sente, è negativa[/b:p37qzxt2]. Ma, come vi ripeto, bisogna distinguere bene la fase in cui la paura, non solo è accettabile, ma è utile al nostro vivere, da quando invece è veramente dannosa.


Ok in questo caso continuamo a parlare di stadi e tempistiche ben definite. Ovvero non è elemento predominante del rapporto. Che è quello che io ho detto all'inizio di tutti questi commenti quando è elemento predominante, nemmeno lo psichiatra che non so nemmeno chi sia smentisce, sei di fronte ad un problema. Perchè io ho pensato di ritrovarmi di fronte ad un elemento predominante? Perchè nel tuo racconto il termine ricorre quasi 20 volte, è la parola più ripetuta, e spesso è usata in maiuscolato. E' evidente che vuoi dare enfasi al termine ed al sentimento "paura". Narrativamente, per me gli stai dando un ruolo primario e di fatti ripeto tutti i commenti già prima del mio sottolineavano l'aspetto con una serie di aggettivi che io non condivido.

Se poi il tuo intento non era dare quest'enfasi al sentimento, lo accetto per fede ma sinceramente non mi sembrava così leggendo. Tutto qui.

Inviato il 02/01/2009 alle 11:06

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Mi sa che abbiamo fatto un po' di confusione, ognuno l'ha interpretata a suo modo ma devo dire che sono emersi aspetti interessanti dei nostri caratteri.
Tra l'altro ricorre la ben nota questione di accettare che gli altri abbiano gusti [i:27yamemb]diversi[/i:27yamemb] dai propri, senza che questo significhi [i:27yamemb]migliori[/i:27yamemb] o [i:27yamemb]peggiori[/i:27yamemb].
L'importante è incontrare una persona che li condivida.
[b:27yamemb]Luna[/b:27yamemb].....era una battuta o non conosci il prof Andreoli?
Ha scritto anche libri di saggistica e narrativa, io ho letto "Racconti segreti".
Mi piace una sua frase "[i:27yamemb]Sono un pessimista attivo.
Da pessimista vedo nero dappertutto,
da attivo mi affanno per illuminare ovunque.[/i:27yamemb]"

Inviato il 02/01/2009 alle 15:19

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Vabbè mi arrendo...è giusto che ognuno la pensi come vuole ci mancherebbe.


Sta di fatto che ho goduto un casino quella volta...e tanto basta.
))) e ancora ringrazio quella paura così positiva...in tutti i sensi ...eheh

PS Luna se ti interessa la materia te lo consiglio il Prof.Andreoli; è uno psichiatra molto valido , io per lavoro ho avuto modo di averci a che fare.

baci sparsi

Inviato il 02/01/2009 alle 20:38

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

L'importante, di fatti, e' che piaccia a te. Grazie del consiglio. Ma io sono, anche per lavoro, più interessata alla socilogia in particolare la sociologia e la filosofia del linguaggio o l'antropologia. La psicologia, al contrario, mi lascia tiepida. Preferisco affrontare gli argomenti partendo dal collettivo o macrocosmo che non dall'individuale. Per questo, forse vediamo le cose con due approcci cosi differenti.

Inviato il 02/01/2009 alle 21:23

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

monellina* ha scritto:
Vabbè mi arrendo...è giusto che ognuno la pensi come vuole ci mancherebbe.
Sta di fatto che ho goduto un casino quella volta...e tanto basta.
))) e ancora ringrazio quella paura così positiva...in tutti i sensi ...eheh



In fin dei conti l'importante è proprio questo, averne goduto, aver trovato l'appagamento che si desiderava, la soddisfazione piena dei sensi... nel rispetto reciproco.

Poi ovviamente ognuno esprime il suo pensiero liberamente, stiamo qui apposta

ciao,
Keith

Inviato il 02/01/2009 alle 21:28

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Keith ha scritto:
In fin dei conti l'importante è proprio questo, averne goduto, aver trovato l'appagamento che si desiderava, la soddisfazione piena dei sensi... nel rispetto reciproco.


Sono d'accordo con Keith, alla fin fine è questa la molla di tutto...

Inviato il 02/01/2009 alle 22:10

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Luna ha scritto:
L'importante, di fatti, e' che piaccia a te. Grazie del consiglio. Ma io sono, anche per lavoro, più interessata alla socilogia in particolare la sociologia e la filosofia del linguaggio o l'antropologia. La psicologia, al contrario, mi lascia tiepida. Preferisco affrontare gli argomenti partendo dal collettivo o macrocosmo che non dall'individuale. Per questo, forse vediamo le cose con due approcci cosi differenti.


Ahhhhhhh ecco perchè!!
si credo proprio sia per questo che l'approccio è differente.
Io parto sempre o quasi dall'individuale, dalla persona; adoro affrontare gli argomenti partendo dal molto piccolo .

Inviato il 04/01/2009 alle 15:48

Maya (41 post, compleanno non disponibile)

Mi trovo molto d'accordo con i sentimenti che ha descritto monellina... forse perchè ci sono passata e la capisco...

Inviato il 06/01/2009 alle 11:08

Linda (607 post, compleanno non disponibile)

Blue ha scritto:
Non so se augurarti che chi di dovere legga!

Che occhio da spankee Blue!!Certo che devi augurarmelo!!!
Marco_75 ha scritto:
Forse ti rivolgevi soprattutto a Basquiat, ma visto che la domanda è al plurale provo a rispondere io: per me significa esercitare un potere che lei stessa mi ha ceduto, farlo in modo intelligente e nell'ottica di una soddisfazione reciproca, rinsaldare (o completare) il rapporto con un'esperienza forte ma assolutamente intima.
Che hai fatto, hai rinunciato a partire?

Devo dire che è piaciuta molto anche a me la tua interpretazione, complimenti! Bravo Mi trovo molto in sintonia con le tue parole, soprattutto per quanto riguarda "un potere che lei stessa mi ha ceduto". Hai colto il senso della mia domanda che non era così banale come appariva.
No, non ho rinunciato: alla fine sono partita e anche tornata, per vostra fortuna!
[b:1340fxeu]Basquait[/b:1340fxeu], riferendoti allo spanking, tu dici “Di fondo è un atto che genera piacere (tralascia come e a che livello) quando è praticato e che provoca una pulsione di ricerca quando è assente”. Esatto!! Proprio come alcuni considerano la paura!! Ora mi spiego: ricevere delle sculacciate di certo, nel senso comune e condiviso dalla maggioranza delle persone, non può essere considerato un fatto positivo...eppure (e mi ripeto ancora una volta...) come ci è ben noto a molti piace e molti, come tu stesso affermi, ne traggono vero piacere dunque, secondo me, per la paura la situazione può essere molto simile. L'essere sculacciati nella maggior parte dei casi rappresenterebbe una punizione o un'umiliazione (trovatemi un'accezione positiva del termine "umiliazione"se ci riuscite!) ma tanti ne traggono piacere, e la stessa cosa può accadere per la paura. Il discorso quindi, per me, non va affrontato sul piano semantico o culturale dei termini o dei concetti, piuttosto solo esclusivamente riflettendo sul fatto che determinate pratiche o determinate emozioni generano, che ci piaccia o no, un effetto positivo su alcune persone. Per questo il significato del mio concetto di paura può sfuggire: perchè è MIO!!!E' una cosa soggettiva e la definizione da manuale invece è oggettiva!!!
Cmq per quanto riguarda il discorso generale che stiamo affrontato qui, credo che, come dice [b:1340fxeu]Blue[/b:1340fxeu], abbiamo davvero sconfinato perdendo di vista il punto dal quale eravamo partiti.
Ma siccome io sono cocciuta e pesante , voglio ribadire l'unica cosa che mi premeva davvero fin dall'inizio, cioè affermare che esistono delle situazioni che generano emozioni intense e spiazzanti, come la paura (che è un'emozione e su questo non ci piove) che alcuni di noi scelgono di vivere volontariamente e liberamente pur essendo persone forti e sicure di sè; situazioni “strane”, per alcuni incomprensibili, ma delle quali molti di noi hanno bisogno per stare bene, per provare piacere, e non per questo devono essere considerati per forza pazzi, deboli o insicuri. Probabilmente sì, ricercare la paura è anche un modo per mettersi alla prova, per trovarsi ogni volta nel pieno di una sfida e vivere tutto questo, anche se capisco che tu [b:1340fxeu]Luna[/b:1340fxeu] non lo accetti, per alcuni può passare proprio attraverso la paura. Forse quella che descrivo io, come è stato detto, è adrenalina, ma se non provo prima la paura come faccio ad ottenere l'adrenalina? La paura quindi può essere un mezzo, un mezzo anche positivo che ci viene messo a disposizione dalla nostra natura e che noi possiamo sfruttare consapevolmente per il nostro appagamento.
Luna ha scritto:
Quando ti abbandoni alla paura non puoi mantenere nè consapevolezza nè tantomeno essere così in grado di gestirla. Quando gestisci una paura, infatti, significa che la stai affrontando e quindi la superi non ti abbandoni ad essa con consapevolezza e capacità di gestione, sono concetti secondo me in contraddizione.

E non mi sento in contraddizione quando affermo questo, perché sono io a decidere di abbandonarmi oppure no ad un dato sentimento, ad una data emozione come la paura, sono io che lo voglio e che posso ripetere tale esperienza tutte le volte che mi va o prolungarla per tutto il tempo che voglio. Come chi fa il Bungee jumpy: sa che sarà terrorizzato, ma è proprio quello che gli piace, che gli dà godimento, e lasciandosi andare a quel misto di paura ed adrenalina è consapevole dei rischi che corre, ma per lui ne vale la pena.
Quindi per me la paura si può gestire: dal momento che la uso e la ricerco per trarne un conseguenziale piacere la sto gestendo, questo è innegabile. Se invece fosse la paura a dominare la mia vita, concordo, sarebbe tutta un'altra storia, ma questo...[b:1340fxeu]vale per ogni cosa in generale[/b:1340fxeu]. Ciò che ci fornisce piacere nella vita, per me, non merita mai di essere condannato, purché non arrechi dolore o disagio a nessuno questo è ovvio, ed il fatto di riuscire a metterlo in pratica e soprattutto il fatto essere in grado di metterlo a fuoco e di delinearne i contorni ci rende più forti perchè ci dà la possibilità di conoscerci, di imparare chi siamo. Realizzarlo pur essendo consapevoli di correre determinati rischi appaga, anche in questo sta la forza: voler correre dei rischi pur di trarne piacere come già diceva Monellina.
Monelina ha scritto:
Tuttavia le emozioni che ne scaturiscono sono talmente forti,intense e dolci che è meglio provarle e magari soffrire che non provarle affatto.

Quindi forza come capacità di riconoscersi in qualcosa che può sembrare imbarazzante e fuori dalla “norma” piuttosto che unicamente come capacità di superare un disagio.
Luna ha scritto:
ok sulla consapevolezza ma la forza dovrebbe stare nel superare qualcosa che come (oddio sono alla quarta ammissione di Basquiat ha ragione) sottolineava lo spanker dall'avatar romantico provoca disagio.

Oh ragà, alla fine come si dice: “Le chiacchiere stanno a zero” , io se non ho paura all'interno del gioco-spanking, o affini, non mi diverto, non funziona, poi se in un rapporto di coppia non temo di perdere il mio lui o le sue attenzioni, conoscendomi, vuol dire che non lo amo, e traumi da superare o particolari insicurezze da vincere non ne ho! Al contrario direi! A me piacciono i rapporti di questo genere che ci posso fare?? Ma è anche vero che se la storia o il gioco finiscono...so ”sopravvivere”e anche molto bene direi! E non perdo la voglia di ricominciare cercando le stesse emozioni...anche questa potrebbe essere forza per caso?? O forse ostinazione e diabolica perseveranza nei propri errori? mhmhmh...su questo dovrei rifletterci un po' effettivamente...

Adesso nelle mie parole ognuno legga ciò che vuole leggere e capisca ciò che vuole capire, sono un pò stanca di ripetere sempre la stessa cosa, tanto credo che questo discorso non troverà facile conclusione se non ci mettiamo tutti un pò di buona volontà e accettiamo che ognuno la pensi a modo suo e soprattutto se non evitiamo di metterci nella posizione di giudicare debole chi è capace di gettarsi in certe situazioni che ci sembrano così lontane da noi, poi che ognuno la pensi e faccia liberamente ciò che vuole! Questo è sempre alla base di tutto! Sono naturalmente d'accordo con chi ha già espresso nei post precedenti questa osservazione.

Per concludere, dato che ho notato che c'è finito di mezzo pure l'argomento sesso, anche su questo voglio dire la mia per non essere equivocata: anche per me lo spanking ha una forte componente erotica, non la ignoro affatto anzi...!!! Non posso escluderla, mentirei a me stessa. Ma mi sento già molto appagata solo da quella versione che, credo per convenzione, viene definita "disciplinare", già in questa trovo ciò di cui ho bisogno, se poi il tutto avviene all'interno di un rapporto di coppia, oppure con una persona che mi piace...allora va bene anche il resto, ma per me il sesso non è il fine ultimo della situazione. In sintesi non considero lo spanking o solo erotico o solo disciplinare, anche se preferisco quest'ultimo, ed è innegabile che in ogni caso esso mi dia un certo grado di eccitazione a livello erotico, e spesso mi riferisco a questo genere di piacere anche quando parlo di...paura!!!

Linda

P.S.
Perdonatemi se non ho affatto il dono della sintesi!!
Tediosissima!!!!Non mi leggerà mai nessuno!

P.P.S.
Ci ho ripensato ancora un attimo rispondo più chiaramente ad un'altra domanda che era stata posta e cioè cosa sia la paura: la paura è la paura, quella che conoscono tutti più o meno, non c'è niente da spiegare in proposito e non intendo farlo io, il punto essenziale invece consiste solo nel fatto che ad alcuni, e in determinati rapporti o momenti, piace provarla, solo questo!! Non s'era capito??

Inviato il 07/01/2009 alle 17:36

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

"Ci ho ripensato ancora un attimo rispondo più chiaramente ad un'altra domanda che era stata posta e cioè cosa sia la paura: la paura è la paura, quella che conoscono tutti più o meno, non c'è niente da spiegare in proposito e non intendo farlo io, il punto essenziale invece consiste solo nel fatto che ad alcuni, e in determinati rapporti o momenti, piace provarla, solo questo!! Non s'era capito??......" (Linda)


Io sto provando a spiegarlo da giorni )))
cmq è molto bello e intrigante vedere la diversa interpretazione che ognuno di noi dà allo stesso racconto....

Inviato il 07/01/2009 alle 21:57

Severomilanese (201 post, compleanno non disponibile)

Le sculacciate sono argomento difficile anche perche' ognuno di noi vive quel momento a suo modo , con i suoi tempi ed un aspetto psicologico soggettivo e personale
Io penso non ci sia gioia nel riceverle o nel darle. Lo facciamo perche'
dopo c'e' gioia. Avete chiesto scusa perche' eravate in ritardo all'appuntamento, o per l'incidente con la sua macchina, o perche' gli avete ucciso il pesce rosso dandogli il cibo sbagliato. Piu' o meno giusto. Ma non ci siamo ancora. Il fatto e' che il partner capisce che accettate la colpa per qualsiasi cosa avete fatto E accettate la punizione! Come si sente il partner? Diamine, direi che apprezza molto? E come vi sentite voi? Scommetto che lo apprezzate anche voi! E' un circolo, non vizioso ma delizioso!

Inviato il 08/01/2009 alle 12:49

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Severomilanese ha scritto:
Le sculacciate sono argomento difficile anche perche' ognuno di noi vive quel momento a suo modo , con i suoi tempi ed un aspetto psicologico soggettivo e personale
Io penso non ci sia gioia nel riceverle o nel darle. Lo facciamo perche'
dopo c'e' gioia. Avete chiesto scusa perche' eravate in ritardo all'appuntamento, o per l'incidente con la sua macchina, o perche' gli avete ucciso il pesce rosso dandogli il cibo sbagliato. Piu' o meno giusto. Ma non ci siamo ancora. Il fatto e' che il partner capisce che accettate la colpa per qualsiasi cosa avete fatto E accettate la punizione! Come si sente il partner? Diamine, direi che apprezza molto? E come vi sentite voi? Scommetto che lo apprezzate anche voi! E' un circolo, non vizioso ma delizioso!


sublime direi.....

Inviato il 10/01/2009 alle 11:09

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Mi sembra che in questa discussione siano emerse diverse concezioni della PAURA, nelle sue varie accezioni, e diversi modi di viverla.
Dobbiamo solo imparare ad accettare che la nostra opinione non è universale (eccetto la mia ).
E' passata l'impressione errata che le critiche fossero rivolte al racconto di Monellina e soprattutto alle sue esperienze: non è così.
Al contrario, ci ha offerto lo spunto per discutere un argomento finora solo sfiorato.

Inviato il 10/01/2009 alle 14:15

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

blue ha scritto:

E' passata l'impressione errata che le critiche fossero rivolte al racconto di Monellina e soprattutto alle sue esperienze: non è così.
Al contrario, ci ha offerto lo spunto per discutere un argomento finora solo sfiorato.



Verissimo, l'argomento tiene banco e fa discutere sintomo che è sentito, ha preso spunto dal post di partenza - come sempre - per svilupparsi in ogni dove....

Bello anche l'ultimo intervento schietto di severomilanese!

ciao,
Keith

Inviato il 10/01/2009 alle 22:46

monellina* (40 post, compleanno non disponibile)

Keith ha scritto:
blue ha scritto:

E' passata l'impressione errata che le critiche fossero rivolte al racconto di Monellina e soprattutto alle sue esperienze: non è così.
Al contrario, ci ha offerto lo spunto per discutere un argomento finora solo sfiorato.

Verissimo, l'argomento tiene banco e fa discutere sintomo che è sentito, ha preso spunto dal post di partenza - come sempre - per svilupparsi in ogni dove....
Bello anche l'ultimo intervento schietto di severomilanese!
ciao,
Keith



eheheh nn posto mica a caso io eh!

Inviato il 10/01/2009 alle 23:52

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Keith anch'io trovo interessante il post di Severo milanese, è un po' l'esempio di come viverlo senza che diventi parodia ma neanche un rapporto dai toni eccessivi.

Severomilanese ha scritto:
Avete chiesto scusa perche' eravate in ritardo all'appuntamento, o per l'incidente con la sua macchina, o perche' gli avete ucciso il pesce rosso dandogli il cibo sbagliato. Piu' o meno giusto. Ma non ci siamo ancora. Il fatto e' che il partner capisce che accettate la colpa per qualsiasi cosa avete fatto E accettate la punizione! Come si sente il partner? Diamine, direi che apprezza molto? E come vi sentite voi? Scommetto che lo apprezzate anche voi! E' un circolo, non vizioso ma delizioso!

[quote:2yb0fml0]Io penso non ci sia gioia nel riceverle o nel darle. Lo facciamo perche'
dopo c'e' gioia.[/quote:2yb0fml0]
Questo invece non mi è chiaro.
La penso in gran parte così ma credo per motivi diversi.

Inviato il 11/01/2009 alle 14:15

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

Riguardo l'ultima citazione di severomilanese che riporti blue,

sulla non gioia nel darle e nel riceverle, be' penso dipenda dal modo in cui si vive la sculacciata, se solo disciplinare come nelle situazioni descritte, se molto erotica... magari severomilanese specificherà meglio cosa intende

ciao,
Keith

Inviato il 11/01/2009 alle 22:02

Severomilanese (201 post, compleanno non disponibile)

[quote="blue":wbiyzzp1]Keith anch'io trovo interessante il post di Severo milanese, è un po' l'esempio di come viverlo senza che diventi parodia ma neanche un rapporto dai toni eccessivi.
[quote:wbiyzzp1]Io penso non ci sia gioia nel riceverle o nel darle. Lo facciamo perche'
dopo c'e' gioia.[/quote:wbiyzzp1]
Questo invece non mi è chiaro.
La penso in gran parte così ma credo per motivi diversi.
[/quote:wbiyzzp1]

La differenza sostanziale non è nel come facciamo le cose ma è sempre e solo lo scopo che ci prefiggiamo , il che non significa che il fine giustifica i mezzi , ma che i mezzi stessi hanno uno scopo preciso che, nel caso specifico, è condiviso come punto di arrivo da entrambe le anime che si mettono in gioco ; se poi anche il mezzo è condiviso .... beh.... cosa volete di piu' dalla vita? un lucano???

(un po' sisntetico ma spero renda l'idea....)

con affetto



Mauro

Inviato il 12/01/2009 alle 09:50

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Severomilanese ha scritto:
Le sculacciate sono argomento difficile anche perche' ognuno di noi vive quel momento a suo modo , con i suoi tempi ed un aspetto psicologico soggettivo e personale

perfettamente d'accordo
Severomilanese ha scritto:
Io penso non ci sia gioia nel riceverle o nel darle. Lo facciamo perche'
dopo c'e' gioia. Avete chiesto scusa perche' eravate in ritardo all'appuntamento, o per l'incidente con la sua macchina, o perche' gli avete ucciso il pesce rosso dandogli il cibo sbagliato. Piu' o meno giusto. Ma non ci siamo ancora. Il fatto e' che il partner capisce che accettate la colpa per qualsiasi cosa avete fatto E accettate la punizione! Come si sente il partner? Diamine, direi che apprezza molto? E come vi sentite voi? Scommetto che lo apprezzate anche voi! E' un circolo, non vizioso ma delizioso!


Su questo, invece, almeno sulla prima parte sono in quasi totale disaccordo. Io non ho mai creduto molto alla storia che sento spesso dire "durante magari non ti piace ma poi ci pensi e ti ecciti" ecco con me non funziona. Sono l'antitesi del disciplinare, forse per questo anche l'esempio che leggo non mi dice molto. Non vorrei ripetermi ma ndl mio caso il gioco funziona solo ed esclusivamente sel mio partner è capace di sedurmi ed eccitarmi prima, durante e dopo. E' un gioco in un gioco se non gioia, comunque, piacere deve a mio avviso esserci in tutte le fasi.

Inviato il 21/01/2009 alle 21:46

Linda (607 post, compleanno non disponibile)

Luna ha scritto:
E' un gioco in un gioco se non gioia, comunque, piacere deve a mio avviso esserci in tutte le fasi.



Anche io, pur essendo decisamente tagliata per [i:2vl5bsby]il disciplinare[/i:2vl5bsby] (ma non eclusivamente!) su questa cosa la penso esattamente come te: piacere prima, durante e dopo!!Nello spanking per me tutto è piacere, l'idea, la proiezione di quello che avverà, la situazione, il momento stesso, le parole, i colpi ed i vari ed eventuali [i:2vl5bsby]dopo[/i:2vl5bsby].

Linda

Inviato il 22/01/2009 alle 01:28

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Secondo me si è fatta un po' di confusione.
Ma chi l'ha detto che per una donna propensa al disciplinare il piacere sia [i:37tm9v41]solo[/i:37tm9v41] nel ricordo??
Il ricordo ha una valenza emotiva particolare, ma è scontato che debba esserci "qualcosa" prima, durante e dopo!
Personalmente, ho sempre dato rilevanza al ricordo ma per l'impatto emotivo, perchè l'esperienza ha avuto un significato al di là dell'istante temporale.
Certo, ho anche scritto che non trovo piacere nel dolore, ma è l'emozione che rende quel dolore parte del piacere.
Ovviamente ognuno ha i propri limiti, i miei non sono elevati purtroppo...quelli fisici sono inferiori a quelli emotivi.

Inviato il 22/01/2009 alle 14:40

Luna (332 post, compleanno non disponibile)

Linda ha scritto:
Luna ha scritto:
E' un gioco in un gioco se non gioia, comunque, piacere deve a mio avviso esserci in tutte le fasi.

Anche io, pur essendo decisamente tagliata per [i:13dus0o5]il disciplinare[/i:13dus0o5] (ma non eclusivamente!) su questa cosa la penso esattamente come te: piacere prima, durante e dopo!!Nello spanking per me tutto è piacere, l'idea, la proiezione di quello che avverà, la situazione, il momento stesso, le parole, i colpi ed i vari ed eventuali [i:13dus0o5]dopo[/i:13dus0o5].
Linda


Linda, ecco sono contenta che pure tu sia d'accordo, perchè a me una frase del tipo "non c'è gioia nel darle nè nel riceverle" stona parecchio.

Blue, io facevo la differenza solo perchè leggendo Severo Milanese mi sembrava lui mettesse l'accento in una situazione disciplinare. Quindi mi sono detta forse non mi trovo d'accordo perchè io non amo molto il disciplinare andante.

Inviato il 22/01/2009 alle 21:45

Chi eravamo

Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.

Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.

Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.

Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.

Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.

Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.

Luca