Il sito italiano sulle sculacciate.

Archivio del forum storico.

Il profumo del castigo

Avviato da neofita il 11/06/2007 alle 20:54

Il profumo del castigo

neofita (27 post, compleanno non disponibile)

Davide e Danielle hanno lanciato la moda del racconto a 4 mani e così eccone qui un altro.
Prodotto dalla sottoscritta e da Lukas.
Più che una sonata (il gioco di parole è totalmente involontario e ogni riferimento non c'entra nulla) a 4 mani è un duetto con entrambi i punti di vista.

Lei era timida, lo sguardo dolce, tenero, un po' spaurito. Quando lui le aprì la porta, entrò quasi in punta di piedi.
Forme minute, ma seno pieno, sedere sodo, occhi azzurri, capelli castani lunghi. Una maglietta bianca aderente, pantaloni neri di lino.
Profumo lieve, ma leggermente sudata, le ascelle un po' bagnate sulla maglietta bianca.
S'inchinò lieve. Lui alto, massiccio, di mezza età, abito intero nero, camicia bianca. Sguardo intenso.
Stretta di mano, invito a sedersi sul divano.
Su di un tavolino, un cucchiaio di legno ed un sottile battipanni di vimini...

[i:76f2002d]Lei sapeva perchè era lì. L'aveva sognato, fantasticato, elaborato nella sua testa più e più volte. L'aveva voluto, cercato, organizzato.
Ma ora?
Ora lui sembrava diverso da come aveva iniziato a conoscerlo. Sembrava più grande, più alto, più distante, più formale, più...più....
Avevano parlato e ancora parlato. Si era instaurata una certa confidenza....pensava......ma ora...
Gambe molli, voglia di scappare.
Ma tanto sapeva che non sarebbe mai scappata. Troppo orgogliosa per scappare ora, ma non solo: doveva, voleva arrivare in fondo al suo sogno.
Così entrò, gli occhi bassi, senza il coraggio di guardarlo, cercando di non vedere quello che c'era sul tavolino, ma lo sguardo lì tornò più e più volte.
Poi alzò gli occhi solo un attimo, gli sguardi si incontrarono, ritrovò un po' della persona che conosceva e le tornò un pochino di coraggio
Il coraggio che bastava per dire: "Sono qui, Signore, qui per essere punita”.[/i:76f2002d]

Bene, disse lui. Tono freddo, ma cortese.
”E' il primo incontro, Ti concederò di scegliere come iniziare”.
Lei sentiva caldo, si sarebbe sfilata la maglietta, ma non sapeva se potesse farlo. Sentiva goccioline di sudore scorrerle sulla fronte e bagnarle le ascelle.
Sto aspettando, disse l'uomo, non rifarò l'offerta.
La donna pensava, ed intanto voleva esprimere rispetto.
"Mi conceda qualche minuto per decidere", disse, e s'inginocchiò.

[i:76f2002d]Stava lì, rannicchiata ai suoi piedi. Un po' per mostrare la sua devozione, la sua accettazione di quanto stava per accadere, ma anche perchè così sì sentiva un po' più protetta, senza la necessità di guardarlo, così fatta piccola dalla posizione.
Le sarebbe piaciuto restare lì ancora, ma sapeva di non potere, lui esigeva una risposta e intanto che pensava a cosa dire il suo cuore accelerava sempre di più.
Non sapeva veramente cosa rispondere. Gli strumenti le facevano paura e nello stesso tempo voleva che tutto passasse in fretta.
Ma no, quel battipanni le faceva troppa paura.
E poi, ammettiamolo, erano le sue mani quelle che voleva sentire.
E così lo disse, sguardo al pavimento, voce sottile e tremante: "Signore, non potrebbe...............solo......... semplicemente.......... sculacciarmi......... per cominciare? La prego"[/i:76f2002d]

L'uomo la guardò, le disse di rimanere inginocchiata e di alzare le braccia.
La ragazza rialzò lo sguardo, perplessa, interrogativa.
L'uomo ripetè " Ti ho dato un ordine, non mi piace ripetermi, comunque ti punirò per questa esitazione. Spogliati nuda fino alla vita, rimani inginocchiata, ginocchia ben erette,schiena dritta, ed alza le braccia".
E attese.

[i:76f2002d]Non capiva proprio la richiesta ed era troppo agitata per riuscire a pensare. Le cose stavano prendendo un corso che non si era aspettata, che non aveva mai né immaginato né fantasticato. E non era sicura che questo nuovo corso di cose le piacesse, anzi era sicura del contrario.
Si era aspettata di essere punita, di ritrovarsi con il sederino nudo per aria, ma questo..................questo non lo capiva.
Aveva troppa paura per chiedere perchè, troppa per ribellarsi e non le piaceva avere paura, era diverso dal timore della punizione, era paura dell'ignoto e forse ora anche un po' paura di lui. Si rendeva conto di non conoscerlo affatto.
Così tutto quello che riuscì a fare fu di rannicchiarsi ancora di più a terra e scuotere la testa come a dire no, come a scacciare quello che stava succedendo.[/i:76f2002d]

L'uomo la guardò. All'iniziale collera per la disubbidienza fece seguito la sensazione che la ragazza fosse spaventata, che si dovesse instradarla con maggiore delicatezza.
"Alzati - le disse - non considererò la Tua disubbidienza, per ora. ma che non si ripeta."
La ragazza si alzò, lentamente.
Ringraziò con un sorriso.
"Togliti la maglietta ed il reggiseno, slaccia i pantaloni e stenditi sulle mie ginocchia".
La ragazza tolse rapidamente la maglietta, ed altrettanto velocemente sganciò il reggiseno, appoggiandoli su di una poltrona.
Si avvicinò all'uomo: era sudata, il suo profumo ora era più intenso, mischiato ad un sudore fresco. L'uomo se ne gratificò.
La ragazza si distese.
L'uomo le abbassò i pantaloni di lino, scoprendole le gambe fino al ginocchio.
Poi le accarezzò le cosce, lentamente ed abbassò le mutandine, accarezzando e palpando il sedere sodo e pieno, cercandone i punti più sensibili.

Poi rialzò le mutandine e diede alla ragazza due/tre colpetti di prova.
Ci fu qualche manciata di secondi di attesa, poi la mano colpì secca sulla natica destra. La ragazza sussultò ma rimase ferma.
Poi la mano battè il gluteo sinistro, poi ancora il destro, poi tre colpi in rapida successione sia sul sinistro che sul destro, sempre sullo stesso punto.
La ragazza sussultò e gemette lievemente.
L'uomo le abbassò le mutandine, la ragazza cercò di fermarlo con la mano, ma lui gliela colpì leggermente, come a dire lasciami fare, e portò le mutandine all'altezza dei pantaloni.
Ora la pelle era nuda, solo lievemente arrossata dai colpi precedenti.
L'uomo accarezzò la ragazza sulla schiena, sui fianchi, le sfiorò i seni, poi riprese a colpire.
Venti sculacciate in rapida successione, a mano abbastanza pesante, arrossando la pelle e lasciando i primi segni.
Le reazioni della ragazza erano in apparenza lievi ( qualche ahi, qualche gemito, trasaliva sotto i colpi più brucianti,ma non si muoveva), tuttavia, nell’intimo, intense.

[i:76f2002d]Rialzandosi, gli sguardi si incrociarono e lei rivide l’uomo che pensava di conoscere e si sentì subito molto più rassicurata, pronta a continuare. Gli ordini erano arrivati rapidi e rapidamente li aveva eseguiti per impedirsi di pensare a quello che stava facendo.
Una volta sulle sue ginocchia era fatta, non c’era più nulla a cui pensare, nulla da decidere. Poteva lasciarsi andare alle sensazioni, se solo fosse riuscita a fermare il suo cuore in tumulto.
Stava lì, e aspettava. E non dovette attendere molto. Arrivarono le prime sculacciate vere…….e il suo cuore invece di tranquillizzarsi accelerò. I colpi, pochi per ora, erano secchi e le facevano pizzicare la pelle. Sapeva che era solo l’inizio, voleva che fosse solo l’inizio. Voleva capire le sue fantasie, metterle a confronto con la realtà, andare fino in fondo.
Ed ecco la sua mano prendere l’elastico delle mutandine per abbassargliele. Istintivamente, lei fece un gesto per trattenerle, non un gesto convinto, non voleva veramente impedirglielo, ma se le sculacciate già bruciavano così………….. e poi un po’ si vergognava: non voleva che lui vedesse che le sue mutandine era già umide.
Le sculacciate bruciavano, le carezze erano dolcissime, rilassanti. L’ insieme delle due cose esplosivo. Sì sentiva le membra tremanti e non era per paura.
Poi le sculacciate ripresero seriamente. Lei determinata a comportarsi bene, a non fare storie, a mantenere la dignità. Le sculacciate le facevano uno strano effetto. Bruciavano, ma si sentiva bruciare più dentro che fuori. Era sempre più accaldata. E, bisogna ammetterlo, eccitata.
Però bruciavano e stava per perdere la compostezza, ma lui si fermò un attimo, giusto un attimo per darle il tempo di respirare. E riprendendo fiato restava in attesa della raffica successiva, sapeva che sarebbe arrivata e, mentre ci pensava, qualcosa si muoveva dentro di lei, qualcosa pulsava nel suo intimo. [/i:76f2002d]

L'uomo percepì l'intensità delle sensazioni della ragazza, e le diede requie per qualche minuto.
La girò, la sollevò, la baciò sulle guance, le sollecitò la bocca, con delicatezza.
Poi le accarezzò i seni, teneramente prima, poi con vigore, quasi palpeggiandoli.
Poi le alzò le braccia, e le baciò lievemente le ascelle : l'odore intenso che emanavano, profumo e sudore caldi, lo eccitava, visibilmente.
Accarezzò le cosce, poi le sfiorò il sesso, giocando col clitoride: la ragazza gemette lungamente di piacere, quasi prossima all'orgasmo, ma in quel momento l'uomo la rigirò.
La ragazza tentò di protestare, ma subito la mano dell'uomo le morse i glutei, colpendo a lungo, con colpi forti, quasi rabbiosi: ma non era rabbia, era un dire per il piacere è presto, è il momento del dolore, del castigo.
In rapida successione una quarantina di colpi si abbatterono sul sedere, ed una decina, molto forti ,sulle cosce.
Ora la ragazza sussultava ad ogni colpo, spesso gemeva, lanciava anche qualche ahia a voce alta, ma l'uomo ne percepiva anche l'eccitazione, la schiena sudata, l'odore cangiante quasi di minuto in minuto, la vulva umidissima sulle sue ginocchia.
Ed insieme un reticolo di segni sulla pelle molto rossa, più marcati sulle cosce.
"Che bel ricamo ", disse l'uomo sfiorandoglielo con le dita, con dolcezza e forza insieme.
"Come stai, cosa provi?" la interrogò. "Ora cosa vuoi assaggiare?".
La ragazza sospirò un po' e rispose.

[i:76f2002d]E invece la raffica successiva non arrivò. Arrivò invece un bacio e delle carezze…….. e le girava la testa, si sentiva completamente frastornata dalla piega che stavano prendendo le cose, ma ora era ben felice di lasciar fare, al culmine dell’eccitazione. E poi, oh no! Il cuore le si fermò per un istante e il clitoride pulsò quasi dolorosamente. E poi la rigirò di nuovo e questa volta fu proprio una punizione vera, bruciante. Doveva aspettarselo, ma tutti i suoi buoni propositi di mantenere la compostezza stavano andando in frantumi. Le sculacciate sul sedere facevano così male, ma nonostante questo l’eccitazione continuava assurdamente a salire.………e poi lui iniziò a batterla sulle cosce, e questo proprio no, questo non mi piace, fa male, male e basta, pensava, ma non diceva nulla, si lamentava solo un po’, ma dentro di lei qualcosa si ribellava, voleva che smettesse. O forse no? Non riusciva a capirlo nemmeno lei, ma quest’alternanza di piacere e dolore la stava facendo impazzire, la stava facendo eccitare come mai le era successo prima.
E di nuovo la pace, le carezze, di nuovo l’altalena tra piacere e dolore.
“Cosa provi?”
Non sarebbe mai riuscita a spiegarlo, non riusciva a capirlo nemmeno lei. Sapeva soltanto che non voleva che smettesse, non ancora.
" Ora cosa vuoi assaggiare?"
E il timore ricominciò a salire rimandando in circolo adrenalina e eccitazione, e si sentiva la gola secca, e non riusciva a parlare, ma qualcosa doveva pur dire, tirò il fiato e disse in fretta, prima di ripensarci: “il cucchiaio, signore” e chiuse gli occhi.[/i:76f2002d]

"Il cucchiaio?", chiese l'uomo. " Vedremo, forse dopo".
Le disse di finire di spogliarsi, ed anch'egli rimase solo con i boxer.
Siediti sulle mie ginocchia, le disse , ed appoggiati a me.
Lei obbedì, e lui si gustò il contatto con quel corpo morbido e snello, accarezzandole il seno, giocando con i suoi capezzoli fino a renderli turgidi, sensibilissimi, duri come biglie : ed allora vi appoggiò la bocca, mordendoli velocemente. Una dentata rapida e secca, un piccolo grido della ragazza, subito sviata dalle sue dita che le lavoravano la vulva ed il clitoride, veloci, intense, verso l'orgasmo...
Quando la ragazza stava per abbandonarsi ed esplodere nel piacere, l'uomo si fermò, la scostò e la fece alzare.
Se ne andò nell'altra stanza, ritornando subito dopo con un oggetto dietro la schiena.
Porgi le mani, le disse.
Lei tremava leggermente, ma tese le mani.
L'uomo fece apparire un righello di legno, abbastanza sottile e le colpì le dita. Sei colpi per mano, molto dolorosi, ma la ragazza tenne le mani ferme.
Aveva però le lacrime agli occhi.
L'uomo depose il righello, la baciò, riprese a massaggiarle la vulva ed il clitoride, e la fece esplodere in un piacere infinito.
Ora Lei sorrideva, estatica.
Riemerse dalla tempesta dei sensi e lo vide.
Lo ringraziò con un inchino, e Lui " Ora il cucchiaio. Appoggiati al divano, le ginocchia sul sedile, le braccia dietro la spalliera". E lei....

[i:76f2002d]Ormai eseguiva gli ordini automaticamente, senza pensare, come soggiogata, ma una vocina in un angolino del suo cervello si chiedeva: “Ma perchè mi chiede le cose se poi fa regolarmente qualcosa di diverso?” Ma ormai non aveva più paura, timore sì, della punizione, è ovvio. Ma non aveva più paura di lui.
E così di ritrovò di nuovo sulle sue ginocchia, ma seduta questa volta, a ricevere delle dolcissime coccole. Si stava beando di queste coccole quando lui improvvisamente le morsicò un capezzolo, il male fu forte, improvviso, una saetta di dolore, ma non ebbe nemmeno il tempo di rendersene conto che le carezze ricominciarono di nuovo. Sospirò e si abbandonò di nuovo alla dolcezza delle coccole, e il piacere saliva e saliva e………..poi lui si interrupe. Capì che la punizione stava per ricominciare. E’ vero, questa alternanza era eccitante, ma ora stava anche diventando frustrante. E il suo cervello iperattivo ricominciò a funzionare e a lanciarsi in ragionamenti contorti su
dove stesse il vero sadismo: nelle sculacciate, nel dolore o forse in questa negazione del piacere. Doveva assolutamente impedire a quel rompiscatole del suo cervello razionale di intromettersi, doveva farlo tacere per potersi abbandonare alle sensazioni.
Ed eccolo di ritorno. “Porgi le mani” il nuovo ordine.
Non aveva mai pensato di essere punita sulle mani, non ci aveva mai fantasticato sopra, così la cosa le era doppiamente ignota e come tale le faceva un po’ paura.
Ma qualcosa in lei era scattato, era determinata a fare qualsiasi cosa per compiacerlo e quindi stese le mani ripromettendosi di essere brava e di tenerle ferme.
Il primo colpo la colse totalmente di sorpresa, non si aspettava che quel righellino facesse così male, il dolore partiva dalle dita e saliva per il braccio. Doveva riuscire a stare ferma però, voleva stare ferma ed era troppo orgogliosa per cedere.
Così ad ogni colpo si diceva che doveva sopportarne ancora uno, uno soltanto e poi avrebbe tolto le mani. E così colpo dopo colpo arrivò miracolosamente in fondo.
E questa volta fu ripagata. Decisamente. Questa volta lui non si fermò sul più bello.
Si sentì molto grata per questo, ma durò poco.
Ora lui voleva riprendere la punizione. Ok era lì per quello è vero, ma dopo il piacere lei non riusciva a contemplare di nuovo il dolore, non voleva proprio, voleva solo un abbraccio, voleva rilassarsi.
Tentò dei goffi tentativi di difesa. “La prego signore, no, basta, ne ho prese abbastanza. Non mi sculacci più”. Ma le suppliche suonavano vane alle sue stesse orecchie, figuriamoci a quelle di lui. [/i:76f2002d]

La ragazza si posizionò sul divano.
Era stanca, e si vedeva.
Ma il viso conservava ancora una traccia dell'estasi di poco prima, e del dolore subito ma anche assaporato.
Era meno sudata, ma conservava un odore intenso, speziato e l'uomo continuava a bearsene, a gustarlo.
Il posteriore sodo era un insieme di segni, un reticolo di baci brucianti, le cosce, invece, avevano solo una lieve traccia dei colpi di prima.
L'attesa fu lunga, poi lui apparve con un normale cucchiaio di legno da cucina.
Glielo fece vedere, poi glielo strisciò sulla pelle, dalle spalle ai polpacci, lento, delicato : lei si eccitò di nuovo, era calda, umida, pronta ai colpi.
Ma l'uomo la guardò, ne vide la stanchezza e la baciò.
Ne colse l'accumularsi delle emozioni, e le disse che era stata brava.
Poi, il cucchiaio cadde sulle natiche, sei colpi per lato : un dolore forte, prolungato, ma anche bello, lei quasi ad assorbirlo.
Segni concavi, rossore, bruciore.
Poi il cucchiaio calò fortissimo sulle cosce, due colpi l'una, che la fecero urlare, ma le sembrarono baci intimi.
L'uomo le disse " Bravissima. Ora decidi davvero tu cosa vuoi fare".

[i:76f2002d]C’era sempre il battipanni sul tavolino, se lo ricordava. Ma era stanca, così stanca. Non tanto per le botte. A metterle tutte insieme non erano state poi così tante, ma l’impatto emotivo era stato fortissimo e ora non ce la faceva quasi più. Sentiva gli occhi che le si chiudevano.
E poi una vocina perfida in fondo al suo cervello le diceva, che visto che lui non aveva mai fatto (ma era vero, poi?) quello che lei chiedeva, ora poteva chiedere qualcosa che a lui sarebbe (forse ?) piaciuto meno.
D’altra parte si sentiva anche un po’ vigliacca, ma no, non ora, il battipanni sarebbe stato per un’altra volta.
E così disse: “vorrei riposare con Lei, Signore. Solo stare stesa, abbracciata, a non fare nulla”.
Dispettosa, lei il suo piacere ormai l’aveva avuto..
Ma non poi così perfida, una volta che si fosse ripresa un pochino c’erano ancora tante cose che si potevano fare stando distesi su un letto.[/i:76f2002d]

L'uomo la guardò, appoggiata alla spalliera del divano, e rimase in silenzio. Pensava. Si diceva che era una ragazza, meglio una donna interessante.
Aveva sopportato i castighi con dignità. Non erano stati durissimi, ma nemmeno si era scherzato.
Aveva un corpo molto bello, quasi naturalmente vocato ai colpi, ma lui voleva anche la sua anima, od almeno voleva entrarvi.
Lo prese quasi la furia, per questo e gli venne voglia di frustarla : la posizione era perfetta, sarebbe stato bello vederla contorcersi sotto morsi ben più duri...
Poi la furia, tutta interiore si placò, e la vista di lei lo intenerì.
Quiete chiedeva, quiete avrebbe avuto.
Senza dire una parola, la spostò, la trasse a sè, si abbracciarono sul divano, quasi scivolando sulla sua ampia superficie : non stesi, ma abbandonati.
Le bocche si cercavano, ma dolcemente, una mano le sfiorava lieve i segni, l'altra giocava con i seni e titillava i capezzoli.
Il viso di lei era rilassato, quasi estatico, abbandonato ad un piacere dolce.
Di nuovo accaldata : ora il sudore era intenso, ed il suo odore, pieno e piacevole, dava il tono alla stanza ed all'incontro dei corpi.
L'uomo ne era davvero attratto, stentava a dirselo, ma di quella donna erano l'odore e la compostezza a farlo impazzire.
La sua eccitazione si vedeva, chiara, palese, perfino lievemente impudica.
Lei lo guardò, ne vide il piacere, lo sentì.
E.....

[i:76f2002d]Lei mantenne la posizione sul divano, non voleva contrariarlo in questo momento. Voleva però capire cosa pensava veramente, se per lui era stato soltanto un gioco o qualcosa di più profondo.
Così girò solo la testa e lo guardò negli occhi, cercando di leggergli dentro. E quello che vide fu la lotta fra emozioni contrastanti, per un attimo persino vide un lampo che le fece paura, ma poi quell’attimo passò e restò solo uno sguardo dolce e intenso. Non era più nemmeno sicura di averlo visto quel lampo.
Non pensava che una sculacciata, una cosa nata per puro gioco, potesse creare un legame così forte, ma così era stato.
La sua eccitazione riprese a salire, nonostante la stanchezza, e questa volta era qualcosa di più della pura pulsione fisica, era desiderio di lui. Ed ebbe quello che aveva chiesto e che lui sembrava aver compreso perfettamente, e tra le sue braccia, tra i baci e le carezze si sentì veramente bene, completamente a suo agio nonostante lui fosse in realtà un quasi completo sconosciuto.
E dopo breve la spossatezza passò, sostituita dal desiderio e certa ormai del desiderio di lui, e……………………..[/i:76f2002d]

Ecco fatto. I commenti a voi.
Neofita e Lukas

Inviato il 11/06/2007 alle 20:54

davide24 (125 post, compleanno non disponibile)

la storia e la trama sono ormai super inflazionate

ma è molto godibile e scorrevole..... scritto veramente bene.... very very compliments!

moh ci vuole il bis

Inviato il 11/06/2007 alle 21:34

civis_romanus (10 post, compleanno non disponibile)

Non c'è che dire, un intrigante mix di spanking e di erotismo puro, sapientemente dosati come in un buon cocktail.
Variegata anche la scelta della strumentazione e dell'uso che ne viene fatto.
La lettura risulta godibilissima, anche per chi, come il sottoscritto, preferirebbe decisamente che i ruoli fossero invertiti.

Unico punto che mi trova leggermente perplesso - ma... de gustibus! - è l'abbondante perspirazione della protagonista, che ne condiziona un po' la ...resa sul piano olfattivo.
Se il racconto svelasse i nomi dei due, quello della ragazza dovrebbe certamente essere Oriella Odorella.

Comunque doppi complimenti per la felice opera agli autori (così ve li dividete un po' per uno e non litigate!)

Ciao a entrambi da

civis_romanus

Inviato il 12/06/2007 alle 13:11

lysia (2 post, compleanno non disponibile)

complimenti a entrambi...il racconto è veramente bello....scritto bene, trama molto intrigante!!!

Lysia

Inviato il 12/06/2007 alle 20:57

tweety (260 post, compleanno non disponibile)

Ciao Lukas, io non ti conosco, ma sappi che se la mia Neofitina ha scritto questa meraviglia con te vuol dire che non devi essere fondamentalmente un idiota, di conseguenza bravo e vedi di continuare così (poi in privato parliamo esattamente di quanto ti ucciderò ihih).

Neofitina, che mi fa mi superi tra un pò???
Brava, davvero, io che (ora mi sbilancio lo so) preferisco quelli erotici, ne sonorimasta estasiata.
Stavolta è meno di parte, mi è piaciuto tantissimo (anchel'altro sia chiaro) e non ho "appunti" o "note" da fare, IO almeno!!

Lukas io scherzo ovviamente: FAI IL BRAVO CON NEOFITINA O TI SPEZZO, anche se solo tramite racconti scritti a 4 mani chiaro???

Baciuzzi

Inviato il 14/06/2007 alle 09:45

Re: Il profumo del castigo

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

neofita ha scritto:
Ed ecco la sua mano prendere l’elastico delle mutandine per abbassargliele. Istintivamente, lei fece un gesto per trattenerle, non un gesto convinto, non voleva veramente impedirglielo, ma se le sculacciate già bruciavano così………….. e poi un po’ si vergognava: non voleva che lui vedesse che le sue mutandine era già umide.
Le sculacciate bruciavano, le carezze erano dolcissime, rilassanti. L’ insieme delle due cose esplosivo. Sì sentiva le membra tremanti e non era per paura.



Eros e passione come dovrebbe essere fin dal primo momento, complimenti agli autori, una lettura consigliata alle... neofite.

Keith

Inviato il 19/09/2007 alle 00:59

iggy78 (12 post, compleanno non disponibile)

Tralasciando il tema del racconto che non aggiunge nulla di nuovo al genere, ma probabilmente non era questo il suo intento, quello che traspae dalla prosa in coppia è una ricerca edonistica di forma che appesantisce a mio dire tutto l'impianto narrativo. Ogni cosa mi è parsa troppo pesata e studiata e non c'è un guizzo di genuinità ne qualche scarto ambientale. E' un discreto esercizio di stile senz'anima.

Voto 6 più una trentina di sculacciate a testa.

Inviato il 19/09/2007 alle 11:47

piccolabimba (107 post, compleanno non disponibile)

vi lascio soli ritorno..... e mi trovo questo??? si ok sono stata via molto e mi meriterei pure una punizione.. ma questo racconto è molto bello!!!! grandi ragazzi!! quando il bis?

Inviato il 21/11/2007 alle 15:40

Paddler (103 post, compleanno non disponibile)

[quote="piccolabimba"] si ok sono stata via molto e mi meriterei pure una punizione.. quote]


Mah...mah...mah...e se lo chiede anche!

Paddler.

Inviato il 21/11/2007 alle 23:14

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

piccolabimba ha scritto:
.. ma questo racconto è molto bello!!!! grandi ragazzi!! quando il bis?



Dovresti chiederlo a Neofita!
Ci regala questo racconto, mi pare opera prima,
e poi scompare!
Neooooooooo! Dove sei???

Inviato il 22/11/2007 alle 15:25

Chi eravamo

Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.

Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.

Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.

Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.

Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.

Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.

Luca