[i:8s6z2p21]Pronta ad essere crocifissa visto il clima che c'è ultimamente in questa sezione.
Ammetto la trama è scontata, ma ognuno ha le fantasie che può....[/i:8s6z2p21]
Quella mattina alzarsi era stato più difficile del solito, le piaceva troppo poltrire a letto. Così aveva fatto finta di niente, finta di non ricordarsi che forse c’era qualcosina da fare prima di andare al lavoro. Chiamiamolo lapsus freudiano, ma i bollettini da pagare erano finiti in un anfratto molto nascosto del suo cervello.
Ed erano restati sul tavolino all’ingresso.
Lei era già sufficientemente in ritardo così. Poco male, in ufficio non aveva grandi impegni.
Giornata piena, non frenetica, ma piena. Ufficio, commissioni, spesa. E così alle 8 tornò a casa, senza un solo pensiero al mondo, con la sola voglia di rilassarsi e ricamare un po’.
Strano però, appena entrata a casa lui era lì, sembrava quasi la aspettasse sulla porta, e la sua espressione non prometteva nulla di buono.
Conosceva quell’espressione e immediatamente qualcosa le si annodò nello stomaco e qualcos’altro si mosse nel basso ventre.
Tentò l’approccio disinvolto: gran sorriso, bacio, “com’è andata la tua giornata?”, ma sembrava di avere a che fare con un pezzo di ghiaccio.
Ok era nei guai, non c’era modo di non capirlo, ma non c’era nemmeno modo di farsi venire in mente perché. Accidenti! L’ultima cosa che voleva era una punizione e poi, dalla sua espressione, non sarebbe certo stata una passeggiata. Il sedere già le si contraeva in anticipazione. E lui non aveva ancora detto nemmeno una parola.
Poi parlò, calmo, quasi gentile: “non c’era qualcosa che dovevi fare stamattina?”
Il vuoto, proprio non le veniva in mente….e lui odiava quando non le rispondeva a tono.
Cervello vuoto, mani sudate, voce tremante, finta sicurezza: “niente che io ricordi, quindi sicuramente niente di importante”.
Aveva la straordinaria capacità di peggiorare la situazione quando era già nei guai…….
Lui non disse nulla, si limitò a guardarla intensamente e lei non poté fare altro che abbassare lo sguardo. Restarono lì in silenzio, dopo un po’ lei osò iniziare a guardarlo di sottecchi e vide il suo sguardo andare verso il tavolino e i maledetti bollettini.
La frase più intelligente che riuscì a formulare fu “Ops”, intanto che il suo sedere si serrava in una morsa.
Fosse stata la prima volta, ma lei per inesplicabili stupide ragioni odiava quel tipo di incombenze e tendeva a “dimenticarsele” spesso.
Cercò di farsi venire in mente qualcosa da dire che potesse servire da circostanza attenuante, ma:
- “ero in ritardo” significava ho dormito troppo. Ed era tutto fuorché una circostanza attenuante.
- “me li sono dimenticata” era quasi vero, ma sicuramente non le avrebbe salvato il fondoschiena
- nessuna terza idea, nessuna idea.
L’unica cosa che le rimaneva era invocare la clemenza della corte:
“Mi spiace, scusami, sono uscita di corsa stamattina. Ti prometto che ci vado domani come prima cosa……………………….ti prego, non essere troppo severo”
Ancora uno sguardo di lui e una certezza: la corte non sarebbe stata clemente. “Non puoi andarci domani mattina, perché andranno riscritti aggiungendo la mora. Scadevano oggi, te l’avevo anche detto”
Vero, verissimo, indiscutibile e sicuramente con conseguenze dolorose.
Non c’era molto che potesse rispondere.
Il cuore le batteva fortissimo, si sentiva la testa vuota e le ginocchia un po’ molli e la situazione peggiorò esponenzialmente quando lui disse: “Vai in bagno a prendere la spazzola grande”
Era una grossa spazzola da bagno, di legno, pesantissima. E lei la odiava così tanto….
Lei aprì la bocca, come per dire qualcosa, e la richiuse due o tre volte intanto che per la testa le passano cose che non osava dire. Cose tipo. “No, oddio, ti prego quella spazzola no, non la sopporto, mi fa troppo male. Dai sono solo degli stupidi bollettini, la mora per un giorno saranno pochi euro, forse nemmeno. Non mi sculacciare con quella”.
Ma lui non sopportava queste scene e lei riuscì a tenere i suoi pensieri dentro di sé. Almeno quello, era già abbastanza nei guai così.
Riuscì anche ad obbligare i suoi piedi a muoversi ed andare verso il bagno. Le veniva già da piangere.
Si ripresentò davanti a lui, che nel frattempo aveva raggiunto il divano. Ad un suo cenno si calò i calzoni e le mutandine e attese. Normalmente era un uomo loquace, ma in questi casi parlava pochissimo, qualche cenno e molti sguardi infuocati. Ma lei capiva sempre benissimo, fin troppo.
Lo guardò arrotolarsi la manica della camicia e prendere in mano la spazzola.
Oddio! voleva sculacciarla subito con quella! Senza usare la mano prima, senza riscaldarla almeno un po’. No!!!! Faceva già male normalmente, ma così subito, a freddo, sulla pelle nuda….
Panico. Non riuscì più evitare le scene e cominciò a supplicarlo.
Cominciò solo, perché lui la afferrò immediatamente e sbilanciandola in avanti la fece cadere sulle sue ginocchia, la immobilizzò e iniziò a sculacciarla, tutto in una frazione di secondo.
Il dolore le fece esplodere una natica. Lei era veramente in preda al panico, pensava e farfugliava cose senza molto senso, la cui parola ricorrente era no. No ti prego, parliamone, aspetta (chissà che?), no, no, no.
Il guaio di quella maledetta spazzola era che, oltre a fare un male cane, le toglieva la dignità, e lei era molto orgogliosa. Non c’era modo di sopportare il castigo come si deve. Dopo i primissimi colpi iniziava subito a divincolarsi, a cercare di sottrarre le natiche ai colpi. Iniziava subito a lamentarsi e dopo poco a piangere. Pochi altri strumenti, anche peggiori in teoria, riuscivano a ridurla così.
E lui questa volta non aveva veramente intenzione di renderle la vita facile. I colpi erano forti e molto ravvicinati, così non aveva proprio tempo di riprendere fiato tra uno e l’altro. E per farla gridare colpiva più volte lo stesso punto.
Lei piangeva, gridava, supplicava, scalciava, si dimenava, tutto contemporaneamente. Tempo poco era esausta. Gli ultimi colpi aveva ormai perso la forza di reagire.
Probabilmente non era durata molto. Una punizione così dura non può anche essere lunga. Indipendentemente da quanto era sembrata eterna a lei.
E poi restò lì, a pancia sotto, senza la forza e la voglia di muoversi, a pensare a quanto era scemo ridursi così perché non aveva voglia di fare la fila alla posta ma preferiva dormire 5 minuti di più. Facendosi grandi promesse di non ricascarci.
Ma la sera e a sedere caldo si ragiona in un modo, alla mattina quando è ora di alzarsi tutto in un altro.
Neo forse la trama non sarà nuova ma è carino e la sintassi non ha sofferto troppo!
Brava perchè ti sei lanciata...nonostante il clima!
[quote:1xue0oat]Aveva la straordinaria capacità di peggiorare la situazione quando era già nei guai……. [/quote:1xue0oat] mi sa che qui sono in tante ad avere questo...dono!
elegante e gradevole, ben scritto e lievemente intrigante
lukas
buona la trama anke se scontata ma nn mi ha presa abbastanza
brava!!! intrigante!!!!!
Neooooooo è spettacolare!!!!!
E voi non fate le fighe di legno, suvvia (ma che brava moderatrice sono!)
finalmente ci ha provato, era ora cazzissimosanto, era veramente ora.... grazie neo, davvero.....
A me piace l'ironia, e quello sbuzzo di acidume tutto tuo ihihihih.
Un abbraccione e glassie glassie!!!!
ma guarda un po'...ripasso dal forum e ci ritrovo un racconto di neo
l'ho finito proprio ora brava neo, proprio carino!
ora non sederti sugli allori...che dopo una sculacciata fa male
e adoperati per altre intriganti situazioni!
un bacio,
max
TWEETYYYYYYYYY!!!!! MA CHE MODO DI PARLARE è QUESTO??
[quote:33d83exw]era ora cazzissimosanto[/quote:33d83exw]
Dico sul serio, non mi piace per niente!
E comunque...ci si vede in chat?
Neo goditi i complimenti! Se non tutti per il racconto sono cmq per te! E poi sei un bell'esempio di modestia e del saper riconoscere i propri limiti!
[quote="blue":2ae8hckj]TWEETYYYYYYYYY!!!!! MA CHE MODO DI PARLARE è QUESTO??
[quote:2ae8hckj]era ora cazzissimosanto[/quote:2ae8hckj]
Dico sul serio, non mi piace per niente!
E comunque...ci si vede in chat?[/quote:2ae8hckj]
Hmmmm dipende che aria tira signorina eheh, se usi sto tono non so se mi conviene venire .
Comunque ero scherzosa, so che non ti sei offesa quindi non farla lunga!!!!
E poi... anche ai tuoi tempi si usavano questi termini, fidati, leggiti Catullo
[quote="tweety":3nz4lb1n][quote="blue":3nz4lb1n]TWEETYYYYYYYYY!!!!! MA CHE MODO DI PARLARE è QUESTO??
[quote:3nz4lb1n]era ora cazzissimosanto[/quote:3nz4lb1n]
Dico sul serio, non mi piace per niente!
E comunque...ci si vede in chat?[/quote:3nz4lb1n]
Hmmmm dipende che aria tira signorina eheh, se usi sto tono non so se mi conviene venire .
Comunque ero scherzosa, so che non ti sei offesa quindi non farla lunga!!!!
E poi... anche ai tuoi tempi si usavano questi termini, fidati, leggiti Catullo [/quote:3nz4lb1n]
titti che maleducata!!!
se per la Blue ci vuole Catullo per la Neo che ci vorrebbe?!?!?!?
menomale che mi vogliono un gran bene
Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.
Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.
Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.
Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.
Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.
Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.
Luca