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Cosa c'è per cena-parte prima

Avviato da pink-up il 09/03/2007 alle 14:36

Cosa c'è per cena-parte prima

pink-up (16 post, compleanno non disponibile)

E' il mio primo tentativo... siate buoni ^__^

DD-M/F

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Stavolta sapevo che non sarei riuscita a cavarmela con le scuse e qualche moina.
Mentre lo aspettavo a casa pensavo che doveva essere infuriato, a dir poco…
Preparai la cena con attenzione, e ce ne volle molta per non bruciare tutto, considerando che la mia testa andava continuamente al pensiero di cosa mi avrebbe fatto.
Ero spaventata. E mi sentivo tremendamente in colpa.
Pensavo seriamente alla possibilità di rifiutarmi: se glielo avessi detto seriamente lui avrebbe dovuto ascoltarmi, ma poi mi piangeva il cuore perché sapevo che quello sarebbe stato il modo più rapido di risolvere la situazione, e che non farlo avrebbe portato a mesi di silenzi da parte sua, di rabbia non sfogata, al mio senso di colpa che non se ne andava, e la prospettiva mi spaventava a morte.
Così arrivavo a riconciliarmi con l’idea di accettare la punizione, anche se sapevo che –stavolta- sarebbe stata molto, molto dura. E passavo ad un altro tipo di paura.
Per quel che avevo fatto, avrebbe potuto tranquillamente staccarmi la pelle dal sedere a cinghiate.
La prospettiva della cinghia mi fece rischiare di bruciare l’arrosto per tre volte.
L’arrosto si salvò –e meno male, non avevo nessuna voglia di aggiungere “bruciato la cena” alla già penosa lista delle mie mancanze- ma quando lui rientrò a casa io ero letteralmente un fascio di nervi.
Un’occhiata all’espressione della sua faccia appena entrato non mi aiutò per niente a stare più tranquilla.
Era nero.
E calmo.
Non disse una parola; si mise seduto a tavola mentre io mi affrettavo a finire di apparecchiare –tovaglioli, ma dove li avevo messi??, il cestino del pane, il vino e non so cos’altro… mancò poco che mettessi su anche bugie e relative candele –tristemente poco adatte alla situazione.
La vista del bel piatto di arrosto d’agnello con le patate gli strappò solo un sorriso sardonico –che mi fece tremare.
Non che sperassi di farmi perdonare con un arrosto, ma insomma… invece avevo firmato la mia disfatta.
La cenetta curata era l’ammissione della mia colpa, in nessun altro caso mi sarei messa ai fornelli per due ore in una sera infrasettimanale, a cucinare guarda caso il suo piatto preferito.
Come avevo potuto pensare che non se ne sarebbe reso conto???
Sconfitta, feci per sedermi anch’io.
-No, non penso.-
Lo guardai confusa
-Come, scusa?- mormorai.
-A letto senza cena, tanto per cominciare…-
Ah, ecco, cominciavano le danze…ma quello proprio non me lo aspettavo.
-Ma…ma ho cucinato, e …io –
-Tu?- mi sfidò lui, quasi divertito.
Continuai a guardarlo sbattendo gli occhi, e non riuscii a spiccicare parola.
Come dirgli “Sì, d’accordo, so che stasera mi prenderò la battuta che mi merito, ma andare a letto senza cena no, è troppo umiliante!”
Lui piegò il tovagliolo e lo mise da parte
-Allora te lo dico io. Adesso, mentre io ceno, tu te ne vai di là in camera, ti togli i pantaloni, tiri giù le mutandine e ti siedi sul letto, e pensi al monte di stronzate che hai fatto oggi, e al fatto che stasera te le farò scontare tutte sul culetto.-
Una feroce umiliazione alla prospettiva che mi presentava mi fece bruciare gli occhi di lacrime e stringere i pugni. E ritrovai la parola
-Non puoi farmi una cosa del genere. Non lo accetto.-
Un lampo di rabbia feroce passò sul suo volto. Fino a quel momento era stato sardonico, ora l’avevo fatto infuriare. Riuscii con uno sforzo di volontà a non balzare all’indietro per proteggermi dall’ondata di violenza che sentii percorrerlo.
Lui si controllò, guardò il piatto per un lungo momento, poi tornò ad inchiodarmi con uno sguardo mortalmente serio
-Oltre al danno che hai causato, oltre al fatto che ti avevo avvertita, tu vuoi dirmi che non accetti una punizione che sai benissimo di meritarti? E’ così?-
Lui era ancora seduto a tavola, io ancora in piedi accanto a lui. Abbassai gli occhi, ma non rinunciai a difendermi, più per spirito di autoconservazione che per effettivo convincimento.
-Mi- mi dispiace per quello che è successo oggi, sul serio…ma io-
-Ti dispiace??- esplose lui –Ma davvero! Beh, siamo già un gran bel passo avanti, allora…-
Chiusi gli occhi, piena di vergogna. Forse avrei fatto meglio ad andare in camera quando me lo aveva detto senza dover passare sotto l’impietoso esame del mio comportamento che mi aspettava adesso.
-Ti prego…-
-No, IO ti prego, o meglio ti avevo pregato, di lasciar perdere per una volta le tue ragioni e di comportarti in maniera decente. Di non saltar su ogni volta che ti gira e fare una piazzata vergognosa, e proprio con le persone con cui lavoro! Mi pareva di avertelo chiesto, ricordi??-
Lo aveva fatto. Continuai a fissare per terra.
-Rispondimi!- tuonò. Io saltai per aria.
-S-sì,-
-E non potevi farmi questo favore, per una maledettissima volta in vita tua?? Chiedevo troppo?- mi incalzò.
Presi un profondo respiro
-No. Mi dispiace.-
-Sai quanto era importante quel pranzo di lavoro per me.-
La delusione che traspariva chiaramente dalla sua ultima, quieta frase mi fece scoppiare a piangere lì, in piedi, accanto al tavolo.
-Lo so…ti chiedo scusa…-
Lui si arrabbiò di nuovo, per nulla commosso dalle mie lacrime, e andò desolantemente dritto al punto.
-Certo, e chiaramente tu non potevi passar sopra al fatto che la moglie di Armanni che dovevamo conoscere al pranzo altri non è la tua famosa vecchia acerrima nemica delle superiori, vero??? Dovevi trovare il modo di litigare e di fare quella scena vergognosa a quindici anni di distanza, e per una cosa così importatnte, poi, davvero molto più importante dei miei contratti di lavoro, vero??-
Dio Santo, detta in questi termini ero stata davvero un’idiota… non sorprendeva che fosse infuriato con me. Me ne ero andata da quel pranzo tutta baldanzosa, contenta di aver ridotto in cenere quella vecchia arpia che se lo meritava, e che aveva fatto lo sbaglio di lanciarmi delle frecciate… pensando che in quella situazione non avrei avuto il coraggio di fargliele rimangiare.
Io il coraggio l’avevo avuto, semplicemente perché non avevo fatto funzionare il cervello prima di aprire la bocca, ignorando gli sguardi di avvertimento di mio marito, e ora me ne pentivo amaramente.
La mia baldanza era bruscamente finita fuori dal ristorante, quando Luca –fino a quel momento di una calma olimpica- mi aveva fatto caricato su un taxi, aveva dato al conducente l’indirizzo di casa nostra e aveva ringhiato sottovoce
-Ti ringrazio molto. Stasera io e te facciamo i conti, cara.-
lasciandomi completamente senza parole e scaraventandomi dall’alto della più idiota soddisfazione al baratro della più umiliante consapevolezza.
Quella sera a cena il piatto principale sarebbe stato il mio sedere. Alla brace.

Inviato il 09/03/2007 alle 14:36

...intrigante...

icymax (24 post, compleanno non disponibile)

...intrigante... continua a raccontare piccola... come è finita questa cena? un bacio,

buona serata a tutti
max

Inviato il 09/03/2007 alle 20:45

Chi eravamo

Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.

Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.

Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.

Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.

Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.

Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.

Luca