Non che mi manchi l'ambizione o la buona volontà; anzi, sono una ragazza dalle larghe vedute, piena di aspirazioni e sogni.
Come però immaginerete, c'è un “ MA “.. e il mio prende il nome di pigrizia.
Sono sempre stata così: il giorno prima faccio progetti, con l'idea di portarli fino in fondo e raggiungere i miei obiettivi, che si tratti degli studi, di uno stile di vita sano o di mettere in pratica le mie numerose passioni; dopo qualche giorno, puntualmente, la mia determinazione scema e mi abbandono alla pigrizia. Insomma, in vita mia non posso dire di aver mai concluso nulla, almeno non come vorrei e questo mi ha portato a vivere in uno stato di perenne insoddisfazione e senso di colpa. Sapevo che quel modo di comportarsi era un “ non volermi bene “, un buttarmi via e giorno dopo giorno mi sentivo sempre più frustrata, incapace di impormi su me stessa e di avere il controllo della mia esistenza.
Fu allora che gliene parlai.
Marco era il mio ragazzo già da tre anni, ma non gli avevo mai accennato della mia passione per le sculacciate, che nella mia mente erano diventate l'unico rimedio alla mia condotta.
Sì, è vero che a 24 anni bisognerebbe essere capaci di badare a se stessi, che i tempi delle sculacciate per rigare dritti sarebbero dovuti finire da un bel po', ma io sentivo in me il crescente bisogno di una guida, di qualcuno che mi amasse e che si prendesse cura della bambina che è in me.
Marco era l'esatto opposto di me: lui rigoroso, io sbadata; lui responsabile e dedito al dovere, io... beh, ve l'ho detto..!; lui riflessivo e un po' introverso, io impulsiva e sempre frizzante e allegra. L'unica cosa che ci accomunava era un profondo amore, una dedizione assoluta l'uno verso l'altro che spesso ci permetteva di capirci senza nemmeno parole, a dispetto delle nostre differenze caratteriali.
Fu per questo che dopo tante paure e incertezze, decisi di aprirmi con lui.
Con mia sorpresa, mentre mi confidavo lui non parlava, non mi giudicava. Stava lì ad ascoltare, in silenzio e alla fine del mio discorso si era alzato, mi aveva abbracciato senza dire nulla e aveva cambiato discorso.
Dopo qualche giorno in cui si comportava come se nulla fosse successo, avevo iniziato a pensare che quel silenzio fosse una sorta di rifiuto, così anche io non avevo proferito parola a riguardo.
Era Luglio e avevamo deciso di passare un week end al mare, affittando un piccolo appartamento proprio sulla spiaggia. Dato che una settimana dopo avrei avuto un esame universitario, avevo promesso a Marco di portarmi dietro i libri e studiare sotto l'ombrellone, ma come sempre, i miei buoni propositi ci misero poco a trasformarsi in fumo, così passavo la maggior parte del tempo sotto il sole e leggendo giornalini di gossip. Più volte Marco mi aveva ripreso:
“ Ma non hai l'esame tra una settimana?! Dovresti studiare anzi che perdere tempo con quegli sciocchi giornalini. “ - “ Ma sì dai ora studio, c'è ancora tempo, uffa! “.
All'ennesimo richiamo a cui io davo rispostine seccate, perse evidentemente la pazienza:
“ Adesso basta, ho cercato di spronarti in tutti i modi, a quanto pare le parole con te non sono sufficienti. “
Detto questo mi prese per un braccio e mi trascinò verso l'uscita del bagno. “ Marco, ma che cavolo fai ci vedono tutti, smettila di trattarmi come una bambina! “
Guardavo per terra imbarazzatissima, mentre Marco continuava a farmi la ramanzina, trascinandomi fino all'appartamento. Dopo avermi fatto entrare chiuse la porta e si diresse in camera da letto: “ Con le bambine capricciose e fannullone ci vuole una punizione adeguata. Sai cosa ti aspetta Irene, vero? “
In quel momento capii e il sangue nelle vene mi si gelò, mentre il mio ventre si contraeva per l'eccitazione. Sapevo di meritarmi una punizione e avevo paura. Paura perchè non avevo mai ricevuto più di una paio di sculaccioni dati sui pantaloni dai miei genitori, paura perchè sapevo che quello che sarebbe successo di lì a poco era tutta un'altra storia; ma al tempo stesso questa paura mi provocava brividi di eccitazione che non riuscivo a reprimere.
Comunque, decisi di non arrendermi subito.
“ No Marco, dai, giuro che adesso studio, lo so che non mi sono comportata bene, ma vedrai che non succederà più... “
“ Irene, la mia domanda non ammetteva repliche. Stai per essere sculacciata per bene, come meriti. Sai che lo faccio per il tuo bene, quindi vieni immediatamente di qua. “
La sua voce era terribilmente calma e pacata, ma decisa. Sapevo che non l'avrei passata liscia, così mi diressi in camera, continuando a farfugliare scuse. Lui era seduto sul bordo del letto e mi ingiunse di stendermi sulle sue ginocchia. “ Marco ti prego è troppo imbarazzante, dammi un'ultima possibilità, io.. “
Non ebbi il tempo di finire la frase, perchè lui mi prese fermamente per il polso e mi fece cadere pesantemente sulle sue ginocchia.
“ E' inutile fare tante storie. Vedrai che quando avrai il culetto in fiamme ci penserai due volte prima di rifare l'irresponsabile. Ti consiglio di non farla troppo lunga e prenderti la tua sculacciata senza agitarti troppo o la dose verrà rincarata. “
Ormai mi ero rassegnata, così non aprii bocca mentre Marco mi sistemava sulle sue ginocchia. La cosa che più mi spaventava era che quel giorno avevo preso parecchio sole e sentivo il sedere leggermente bruciato contro la stoffa del costume e del pareo.. Non potevo immaginare cosa sarebbe significato essere sculacciata!
Mentre rimuginavo su questo mi resi conto che Marco mi stava slacciando il pareo
“ Nooo ti prego questo no, mi brucia già il sedere per il sole, non voglio!!! “
Marco ignorò completamente il mio scalciare e mi blocco' senza difficoltà le gambe con il braccio destro, mentre con la mano sinistra mi toglieva il pareo e mi abbassava le mutandine, scoprendo il mio sedere già tendente al rosso per la recente esposizione al sole
“ Silenzio. Ti sei comportata molto male oggi, quindi meriti di essere sculacciata sul culetto nudo. Imparerai meglio la lezione. “
Poi prese un cuscino e me lo posizionò sotto la pancia, in modo da avere il sedere molto in alto.
Iniziai a provare una profonda vergogna, amplificata dalla consapevolezza che quella situazione e posizione mi eccitavano ancora di più. Poi sentii la sua mano che mi accarezzava le natiche, il suo tocco era freddo sulla mia pelle leggermente bruciata.
Il mio respirò accelerò leggermente e il silenzio diventò palpabile.
Tic, tac, tic, tac. L'orologio appeso al muro scandiva quegli interminabili secondi, mentre lui ancora non accennava a iniziare la punizione. Sentivo il suo sguardo che mi frugava, mentre continuava ad accarezzarmi il sedere e proprio quando iniziai a rilassare il mio corpo, arrivo' il primo colpo.
Secco, deciso, proprio in mezzo alle natiche. Il suonò riecheggiò per tutta la stanza ed io mi lasciai sfuggire un mugolio sorpreso.
CIACK! CIACK! I colpi erano cadenzati, lenti e precisi. Destra, sinistra, al centro, ancora destra.
Al terzo colpo già avevo il sedere in fiamme e mi pentii di essere stata così tanto a pancia in giù sull'asciugamano.
CIACK! CIACK!
Senza rendermene conto avevo già iniziato a muovermi un po', per cercare di evitare i colpi, col risultato che nell'alzare il sedere per tentare di divincolarmi dalla sua presa, lo centrò ancora meglio, strappandomi un gemito
“ Ahiiii mi fai male, ti prego bastaaaa! Ho capito, ho capito, sarò brava, LO GIURO!!! “
“ Certo che lo sarai. “ CIACK, CIACK “ Quando avrò finito non ci penserai nemmeno a comportarti nuovamente così. “ CIACK, CIACK, CIAK “ Dovresti vergognarti. A 24 anni ancora sulle ginocchia col culetto tutto nudo ad essere sculacciata come una bambina indisciplinata. “
I colpi adesso si susseguivano sempre più veloci e le sue parole mi bruciavano ancora più delle sculacciate, perchè erano vere. Lacrime di vergogna iniziarono a scendere sul mio viso e con esse anche tutto lo stress, il peso degli ultimi tempi, le tensioni accumulate.
“ Sai che vali tanto, Irene e che potresti pretendere molto da te stessa. Sei intelligente e sveglia quando vuoi, ma a quanto pare non lo vuoi abbastanza. C'è bisogno di qualcuno che ti svegli in modo differente. “
Il mio culetto ormai era rosso fuoco e io singhiozzavo senza più trattenermi
“ Mi dispiace, ahi!, Marco prometto che cambierò.. Ahia! “
La sculacciata continuò per altri dieci minuti buoni, poi, dopo qualche colpo dato con più forza e numerose mie suppliche e scuse, lui si fermò.
Rimase così, per qualche minuto, con me sdraiata sulle sue ginocchia e la sua mano appoggiata sul mio sedere in fiamme.
Io continuavo a singhiozzare sommessamente, incapace di fermarmi e lui, all'improvviso, mi tirò su, gettò via il cuscino e mi fece sedere sulle sue gambe, abbracciandomi.
“ Sai che lo faccio perchè ti amo, piccola, mi dispiace vederti soffrire, ma so che ti servirà e che ti aiuterà a migliorare, ad essere la persona che vuoi e che so essere in te. “
Io lo strinsi più forte e pensai, dentro di me, sentendomi nuova, rinata , a quanto profondamente amavo quell'uomo.
Chiedo scusa per la lunghezza dell'introduzione e del racconto in se', la sintesi è un fattore su cui devo ancora lavorare, me ne rendo conto!!
Comunque spero che vi piacerà !
Bello!
Poi quindi sei rinata?!?
Ciao Irene,
intanto complimenti, bell'esordio nella sezione letteraria, ma forse andrebbe spostato in "[i:1fm0ypab]esperienze[/i:1fm0ypab]", perché mi par di capire sia una storia vera... a parte questo, ben scritto, sa coinvolgere nel momento [i:1fm0ypab]clou[/i:1fm0ypab], quello emotivamente più stimolante, pochi attimi prima della sculacciata vera e propria, brava!
ciao,
Keith
Complimenti Irene, hai descritto bene quello che è successo e le tue sensazioni. Complimenti anche allo spanker, per essere la prima volta se l'è cavata alla grande, sia dialetticamente e sia sistemandoti sul cuscino (ma aveva letto un manuale?!).
Ho ascoltato il consiglio del saggio Keith e ho spostato l'argomento in Esperienze, visto che si tratta del tuo vissuto.
emozionante
Il sogno di molti, sia spankers che spankees...vuotare il sacco col proprio partner e avere la sua comprensione e complicità inaspettata.
Ciao Irene, molto bello il tuo racconto, mi ci sono immedesimata. Capisco bene il tuo bisogno di essere amata, protetta e guidata. Saperlo riconoscere è un punto di forza. Brava
Dopo quella prima esperienza lo spanking è entrato nel vostro rapporto? Ne avete parlato, lui ti ha detto come si è sentito nei panni dello spanker?
Non è mai facile quando uno dei due non ha in sè l'indole, almeno non in modo spontaneo.
e purtroppo, se posso permettermi di intervenire, e per esperienza vissuta, se uno dei due non è REALMENTE e SINCERAMENTE appassionato od in qualche modo attratto dallo spanking e dalla disciplina corporale la cosa prima o poi viene fuori...si può fingere dappertutto in questa vita, c'è chi lo sa fare bene e chi meno bene, ma non nell'intimità, tra le quattro mura domestiche, tra le pieghe delle lenzuola prima o poi la nostra vera natura viene fuori...e se non collima con quella del/della nostra partner ci si può adattare, si può accettare un compromesso, come del resto ne è piena tutta la nostra vita, ma non sarà mai qualcosa di pienamente vissuto ed appagante
Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.
Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.
Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.
Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.
Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.
Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.
Luca