ORE 18:00
-Ehi ciao cucciolotta, come stai? Sei a lezione? Girovaghi per il centro? Sei passata in segret…-
-Fiuuu respira Frè, o ti parte un embolo! Eh eh, allora, calma, sono in bus… si sono andata a lezione e no niente segreteria, troppa fila, e si ci andrò lunedì, e no non è troppo tardi tranquilla…. E poi.. ah sto tornando a casa, stasera alla fine ceno a casa con te, sempre se mi vuoi!-
-Hmmm aspetta che ci penso… e va bene forse qualche avanzo posso trovarlo, in giro per il frigo, magari anche scaduto, ihihih.. a che ora arrivi?-
-Non zo, 10-15 minutini…non di più, ok dai se no spendi, un bacino, metti su il tè!-
-Ti fa male e son sicura che l’hai già preso oggi-
-Solo uno, eddai per favoreeee sono tutta bagnata qui diluvia!!-
-Ok copriti ti aspetto, tanto ho le tisanine ihihih.. bacini-
Il tè, figuriamoci, quella almeno 3 tè e un caffè si è presa oggi, ci scommetto… ma tanto le piace pure la camomilla. Hmmmm, a dire il vero piace a me, ma male non le fa, a quell’uragano.
ORE 18:20
- Ciauuuuuuu!!! Sono a casaaaaaaaaa…..-
- puntuale, vieni che è pronta la camomilla-
- hmmmm, quale lettera della parola tè non avevi ben capito???-
Una scompigliata di capelli, uno sguardo sereno che si disperde dietro al riflesso della finestra, perso nel diluvio gelido…. - bleah, hai i capelli tutti bagnati…. Cosa del “copriti” non avevi ben inteso??-
Cucciola, una ne fa, cento ne pensa…. O come direbbe lei, una ne combina e cento ne cogita… Hai pochi anni meno di me, eppure a volte mi sei così vicina, mentre altre ti allontani, nei tuoi 20 anni, forse anche meno… ti racchiudi come un uccellino in una mano
ORE 19:15
-Sono sotto la doccia se qualcuno mi cerca!-
-Giusto perché non ti eri bagnata a sufficienza oggi vero?-
Lo so che sembro patetica, ma è dentro di me… una battuta scherzosa, un modo per proteggerla
-Cosa vuoi per cena? Ordino due pizze??-
-[…] la donna è mobbbbilll. Qual piuma al ventooooo… muta…. Eh????? Ah, siiii, io salsiccia, wurstel e bufala! Ma senza origano che mi appesantisce!! […] d’accentooooooooo…. Eeee di pensierr… lalalaaaa lalalaaaa e di pensier!!!!!-
ORE 19:15 e 30 secondi
-SBAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAMM!!!!- […..porc…..]
-Che succedechehaifattocomestaifammi entrare…. Ehi rispondi!!-
silenzio
-ehi, pulciiii… ehi, o cavolo, ma perché ti chiudi a chiave, eh? Si può sapere??? Ehi ti sei fatta male? Hai sbattuto?? Perché non dici niente…..-
Silenzio
-Oh cavolo…. Ehi.. ehi… (spintoni alla porta, ma perché non c’è mi un ariete a portata di mano?!), pulcina rispondi!....!!!!..!-
Panico, ok?
Sapete cosa vuol dire il panico più totale? Il silenzio… lei non fa mai silenzio…. E io ero circondata da una nuvola nera. Mi mancava il respiro.
-ah ah ah ah ah ah ah ah ah ….. calma….. ahahahahahahah……-
Disorientamento ok?
La confusione mi assale, tremo, non capisco, ho il cuore fermo.. in attesa del clamore che fa un fiocco di neve quando si scaglia con tutta la sua debolezza nel dolce manto.
-ahahahahahahah sta calma Frè, davvero…. Sto benissimahahahahaha, ora mi vesto e arrivo, hahahaha Dio che ridere…. Ahahah su ordina le pizze se no arrivano a mezzanotte…-
Odio, ok?
Voglia di uccidere, strozzare, strangolare, eliminare, escludere, debellare, frantumare, rompere, sgretolare, sminuzzare, polverizzare.
-si, una coi funghi e l’altra wurstel, salsiccia e bufala…. Si esatto. In fondo alla via… al 44/a-
Un puro automa, manovrato da lei, dal suo potere… dal suo dominio.
Lei con gli occhi ancora lucidi dal troppo ridere, arriva con ancora un ghigno. Saltella quasi. Mi sbatte un bacio sulla guancia e mi fa spostare dal lavandino con una pacca sul sedere:
-su togli sto culo pesante che devo bere. Ti sei preoccupata? Scusa, ma non riuscivo a respirare dal troppo ridere, ma ho fatto un volo.. ahahah l’ho vista grigia stavolta… ho rischiato di farmi male seriament….. ehiiiiii mi stai ascolando????-
Mi pizzicava ancora un po’ la parte del sedere dove aveva scherzosamente colpito per farmi spostare, io respiravo a malapena, e il cuore stava lentamente riprendendo il suo corso, non avevo voce, ne ero sicura… quindi non tentai neanche di parlare.
Non ne avevo proprio l’intenzione e comunque la sua domanda era inutile: -che stai facendo???-; semplice no, ti svuoto il bicchiere nel lavandino e ti prendo per mano.
Te la stringo, forte.
Sono lentissima, il cuore non reggerebbe la velocità… la velocità con la quale una persona può morire e tornare a vivere… e ti accompagno sul divano. Ti ci accompagno dolcemente, mentre scaravento ogni mia pulsione, forza, stimolo nella mano destra. Non siamo ancora arrivate al divano che già ti sono arrivate due sculacciate. Non pacche sui jeans, non colpi scherzosi, non buffetti che intendono altro… due sculacciate, le prime due di una lunghissima serie che ti giuro, ragazzina, che te la ricorderai per il resto dei tuoi giorni.
-EH, frè, che hai, parlami, ti prego, ahia… senti… se sei arrabbiata per prima scusa, davvero ma è che non riuscivo a parlar…. Ehi!!!-
Taci, taci… non dire una parola, non fiatare…. Piccola.. ragazzina…. Avresti potuto essere su un’ambulanza ora, te ne rendi conto? No, non te ne rendi.. e quando mai ci pensi a te, alla tua salute, al fatto che devi rispettarti….
Interminabili “ahia” “ehi” “ma cos..” “frè” “Frèèè” “FREEEEEEE!!!!!!!!!”.
Non so neanche in che posizione sei, so che ti devo tenere ferma, e quindi è tutto un complesso movimento ritmico di tira e molla, tu ti sposi a destra, e quindi per forza dopo verrai verso sinistra.. ed è lì che ti aspetto, pronta a colpire proprio tra la coscia e il sedere, poi ci rimani, e allora provi ad andare in avanti, ma dovrai tornare indietro… e io ti aspetto..
-FRè, mi fai male, smettila, mi stai spavent….-
No, mi dispiace ma tu non ti devi neanche sognare di dire una cosa del genere. Non sai cos’è lo spavento, la preoccupazione.. tu non li conosci. Non sai proprio in quale luogo sperduto possano trovarsi, vero???
-Toglili, ora, non ho intenzione di ripeterlo- Una fatica atroce per pescare dentro di me voce, parole e significati compiuti.
Mi guardi negli occhi, sì, sei spaventata….Sei spaventata di te stessa, del tuo provare a ribattere per poi rinunciarci, del tuo abbassare sguardo e orgoglio, sei spaventata del tuo abbassare la cerniera dei jeans, farteli scivolare alle ginocchia, del tuo tentennare…. E finalmente la verità più dura: sei spaventata del tuo obbedire.
-Frè, senti, ho capito ok? Non c’è bisogno di questo. Mi dispiace, sul serio, non era mia intenzione farti preoccupare, non ce n’è davvero il bisogno… fermati, mi stai facendo male, sul serio…-
Cosa, cosa, dimmi cosa del mio sguardo non riesci a capire? Cosa del: taci e mettiti sulle mie ginocchia non era chiaro nel mio zittirti e trascinarti sulle mie ginocchia?
-Frè, ti chiedo scusa, ahia… io… per favore, almeno parlami, dimmi qualcosa, ahia… ti prego, sono seria, ora basta…stop…-
Taci, taci, taci taci taci tacitacitaciatci!!!!!
-Guarda che mi alzo, sono più forte di te, lo sai.. frè, dimmi qualcosa, io mi alzo…. Ci metto poc..-
Mi fermo. Non ho nulla da perdere, perché tu sei viva, e stai bene, e quindi al momento non c’è nulla da perdere.
-Tu ti alzi perché ora te lo sto dicendo io. Vai immediatamente in camera tua, tirati giù gli slip, e aspettami nell’angolo di fronte alla porta. Mani dietro la nuca. Ehi, guardami negli occhi: fallo, e in silenzio.-
Il potere ora ce l’ho io. Sei tu l’automa. Fila piccola…. Mentre io vado a prendere ciò di cui hai bisogno: spavento vero.- Avevo detto mani dietro alla nuca-
- Mi fa troppo male il sedere-
- Togli quelle mani o è peggio per te, non ho ancora finito!-
- Frè, che ci fai con la spazzola… Frè, ti prego, basta, ti supplico, mi fa male, e mi fai male, mi stai facendo male…. Mi fai paura, ho paura di te…..-
Silenzio
Ti prendo per una mano e ti accompagno sulle mie ginocchia. Ma non reggo, tu stai piangendo… e allora ti tiro su.
- Cosa provi?-
- Paura, male, ansia, e Frè ti prego bast…-
-Shhh, piccola calmati, ti voglio bene; troppo. E non ho mai avuto tanta paura come stasera, ho temuto che tu potessi…-
Mi abbracci, sei praticamente nuda, nel tuo pudore, ma mi abbracci… mi strozzi… mi abbracci forte. E io faccio lo stesso. Ti passo una mano leggera, fresca… sì, ti brucia davvero, è veramente rosso… in più te hai la pelle sensibile… mi sento quasi in colpa pulcina…
-Frè, ti voglio bene. Sul serio. Sono un’idiota, ti chiedo scusa, davvero.. sono fortunata ad avere te, che ti preoccupi per me. Ti adoro-
Ci stavamo abbracciando, così, io seduta sul letto, la spazzola in mano, lei in piedi di fronte a me con ancora gli slip abbassati…. Quando a momenti urlo per la sorpresa.
-Marco, che ci fai qui….????-
-Oh cavolo esci e chiudi la porta, e te Marco, nessuno ti ha insegnato a bussareeeeeee???-
Imbarazzo a mille, avevo lo sguardo praticamente rasente al suolo. Ma che cavolo ci fa lui? L’inquilino single più… carino…. Dolce… oh…. L’inquilino che abita proprio sopra di noi. Mi guarda imbarazzato, rosso in viso, con le pizze in mano… le pizze????
-Scusa, scusate, è che il tipo delle pizze le ha portate a me invece che a voi, e quindi, pensavo di farvi una sorpresa e portarvele io…. Ma mi dispiace, tanto, scusa, anzi SCUSATE, me ne vado subito….-
-NO! Cioè.. dai.. tranquillo, sei stato gentilissimo… ma… rimani, davvero.. è che..senti di là… non so cosa tu abbia vis-
-ehm, dire “niente” sarebbe mentire… ma assicura lo tsunami che non mi sono soffermato a guadarle il sedere, anche se era bello rosso… che ha combinato? Cioè.. sempre se posso, magari sono cose vostre… e sì dai sicuramente non è il caso, davver…-
Cavolo, questo ha pure visto… la mia cucciola di là… se lo sbrana… ma io voglio che rimanga… cioè, è stato carino.. e poi… no no poi la peste ottiene pure una conferma alle stupide supposizioni… crede che io piaccia a Marco…. E viceversa….
-No non ti preoccupare, senti rimani, siediti, dimmi quanto hai speso per le pizze, io avverto lo tsu… eheh ma perché la chiami così?-
- Perché è un uragano: sai quante volte mi ha telefonato alle 3 di notte per farsi dare le vostre chiavi, per non svegliarti…-
- Hmmm buono a sapersi, così mi sento meno in colpa!-
Ciecchiericcio dietro ad una porta.
-Tu, luridissimo spione, in entrambi i sensi…. –gnam gnam- …. Come ti sei permesso di rivelare le mie missioni notturne? Non lo sai che sono segrete?? –gnam gnammissimo- E a parte questo, cosa della parola privacy non ti è ben chiaro?? Guarda che se dici a qualcuno quello che hai visto ti spenno, ti butto nella pece e poi ti ricopro delle penne che ti ho tolto –gnam gnam-
Silenzio di un secondo, e poi tutti e tre esplodiamo in una risata liberatoria. E’ davvero un genietto cogitante. Poteva diventare estremamente più imbarazzante, più pesante da digerire. Lui la guarda interessato… cerca di farsi raccontare la cosa in maniera oggettiva… ma lei ha già preso in mano la scena, con tanto di suoni onomatopeici, mimi, rallenty e gesti esagerati.. se avesse una platea al momento non le dispiacerebbe.. è entusiasta. Mi guarda spesso, cerca conferma e complicità nel mio sguardo, non glieli nego… ma quando passa alla punizione è incerta, più seria, meno ironica.
Al che intervengo io, mandandola a cercarmi il cellulare –che avevo in tasca- per farla girare un po’.
-E poi nulla, io mi sono spaventata a morte, quella deficiente rideva capisci? A tal punto da non rispondermi… poteva essersi ammazzata lì dentro, e quella rideva… mi ha preso una rabbia… e così l’ho portata verso il divano… senti lo so, quello che hai visto può sembrare assurdo..ha 20 anni, è grande e non è un’idiota, sono la prima a dirlo… ma poteva morire, poteva farsi male seriamente, e io non pot…-
- Guarda, non ti preoccupare, ti capisco benissimo. E ti dirò, forse se io fossi stato al tuo posto non avrei agito in modo tanto diverso… ti ho osservata prima, ora sei più calma, ma prima eri ancora con gli occhi nella scena, eri terrorizzata… Frè davvero, è di là che scherza e ride, e cerca un cellulare nascosto nella tua tasca destra… non mi sembra che se la sia presa.. ti guardava sempre mentre raccontava….Ti vuole bene…. E anche tu gliene vuoi, questa è stata solo una dimostrazione… a caldo! Eh eh-
Piccolo altare a te Marco….a te, alla tua comprensione, alla tua approvazione, alla tua ironia,a alla tua dolcezza, al tuo essere fresco, profondo e immediato.
-Eh eh dici che dovrei dirglielo che ce l’ho io?-
-Hmmm… naaaa… lasciala frugare in mezzo ai tuoi cassetti, che conoscendola non appena esci va a curiosare.. per una volta che è legittimata nel farlo eh eh, parliamo invece del fatto che la porta era praticamente aperta… Va bene che ho le chiavi, ma non ho avuto bisogno di usarle, mi è bastato spingere la porta. Cos’è, vivi al Colosseo??-
-Eh? Ehm, no, si vede che quando è entrata la FRUGATRICE DI CASSETTI PERSONALI, era bagnata fradicia, e quindi lei avrà dato la sua solita spinta, io l’ho vista che non si era chiusa ma non c’ho pensato, anche perché avevo la camomilla calda in mano e..-
-pensa se fosse entrato il fattorino delle pizze, eh? O magari qualche ladro… pensa se fosse entrato uno sconosciuto, o uno psicopatico, drogato e…-
-Ehi, calmo, mica ci vivono dei pazzi o delinquenti qui, tranne te ovviamente ihihih-
Era oscena, lo so perfettamente… ma mi stava rimproverando! Capite? Io avevo appena finito di adagiarmi nella sua dolcezza e lui mi stava seriamente riprendendo… Marco.. dai.. era solo una porta.. e poi tanto chi va in giro all’ora di cena qui…-Molto divertente…. Sto parlando seriamente, anche il fattorino, mica aveva una bella faccia, meno male che ha sbagliato piano, a proposito, ma che distratta sei? Gli hai detto il numero sbagliato!-
-Eh, l’ho fatto apposta, così il pazzo assassino fattorino di finte pizze si è ritrovato il principe azzurro, senza macchia e senza paur… ehi!-
L’ha fatto, così, guardandomi dritto negli occhi.. mi ha davvero dato una pacca, sui jeans, con la sinistra… ma.. ma non può.. continua a guardarmi, lo sguardo è fermo, immobile, fisso nei miei occhi… non reggo.. abbasso il viso, cercando affannosamente una qualche battuta-giustificazione-affermazione-frase di circostanza nei rimasugli dei miei neuroni, ma non faccio in tempo…
Il mento, mi solleva il mento con un dito, mi sussurra un qualcosa che diverrà la nostra parola chiave.
-ora passiamo a te signorina-
Un ghiacciolo, per intero, in gola mi avrebbe comunque scaldato rispetto a questo suo glaciale intervento. Uno sguardo di eccitazione pura, anche se la sua mano stava immobile, nell’aria, in attesa di un qualche mio segno di complicità. Ha ragione lo tsunami, ha ragione quando dice, racconta di me e di lui… di occhi dolci, di imbarazzi, di chiacchiere con palesi doppi sensi.
- Ma io non sono una bimba da proteggere!!-
Oddio, lo sto dicendo davvero, anzi, l’ho già detto, quindi lui ha già sentito.
Fermati voce, fermati aria, fermati tempo, ma tu Marco non fermarti, continua a guardarmi così, perché sei il primo, e forse l’unico. Fermate il vento, e la pioggia, ma non fermate i miei capelli, accarezzati da lui, non fermate la sua mano che mi fa volare fino al divano. Fermate le stelle, il cielo, le nuvole, ma non fermate la sua gamba, la sua coscia, non fermate il suo respiro, non fermate il mio cuore, mentre sulle sue ginocchia ricevo una calda dimostrazione di lui.
Fermate l’acqua di un ruscello, fermate la furia di un vulcano in eruzione ma non fermatelo, vi prego, lasciate che continui a sculacciarmi, che continui a prendersi cura di me. Non fermate un uomo che si eccita, e non fermate una donna in balia dei 7 mari. Lasciate che pian piano scoprano il piacere di amarsi.
- La piccola può vederci..-
- La piccola sta dormendo-
Dice mentre le fa un occhiolino, e lei glielo ricambia, chiudendosi la porta alle spalle.[/i]
brava patatina!! migliori davvero di giorno in giorno!
Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.
Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.
Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.
Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.
Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.
Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.
Luca