“Cos’è questo odore?”
“Quale odore?”
“Di fumo. Fammi annusare”
Parte l’ispezione olfattiva. Il naso si appoggia sulla maglietta, scende e sale come quello di un segugio. Prende tempo sul seno, dietro il collo, finché…
“Sono i tuoi capelli. Come mai?”
“Non lo so. Si saranno impregnati in ufficio. I cartelli antifumo sono un optional quando non c’è il capo…”
“Spogliati”
“Cosa?”
“Ci laviamo. Insieme, sotto la doccia”
“Ma dai, non ho voglia di asciugarmi i capelli adesso, è quasi ora di cena”
“Fai come dico”
“No”
“Spogliati!”
“Dopo”
“Adesso”
“No!”
Mi afferra bruscamente e mi preme contro il muro, la schiena verso di lui. Sono bloccata, col braccio destro piegato e il polso stretto nel suo pugno. Il viso è girato a sinistra. Mi sta addosso, mi fissa, vedo il suo sguardo attraverso i capelli arruffati davanti agli occhi. Ci guardiamo senza dire una parola. Dopo un minuto rompe il silenzio.
“Allora?”
Io respiro affannosamente ma cerco di rispondere con voce ferma.
“No!”
Non so cosa mi prenda certe volte. Una doccia insieme è l’apice della sensualità, un bel modo di concludere una giornata faticosa. E chissenefrega dei capelli da asciugare, in fondo. Ma vado avanti per principio. Se me lo avesse chiesto con gentilezza, invece di ordinare come un generale, forse non mi sarei impuntata. Forse. So solo che il confine tra volontà e orgoglio è una muraglia più dura di questa parete contro cui adesso mi schiaccia. Voglio fare la doccia con lui ma non voglio nemmeno cedere. E’ come volere l’acqua e il fuoco. E alla fine scelgo di stare dalla parte dell’orgoglio.
“Lasciami!”
“Perché?”
“Ho le formiche al braccio”
“Tra poco non ci penserai più”
Tenendomi stretta mi trascina in bagno e chiude la porta a chiave (ha paura che scappi?).
Mi slaccia il bottone della gonna e la sento cadere a terra. La stoffa si affloscia alle caviglie come un fiore appassito. Tempo cinque secondi mi ritrovo con le braccia alzate, ecco che mi solleva la maglietta, slaccia il reggiseno, lancia tutto sopra la lavatrice. E’ il momento buono, cerco di divincolarmi mentre guarda i vestiti arrivare a destinazione. Un attimo di distrazione che gli fa allentare la presa. Lui non gradisce e mi allunga il primo sculaccione, con la mano, sopra le mutandine. Mi fulmina con lo sguardo ma io non abbasso gli occhi. Poi mi aiuta a uscire dalla gonna.
“Piegati sul bordo della vasca”
“Perché?”
“Lo sai”
“Dimmelo tu”
“Lo sai”
“No, non lo so”
“Il fumo. Cosa mi avevi promesso?”
“Che ti avrei sempre accontentato per togliere di mezzo l’odore. Ma stasera non ne ho voglia”
“Hai anche rifiutato dopo le mie insistenze. I capricci da viziata li detesto più del fumo. Allora adesso ti pieghi, sul bordo della vasca. Subito”
“No!”
So che tutti i “no” mi costeranno cari. Si siede sul bordo e mi rovescia sulle sue ginocchia. La posizione più scomoda del mondo, perché il bordo è strettissimo. Lui fatica a stare seduto e io devo sforzarmi di non cadere. E’ dura, soprattutto quando comincia a sculacciarmi. Mi sostengo con le braccia appoggiate a terra mentre lui bada solo a tenermi in posizione, cingendomi i fianchi. Dopo una ventina di colpi dati con forza comincio a urlare. Per la vergogna, per il dolore, per l’impossibilità di muovermi, per le braccia stanche, per il sangue che sale alla testa. Eppure sento che la parete costruita dentro me si sta ammorbidendo. Il lato dell’orgoglio scricchiola.
“Ne hai abbastanza?”
“Sì”
Mi tira su. Io piagnucolo e mi passo le mani sulle natiche bollenti.
“Non ci provare. Allora, vuoi piegarti sul bordo? Appoggia le mani lì e stai ferma”
Obbedisco, mio malgrado. Lui si avvicina, mi toglie le mutandine e poi si allontana. Dove sarà andato? Lo seguo con la coda dell’occhio, prende qualcosa accanto al lavandino e poi ritorna a pochi centimetri da me. Mi allarga un pochino le gambe e poi inizia a colpire… con la spazzola! Un tormento. Non mi ha mai sculacciato in questa posizione, mi sento così esposta, e non ho mai [i:3epf0lef]assaggiato[/i:3epf0lef] questo strumento. Non mi piace. E’ di legno, rotondo, grande, non pensavo potesse fare così male sbattuto sul sedere nudo. Mi colpisce vicino ai fianchi, poi tra la coscia e la natica destra, dall’altra parte, al centro, ovunque. Il mio didietro è rovente, comincio a spostarmi da una parte all’altra.
“Ferma”
Non ci riesco. Piango dopo 15 colpi. Troppi, sul mio povero culetto già maltrattato. Lui se ne accorge. Smette. Si allontana, posa la spazzola, io non mi muovo. Non lo guardo nemmeno. Vedo solo le mie lacrime scendere sulla ceramica bianca. Poi sento acqua scrosciare come pioggia. Sento le sue mani posarsi dolcemente sui miei fianchi. Mi solleva, mi guarda e mi stringe forte. Io ricambio l’abbraccio. Dopo un bacio lungo come l’infinito entriamo in doccia mano nella mano. Il muro dentro me, intanto, è crollato. Ho già varcato il confine verso la volontà, addio orgoglio. Quella pioggia calda (l’acqua della doccia ma anche il fuoco su di me) dopotutto io la desideravo fin dall’inizio. E sorrido mentre lui mi massaggia i capelli.
Bello. Mi piace questo stile fusionale con dialoghi e descrizioni legati assieme fino a fondersi omogeneamente. E un po' quello che cerco di fare anch'io con i miei raccontini.
Grazie
Quando si dice prendere la situazione [i:elx6t6ea]di polso[/i:elx6t6ea]... brava Rosaspina.
ciao,
Keith
Un bravo spanker deve essere attento e avere intuito!
No, intendevo che i miei capelli senza i mei prodotti [i:1lz5ivi3]disciplinanti[/i:1lz5ivi3] ( e non puoi capire quanto ho riso leggendo l'etichetta!) avevano l'aspetto dello zucchero filato...gonfi!
Bellissimo racconto, complimenti! Appassionante e coinvolgente! E concordo con lo spanker del racconto, anche a me non piace l'odore di fumo.
Blue, hai i capelli come Hermione di Harry Potter che quando fa le pozioni diventano tutti gonfi
Disciplinanti? Visto con occhio da spanking il mondo cambia significato
Ehi cos'è sta storia che spariscono le care vecchie tradizionali spazzole?
Molto bello anche questo racconto!
Il prenderle piegate sulla vasca mi ha fatto ridere e ricordare un esperienza reale : "Piegati" mentre mi spingeva con la mano sull schiena.. "ma come mi devo mettere?" (in certi casi nn so mai come mettermi), " dai che lo sai ", "mmmm.." (nn mi è permesso sbuffare.. grrrr).
.. a quanto pare è tipico di noi spankee avere capelli indomabili ! XD
Anche a me è capitato di fare la doccia assieme ma nn ho fatto storie e gli ho chiesto se per favore poteva far a meno di bagnarmi i capelli.. ma penso che alla fine, proprio per questa attenzione a nn bagnarmi i capelli, la situazione è risultata molto più imbarazzante di quello che mi ero immaginata...
Cmq consiglio per i capelli ribelli: io uso un balsamo all'aloe che è un portento e poi quando voglio essere particolarmente in ordine uso il metodo clio della fascetta in testa.. oddio, vado a dormire che sembro mia nonna però funziona!
cmq devo dire che i tuoi racconti sono molto realistici oltre che ben scritti.
hai delle fantasie molto strutturate per nn aver mai praticato o hai praticato in passato?
Adoro i tuoi racconti Rosapina,complimenti davvero!
Comunque se vi può consolare anche i miei capelli sono assurdamente indisciplinati,creme o non crema,maschera o non maschera,balsamo o non balsamo. Secondo me potrebbe esere tratto distintivo delle spankee avere capelli impossibili,no?
Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.
Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.
Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.
Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.
Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.
Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.
Luca