Ecco qua un nuovo raccontino appena scritto.
Carlos
SCULACCIANDO LA HOSTESS
Eccola lì, la hostess dell’Air France, in un angolo, con le mani incrociate sulla testa e il sedere in fiamme, e uno sguardo severo (il mio) che la controlla da lontano.
“Rimarrai lì fino all’ora della cena” non è un ammonimento, è un ordine. Tra mezz’ora porteranno la cena in camera. Ho ordinato roast- beef al sale con asparagi e del vino. Ho sempre appetito quando faccio del sesso.
Non protesta. La sculacciata l’ha completamente sottomessa, vinta, resa malleabile a ogni mio desiderio.
“Chissà cosa direbbero le tue colleghe nel vederti così?” infierisco, beffardo.
Le sue colleghe sono le celebrate hostess francesi, affascinanti e sexy, certo, ma anche antipatiche, altezzose e arroganti.
“Altezzosa”, che bel aggettivo … chissà se si sente altezzosa in questo momento, nell’angolo con il sedere sculacciato e l’orgoglio a pezzi.
Ripenso a quello che è successo quella mattina, durante il volo Miami - Parigi , quando all’ora del pranzo, lei, la bella hostess che adesso è in castigo, mi ha rovesciato addosso una tazza di caffè. E’ stato uno sbaglio, lo so, ma come non approfittarne…
“Le scuse non bastano, ragazza mia” le ho detto mentre lei, rossa di vergogna, cercava in qualche modo di porre rimedio.
“Cosa posso fare?”
“Nulla… l’importante è quello che ti farò io all’arrivo.” E per farle capire cosa intendevo le ho indicato la copertina del libro che stavo leggendo: “50 Sfumature di Grigio.” Sicuramente l’aveva letto (quale donna non l’ha letto?) perché l’ho vista rabbrividire. Poi, per il resto del viaggio mi ha ignorato, ma in realtà l’avevo conquistata. Lo scorgevo dai segnali che mi mandava. Segnali per altri oscuri ma per me chiarissimi (tipo inarcare la schiena ogni volta che mi passava vicino). E più scrutavo segnali e più ne scorgevo. Ogni movimento del suo corpo sembrava una potenziale dimostrazione di desiderio.
Dopo quattr’ore, all’arrivo a Parigi, era cotta a puntino e non ho avuto bisogno di dirle altro che un ordine: “Ti aspetto all’uscita numero 9. Fai presto.” Subito dopo la corsa in taxi e l’arrivo all’ Hotel. La salita in camera e la sculacciata sul sedere nudo. Per questo adesso è nell’angolo, con le natiche scarlatte la fica bagnata e il culo pronto per me.
Come diceva Quentin Tarantino: non le chiamano hostess per niente!
Ciao carlos,
un bel raccontino "flash" per chi non ha tanto tempo, parte dalla sculacciata ormai avvenuta per raccontare l'antefatto... e la protagonista è una figura molto fantasticata dagli spanker, fascino della divisa
ciao,
Keith
Carino questo racconto!!!!
molto bello, complimenti
Racconto molto carino!
Miticissimo.
Mi avevano proprio stufato le sculacciate da parte del maestro, del papà ecc. sempre a partire da un'autorità educativa. Se qui a sculacciarla fosse stato il capitano, avremmo veramente toccato il fondo pur volando alle alte quote.
Quei dritti rispettano i signori viaggiatori scusandosi per il disagio e continuando a fare schifo, mentre i fessi devono sempre rispettare le uniformi gallonate (pure di una serva che porta il caffè), la gente che lavora e le signore. Finalmente qualcuno che non cala le proprie braghe ma abbassa le mutande a quella là, umiliandola in modo che si penta davvero prima di blaterare scusa. Piangi, striscia nella polvere, e ficcati in testa che vali zero, tu e tutti i tuoi capoccioni graduati.
Mi era sfuggito il racconto di[b:2arnommy] Carlos[/b:2arnommy] (come dimenticare "Le mutandine con i gattini rosa", uno dei primi racconti di spanking letti nel web) ma... mi sei caduto su "Cinquanta sfumature di grigio"!!! Non potevi citarne un altro?
[b:2arnommy]Zitello[/b:2arnommy] non esageriamo, è gente che lavora.
Io invece faccio il mio hobby spankofilo, e il sedere glielo brucio a sculacciate.
Ai miei tempi gli sbirri erano servi del potere e oppressori del popolo, ora sono pure loro gente che lavora
Questo è un forum di amanti della sculacciata, non un centro sociale.
Hai avuto una possibilità di rimediare e l'hai bruciata. Addio.
Wooo, luca che scrive in rosso
bello. Ti invidio il dono di riuscire in poche righe a condensare tante sensazioni
Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.
Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.
Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.
Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.
Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.
Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.
Luca