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ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Avviato da miria il 28/01/2013 alle 16:19

ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

miria (239 post, compleanno non disponibile)

Salgo in macchina per andare da lui. Canzoni per il viaggio, navigatore attivato, specchietti posizionati.
Ho disposto tutte le pedine in ordine. Una fila di pensieri su una scacchiera per due giocatori.
Certo le parole sono importanti, sono state come una chiave della forma giusta per entrare nelle mie corde più profonde e lui un Maestro nel maneggiarle contro la mia serratura.
Eppure ancora mi sento sicura: dopo tanto parlare profondo, assonante e intenso, persistente delicato e forte come un agrume cresciuto al sole, potrò farlo di persona. Potrò sedermi a tavola, studiarlo, guardarlo cucinare, osservare le sue cose, notare tutte le posture e i piccoli gesti che possano raccontarmi di lui.
Ho disposto tutte le pedine in ordine.
Prendo una strada che forse non è la più breve ma mi è familiare e in qualche modo mi conforta. Ne ho bisogno perché so benissimo di andare verso tutto quello che non conosco e non posso controllare. Nonostante gli mp3 allegri caricati sul lettore che ho con me, la macchina è silenziosa: non riesco a pensare qualcosa di coerente e nemmeno a non pensare del tutto, la musica non mi aiuta, ascolto solo il mio respiro.
Messaggio col telefono nella mano destra, non si fa lo so, ma la strada è dritta e non c’è nessuno. Non si fa lo stesso, lo so di nuovo. Comunque lo avverto che sono in viaggio, così prepara. Mi dice che mangeremo “dopo”. Maledizione. Gli ribadisco di non farsi idee strane. Ride. Lo odio e mi piace da morire. Intanto mi dice che non è saggio scrivere guidando. “Verrai disciplinata per questo”. Dannazione, cominciamo bene. Gli rispondo saccente “Che ne sai, magari mi ero fermata …”. Non è vero ovviamente. E’ che pur di argomentare e averla vinta, potrei dire qualsiasi cosa in quei momenti. Non mi risponde nemmeno. Scaccio via la preoccupazione e cerco di tenere testa alla tensione che cresce dentro.
Una volta arrivata sospiro profondamente. La strada è stata facile da percorrere a dire il vero, così come è venuto facile accettare l’invito a pranzo di un ragazzo di circa la mia età e con una mente così brillante capace di rapirmi per ore, di scuotere tutte le sinapsi disponibili del mio cervello e arrivare dritto ad una sensualità prorompente.
Mi faccio coraggio e scendo dalla macchina. Ripasso brevemente tutte le pedine posizionate perfettamente sul tavolo da gioco a cui lo aspetto. I pezzi “leggeri” sono l’alfiere che ho dentro che mi permette di apparire disinvolta quando non lo sono, mentre il cavallo su cui salgo e mi muovo è una donna dallo sguardo diretto, dall’aria sicura, dalla mossa veloce. Sono certa di avere il colore bianco. Sono certa di aver già iniziato a muovere io.
Gli mando un messaggio. “Sono qui sotto e fa freddo”. Lo vedo arrivare a prendermi, stupidamente non mi muovo da dove sono. Lo osservo per un tempo che mi sembra lunghissimo, la sua camminata veloce e sicura, il suo volto stranamente concentrato dai tratti intensi di un lottatore greco che si intona perfettamente con le sue spalle massicce ed accoglienti. Gli avevo promesso un abbraccio come lo vedevo, per via del suo capirmi in modo sorprendente, come se avesse il dono di arrivare in quei punti di me che io mai sarei stata in grado di spiegare. Per gratitudine. Per il suo essere Cavalier Servente, pronto a spezzare ogni tensione delle dame che incontra e prenderle fra le sue braccia, sulle sue ginocchia, per risolvere i nodi più cupi nel loro animo. Ha riso tanto quando gliel’ho detto. Sorrido mentre ci ripenso e lo bacio sulla guancia sentendo il suo odore di uomo, ancora meglio quando lo abbraccio davvero. Resta un secondo interdetto, mi pare, ma forse è solo stupito e in ascolto di me. Mi sembra prudente e assorto, eppure mi sorride e io mi rilasso un po’. Non sarà così sconsiderato da bruciare le tappe, penso. Spero.
Mi prende la mano e andiamo dentro, è così silenzioso. Mi sento fiutata. Mi distraggo accarezzando il gatto, chiedo del bagno, un bicchiere d’acqua e resto in piedi appoggiata con spavalderia sul muro della cucina, mentre lui cortese e con sguardo intenso mi scruta dall’altro angolo della cucina. incrocio le gambe distese mettendo il piede destro davanti al sinistro, mollemente. Noto che invece le sue nocche schiariscono mentre stringe il bordo del mobile a cui si è appoggiato mentre sorseggia l’acqua e mi fissa di sottecchi. Deglutisco, mi si secca la bocca all’istante e il bicchiere diventa il mio rifugio. Comincio a sfoderare i pezzi “pesanti” quando capisco che non ha preparato proprio nulla per pranzo e che mi sta puntando come una fiera farebbe con una preda. Inizio a conversare amabilmente, la Regina che è in me austera e cortese cerca di muovere le sue calcolate mosse. Lo guardo con sfida, dovrà mettersi a cucinare una buona volta, ma lui per tutta risposta mentre sorseggia l’acqua sgrana brevemente gli occhi e poi torna a fissarmi molto peggio di prima. Scuote lievemente la testa, senza perdermi di vista e io sorrido imbarazzata. Non abbasserò lo sguardo. Il suo è inquietante, ma io sono un osso duro.
Lo vedo venire verso di me velocemente, la Regina perde equilibrio per un attimo e cade del tutto quando mi toglie dalle mani il mio prezioso bicchiere d’acqua. Lo osservo mentre lo poggia con movimenti calcolati e veloci, è come se avesse rovesciato la scacchiera dei miei pensieri e improvvisamente mi accorgo che non ho affatto il colore bianco, che sta facendo lui la prima vera mossa e ho una vertigine strana dal fondo dello stomaco. Meno male che non ho mangiato.
Lo fermo e gli parlo puntellando i piedi, lui si volta di scatto e mi intima perentorio, con voce cortese e profonda: “Non farti tirare. Non è carino”. Resto esterrefatta. La cortesia mi lascia sempre interdetta. Non abbasso lo sguardo al suo terribile ma è riuscito a intimorirmi e so che me lo legge addosso. Non doveva andare così. La Regina dentro me cerca di tenere duro, in fondo stiamo solo andando in camera, non è ancora detto nulla.
Col senno di poi, posso dire a me stessa che come si suol dire “la speranza è l’ultima a morire”.
Mi ordina di stare al centro della stanza, di fronte a lui. Afferma anche sarà meglio per me se sarò io a spogliarmi. Gli rispondo per le rime. Dev’essere impazzito. Le mani sopra la testa? Neanche per sogno. Si stuferà dei miei rifiuti, ne sono certa. Non mi sento affatto accondiscendente. Sono arrabbiata e imbarazzata, cosa c’era nella mia scacchiera che non andava? Era tutta sistemata, in ordine, una fila di pensieri su zone chiare e scure, per due giocatori.
Provo a parlare, mi zittisce. Obietto, è inamovibile. La sua voce è profonda e calma ma non ammette repliche, diventa più intensa quando cerco di contraddirlo e mio malgrado riesce a sovrastarmi. I suoi occhi sono penetranti e assoluti, occhi blu come il mare profondo. Sbuffo più volte e arrossisco visibilmente. Eppure sono sempre riuscita a spuntarla, a dominare la situazione e spesso anche i coinvolti nella situazione stessa. Ora invece mi sento come una nave senza ancora. E lui è una tempesta di cui non conosco la portata.
Comincio a temere di non poter gestire proprio nulla. Guardo i miei pezzi sulla scacchiera sparire secondo dopo secondo. Mi resta giusto la Torre: il mio controllo personale. Non la lascerò per niente al mondo.
Spazientito, mi abbassa i pantaloni con gli slip in fretta, senza molte cerimonie, brusco e veloce. Diavolo, non me l’aspettavo. “Non mi guardare”, ottengo un diniego che avevo immaginato. “Spegni la luce”, mi spiega paziente che non ha lampade di minore intensità, quindi o buio o luce. Zone chiare, zone scure. Ovviamente non sceglierà mai quelle scure. Sbuffo contrariata e lo guardo malissimo. Purtroppo lui non si scompone minimamente, anzi la comprensione sparisce dal suo volto. Cerco di non cadere sulle sue ginocchia ma è proprio impossibile non perdere l’equilibrio, la sua forza è notevole e io comincio a sentirmi fragile. Ho il viso sul divano su cui si è sistemato con me su un ginocchio saldo perfettamente puntato al di sotto del mio ventre da cui arrivano scosse di piacere anomalo, qualcosa che certo non mi aiuta a tenere alto il controllo. La Torre si incrina, ma resiste.
Non posso credere di essere esposta sotto di lui in quel modo. Mi agito, avvolge le mie gambe con la sua libera e mi imprigiona. Mi osserva il volto, sbuffo spazientita e imbarazzata. Non doveva andare così, dannazione. Con voce grave mi fa notare che sono sua. Come se non l’avessi notato. Accettarlo comunque è un altro discorso. Aspetta qualche istante terrificante, mi spiega nel frattempo che se dovesse essere troppo mi basterà parlargli in modo calmo e mi fornisce le parole esatte da dire in quel caso. Sa perfettamente che la mia mente ora è in subbuglio e avevo bisogno della sua guida passo dopo passo anche in queste piccole cose. Anche se ne avevamo già parlato tanto prima e l’intesa era salda su questo punto. Annuisco affranta. “Non farlo ti prego” sussurro. Sorride. Non dovrebbe conoscermi così bene.
È serio, terribilmente serio, e le sue sculacciate sono terribilmente brucianti. Mi lamento, ha la mano pesante e il braccio troppo forte, non avevo calcolato che facesse così male. Vorrei sprofondare nel divano e finalmente sentirmi coperta. La sua pressione su reni e dietro il collo mi fa capire che mi tiene in scacco. Mi offre la possibilità di compiacerlo, mi chiede di baciargli la mano. Rido per la vergogna e mi rifiuto, arrossendo come non mai. “Ma scherzi?” Una serie di sculacciate durissime mi rivelano che no, non scherza affatto. Fa troppo male, lo accontento e intanto senza dirgli nulla mi innamoro della sua mano profumata stando ben attenta che non percepisca il mio piacere nel farlo. Sono troppo orgogliosa per mostrarlo. Gli sussurro che è un bastardo e lui mi confida che si, certo che lo è, e io lo amerò per questo. Conservo i miei sinceri dubbi a riguardo mentre mi punisce per aver osato dirgli una cosa del genere e fra i miei gemiti mi istruisce affinché io lo chiami “Signore”.
Rido di nuovo, anche se fa un male da morire dietro e brucia come l’inferno. E’ una cosa troppo imbarazzante dovermi piegare così, non riesco proprio a farlo. Non prima che mi abbia fatto alzare di fronte a lui e tolto i pantaloni lasciandomi indifesa del tutto. Mi copro il viso con le mani, è disperante la mia assenza di difese. La Torre si crepa e geme. Mi riposiziona sulle sue ginocchia, il mio cervello è elettrico, il mio cuore in subbuglio e il mio sesso sconvolto. Vorrei morire e rinascere in un solo istante. Comincio a lamentarmi molto e le sue mani sono sempre più brucianti. Afferro la sua maglia, una richiesta silente e ultima che recita più o meno così: “Smetti, continua, smetti, sono sull’orlo del precipizio, ancora, basta, ancora …”
Improvvisamente sento il mio ventre e la schiena rilassarsi, in segno di resa. Non tremo più come prima. Singhiozzo, disperata, del tutto vinta e nuda davvero. La Torre è lì, inerte, pronta a sgretolarsi. Lo sento in ascolto, mentre mi accarezza. Vorrei dirgli grazie, ma non ne sono capace nemmeno lontanamente. Gli stringo la mano, silenziosamente, mi prende il viso dolcemente e mi bacia con un calore pari almeno a quello che sento dietro.

Inviato il 28/01/2013 alle 16:19

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lydia (164 post, compleanno 11-4-1980)

*____*
Ma anche
-____-'

Inviato il 28/01/2013 alle 17:55

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

patty (637 post, compleanno non disponibile)

bello!!
anche io ho sempre usato la metafora degli scacchi per spiegare meglio la cosa a me stessa e ad altri.. che roba!

Inviato il 28/01/2013 alle 20:22

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

Complimenti miria per la narrazione/confessione di un'esperienza vissuta certo intensa, di quelle che non si dimenticano... deduco che allora c'è già stato un lui spanker, fortunella!
ciao,
Keith

Inviato il 29/01/2013 alle 00:05

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lydia (164 post, compleanno 11-4-1980)

Io ho riso tantissimo, mentre lo scrivevi, mentre lo leggevo e mentre lo leggeva lui ad alta voce
Te l'avevo detto: [i:1kjsyrd2]lasciate ogni speranza o voi ch'entrate[/i:1kjsyrd2]. Sei stata ingannata

Inviato il 29/01/2013 alle 11:22

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

miria (239 post, compleanno non disponibile)

Lydia... fanchiulo.
grazie patty
Keith si in effetti si. sono stata [b:1opm9yq6]davvero [/b:1opm9yq6]fortunata, oltre le mie aspettative, in questo campo e personali.
Il problema è che non avrei mai immaginato che lo leggesse infatti. Maledetto. Speravo di osservare il suo viso, non altro. Ho avuto quasi un ictus, sono diventata di tutti i colori e ora non posso rileggerlo nemmeno perchè mi ricordo il frangente e torno ad assumere sfumature di ogni intensità di rosso.

Inviato il 29/01/2013 alle 11:26

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lydia (164 post, compleanno 11-4-1980)

miria ha scritto:
Lydia... fanchiulo.
grazie patty
Keith si in effetti si. sono stata [b:304k9piz]davvero [/b:304k9piz]fortunata, oltre le mie aspettative, in questo campo e personali.
Il problema è che non avrei mai immaginato che lo leggesse infatti. Maledetto. Speravo di osservare il suo viso, non altro. Ho avuto quasi un ictus, sono diventata di tutti i colori e ora non posso rileggerlo nemmeno perchè mi ricordo il frangente e torno ad assumere sfumature di ogni intensità di rosso.

Le citazioni pronunciate ad alta voce dal diretto interessato sono state la parte più bella
Peccato che non ci ho pensato, altrimenti lo avrei registrato e te lo avrei fatto riascoltare ieri sera prima di dormire *vendetta tremenda vendetta*

Inviato il 29/01/2013 alle 11:32

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

miria (239 post, compleanno non disponibile)

ti dovrai addormentare prima o poi... appena te ne scordi Lydia... appena te ne scordi.

Inviato il 29/01/2013 alle 11:33

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lydia (164 post, compleanno 11-4-1980)

miria ha scritto:
ti dovrai addormentare prima o poi... appena te ne scordi Lydia... appena te ne scordi.

Niente permesso, niente vendetta

Inviato il 29/01/2013 alle 11:36

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

miria (239 post, compleanno non disponibile)

pfffffffff ç_ç

Inviato il 29/01/2013 alle 11:37

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

patty (637 post, compleanno non disponibile)

miria ha scritto:
grazie patty

figurati! devo dire che anche se pure io usavo questa metafora nn l'ho mai usata così bene e così approfonditamente come hai fatto tu in questo bellissimo resoconto!
miria ha scritto:
Il problema è che non avrei mai immaginato che lo leggesse infatti. Maledetto. Speravo di osservare il suo viso, non altro. Ho avuto quasi un ictus, sono diventata di tutti i colori e ora non posso rileggerlo nemmeno perchè mi ricordo il frangente e torno ad assumere sfumature di ogni intensità di rosso.

cioè l'ha letto a voce alta???
che roba!!
e davanti a lydia!!!
ma che roba!!
è proprio un maledetto!

Inviato il 29/01/2013 alle 12:03

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lydia (164 post, compleanno 11-4-1980)

patty ha scritto:
è proprio un maledetto!

Quoto in toto.

Inviato il 29/01/2013 alle 12:56

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lydia (164 post, compleanno 11-4-1980)

patty ha scritto:
e davanti a lydia!!!

Ah, si è anche divertito un sacco!
miria diceva "eddai, leggitelo per conto tuo" e cambiava colore ad ogni sillaba e io "leggi, leggi ad alta voce, mi interessa"

Inviato il 29/01/2013 alle 13:03

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

patty (637 post, compleanno non disponibile)

Lydia ha scritto:
miria diceva "eddai, leggitelo per conto tuo" e cambiava colore ad ogni sillaba e io "leggi, leggi ad alta voce, mi interessa"

ma cavolo! sei (un pochino) "una maledetta" anche tu..

Inviato il 29/01/2013 alle 13:11

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lydia (164 post, compleanno 11-4-1980)

patty ha scritto:
ma cavolo! sei (un pochino) "una maledetta" anche tu..

Ho fatto bene. E' valsa come vendetta per ciò che è accaduto dopo.

Inviato il 29/01/2013 alle 13:12

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

indomabile ribelle (633 post, compleanno 1982)

Brava Miria! Bel resoconto della tua esperienza!
Complimenti ad entrambi, a te a cui va la mia simpatia di spankee, e a lui per essere riuscito a tenerti testa!
Buon proseguimento!

Inviato il 29/01/2013 alle 14:48

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

miria (239 post, compleanno non disponibile)

indomabile ribelle ha scritto:
Brava Miria! Bel resoconto della tua esperienza!
Complimenti ad entrambi, a te a cui va la mia simpatia di spankee, e a lui per essere riuscito a tenerti testa!
Buon proseguimento!

Grazie

Inviato il 31/01/2013 alle 01:18

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

miria (239 post, compleanno non disponibile)

patty ha scritto:
ma cavolo! sei (un pochino) "una maledetta" anche tu..

un pochino eh? mmmh...

Inviato il 31/01/2013 alle 01:19

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

patty (637 post, compleanno non disponibile)

miria ha scritto:
patty ha scritto:
ma cavolo! sei (un pochino) "una maledetta" anche tu..

un pochino eh? mmmh...

eh ma sai tra spankee nn ci si dà delle maledette.. sai com'è è per solidarietà..
cmq ho messo un pochino tra parantesi.. per cui puoi leggere la frase anche saltando "(un pochino)"..
cmq nn distogliere l'attenzione dal "vero maledetto"

Inviato il 31/01/2013 alle 11:34

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

miria (239 post, compleanno non disponibile)

e chi se lo scorda quello, patty .... u_u

Inviato il 31/01/2013 alle 12:46

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lestat (334 post, compleanno 1-1-1976)

Intanto, è ben scritto
sempre un aspetto trascurato di questi tempi...
molto intenso, poco coreografato, molto intimo. molto femminile...

Inviato il 14/02/2013 alle 16:27

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

miria (239 post, compleanno non disponibile)

grazie!
è poco coreografato perché è il racconto di un'esperienza reale.
Si lo so, femminile, nel senso mentale, vero? Eh, è un difettaccio :3

Inviato il 14/02/2013 alle 17:06

Re: ZONE CHIARE, ZONE SCURE.

Lestat (334 post, compleanno 1-1-1976)

miria ha scritto:
grazie!
è poco coreografato perché è il racconto di un'esperienza reale.
Si lo so, femminile, nel senso mentale, vero? Eh, è un difettaccio :3

nono
femminile nel senso di introspettivo , più incentrato sulle emozioni che sulle sensazioni
più sul sentimento che sull'adrenalina

Inviato il 15/02/2013 alle 09:55

Chi eravamo

Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.

Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.

Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.

Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.

Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.

Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.

Luca