Il sito italiano sulle sculacciate.

Archivio del forum storico.

melensa

Avviato da indomabile ribelle il 16/09/2012 alle 19:27

melensa

indomabile ribelle (633 post, compleanno 1982)

Premessa: sono stata un’oretta a scrivere una storia questo pomeriggio, la stavo proprio tirando per le lunghe come al mio solito.. ho pensato bene di clickare “anteprima” per rendermi conto di quanto lunga fosse ‘sta storia e.... azz!!!! Non l’ho salvata! Il cavolo di sito mi ha rimandata al login!!!!!
Arrggghhh!!!!
Beh.. la buona notizia per voi è che ora sarà decisamente più breve e scorrevole! (insomma.. breve non proprio...)
Respira lentamente, Maggie. Concentrati sull’aria che entra e esce. Allenta la presa. Per Dio, ho già le nocche bianche!
Le braccia le dolevano, i palmi erano sudati, le dita strette attorno ad una barra di ferro, il sedere bollente. Nelle tempie il feroce pulsare del sangue.
Maggie doveva assolutamente distrarsi, tornò col pensiero al momento in cui tutto era cominciato, qualche ora prima..
- Fucking jerk! Go fuck yourself!
Forse era stata la catena tranciata trovata a terra dove aveva lasciato la sua bici, forse la pioggia che le batteva a dirotto addosso, forse l’sms della sua coinquilina che la pregava di intrattenersi in giro dopo il lavoro visto che il fidanzato era tornato in città a sorpresa... o forse tutto quanto assieme, ma quando quell’auto le era passata così vicino sollevando un’onda d’acqua piovana che l’aveva inzuppata fin dove la pioggia non era ancora arrivata, Maggie non riuscì proprio a trattenersi e aveva invieto con tutta la rabbia che aveva in corpo nella lingua natia della madre.
Poi c’era stato quello strano tizio, che dopo essersi avvicinato più di quanto lei avrebbe mai concesso ad uno sconosciuto, le aveva offerto riparo sotto il proprio ombrello e infine di attendere con lei l’arrivo di una amica che lei, mentendo, aveva detto essere per strada.
Le era sembrato di essere riuscita a liberarsi di quel tipo, di quegli occhi inquisitori, quella prossimità impostale. Così aveva creduto quando si era incamminata verso la fermata dell’autobus, quando la pozzanghera aveva finito di bagnare quel poco di apparente calma che le era rimasta.
- che stronzo! Tutto okay?
Aveva la vista ancora annebbiata dalla rabbia, la pioggia e ora le lacrime che le erano defluite, quando vide quell’uomo, come aveva detto di chiamarsi? Teo, sì. Si era fermato davanti a lei sulla sua moto, e la fissava con quel fare insistente che l’aveva messa a disagio già la prima volta qualche minuto prima.
- Mary Margaret giusto?
- Maggie
- Maggie, giusto, ascolta, ora sei davvero fradicia, perchè non lasci che ti accompagni a casa?
- Non posso! – aveva risposto con più aggressività di quanto intendesse – non posso, ripetè, mi tocca starmene in giro un po’...
- Ti offrirei da bere da qualche parte, ma inzuppata come sei ti prenderesti un raffreddore... dai vieni da me, fai una bella doccia calda e ti metti dei vestiti asciutti.. la mia ex me ne ha lasciati un bel po’!
Il suo fare le era parso al contempo accattivante e irritante, ma come sempre quando terminava la lista di contestazioni seguì il suo istinto, prese il casco che lui le porgeva e saltò in sella. Il viaggio era stato breve, lei gli si era stretta contro sorpresa di quanto le risultasse naturale, o forse si trattava solamente di evitare di ruzzolare giù dalla moto vista la velocità a cui andavano!
Prima di salire in casa aveva inviato l’indirizzo per sms alla sua coinquilina, - così – pensò – se mi dovesse fare a pezzetti e infilare nel congelatore, sapranno dove venirmi a cercare!
Era rabbrividita al pensiero e se l’era subito scrollato di dosso.
Casa sua era ben curata e pulita, strano per uno che vive solo. Maggie aveva preso tutto il tempo di cui aveva bisogno per riscaldarsi nel tepore della doccia, lui aveva bussato e senza nemmeno pensarci lei gli aveva detto di entrare pure, avevano abbassato entrambi lo sguardo per quel breve attimo in cui lui appoggiava i vestiti puliti sul lavello e a separare Teo e la completa nudità di Maggie c’era soltanto il vetro smerigliato della doccia.
Aveva notato con piacere di condividere lo stesso gusto per la moda con la ex di Teo. Era uscita dal bagno e in cucina era stata accolta dal fischio della teiera e dall’intenso aroma di miele e vaniglia.
Lui le aveva servito il thè e si era seduto di fronte a lei, ancora una volta gli occhi piantati sul suo volto.
Da li le cose le erano sfuggite di mano. Lui le aveva chiesto di parlargli di sè, Maggie era stata vaga, l’università, poi il lavoro, niente di realmente personale. Aveva avuto qualche ragazzo, certo! Con la famiglia? Mah, rapporti tranquilli, niente di che...
Era infastidita dalla sue domande, ma non troppo in fin dei conti. Avrebbe potuto prendere e andarsene in qualunque momento, ma restava lì e più restava più sentiva che c’era qualcosa a cui lui voleva arrivare, e si sa, la curiosità è irresistibile.
Poi capì.
- Maggie, mi hai raccontato molte cose sulla tua vita, ma niente realmente di te.
- Che vuoi sapere scusa?
- Vorrei sapere, ad esempio, cos’è che ti sta divorando.
- Divorando?
- Si, beh, scusa, forse non sono fatti miei, ma... è che ho subito avuto l’impressione che ci fosse qualcosa che ti faceva male da dentro.. non so se abbia senso.
Aveva senso, eccome, Maggie aveva sempre avuto la netta sensazione che ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato in lei, qualcosa di difettoso, come una ferita mai destinata a guarire. Non sapeva da dove venisse questa sensazione, l’aveva accompagnata da quando riusciva a ricordare.
Non rispose, posò lo sguardo sulla tazza che aveva tra le mani e si concentrò sul ticchettìo delle lancette dietro di lei.
- Scusa. Non avrei dovuto. Non sono fatti miei. Immagino che essere avvicinata da uno sconosciuto e doverne pure subire il terzo grado sia troppo nella stessa giornata.
Maggie scosse la testa. Avrebbe voluto che lui cambiasse discorso, o forse no. Ebbe un fremito nel momento stesso in cui sentì una pietra smuoversi e poi rotolare verso terra dentro di sè.
- Sai una cosa Maggie? A volte le cose che ci fanno male sono quelle che abbiamo più paura di guardare in faccia. So che quando c’è qualcosa che fa male e tutti cercano di dirci che andrà bene, che si sistemerà, ti senti come se cercassi di gridare sott’acqua... ma fare finta di niente non fa andare tutto via.
Dimmi una cosa, cosa faresti adesso se io ti dicessi che ti vorrei sculacciare?
- Cosa???!
Maggie sollevò lo sguardo come improvvisamente risvegliata da un lungo torpore.
- Hai sentito bene, cosa faresti?
- Ma che dici??? Sei pazzo??
Teo si era alzato, aveva fatto due passi verso Maggie fino ad esserle sopra, lei l’aveva guardato dritto in volto per capire se facesse sul serio, mille pensieri avevano affollato la sua mente, l’istinto primordiale di fuggire su tutti, ma non si era mossa. Qualcosa l’aveva ancorata a quella sedia, i suoi occhi in quelli di Teo. Un pensiero.
Lui aveva allungato la mano verso la sua, che aveva lasciato che glie la prendesse.
L’aveva condotta in camera da letto, si era seduto su una sedia e l’aveva tenuta di fronte a sè. Lei aveva seguito i suoi movimenti come in trance, la mente ora sgombra da ogni pensiero, il corpo tutto un fremito.
Lui l’aveva adagiata sulle sue ginocchia, aveva posato una mano sulla sua schiena e carezzato il suo sedere con l’altra.
- Maggie, non si fugge dal proprio dolore
Aveva cominciato a colpirla, lei aveva sobbalzato ma non si era mossa.
L’aveva colpita a lungo, d’apprima sui pantaloni, poi sul sedere nudo.
Maggie aveva accolto quel dolore come espiatore e purificatore. Aveva sempre sentito di meritare una punizione per essere così essenzialmente sbagliata.
Nemmeno una parola, lui aveva continuato a colpirla forte arrossandole le natiche, con una passione e perizia di chi sta svolgendo un compito di vitale importanza.
Aveva poi smesso. L’aveva fatta alzare, si era alzato e l’aveva guardata. Lei, lo sguardo basso, la maglietta che appena la copriva, aveva atteso.
- Non c’è niente che non vada in te, Mary Margaret. Niente, lo capisci questo?
La pressione delle lacrime era quasi incontrollabile.
- Non ti sto punendo, lo senti?
- Dovresti invece
La voce di Maggie era carica di risentimento. Verso se stessa.
- Non è per questo che siamo qui. Ecco perchè mi sono fermato. Voglio che ci pensi. Sdraiati sul letto, su quei cuscini, e riflettici.
Ed è così, le dita strette attorno alla sbarra d’ottone della testiera del letto, il respiro affannato, il battito furioso che Maggie cercava di riordinare le idee.
Cosa intendeva dicendo che non mi stava punendo? Che diavolo faceva allora? Non è per questo che aveva cominciato a sentirsi sollevata, perchè stava purgando quella profonda colpa che portava dentro da prima ancora di nascere?
Teo ritornò. Stette un attimo in piedi ad osservarla, poi le scostò la maglietta dalle natiche e prese a colpirla con una paletta di legno.
Il dolore era intenso e profondo, ora che non c’era più il contatto con le sue gambe, la sua mano libera sulla schiena e la stessa mano punitrice, Maggie si sentiva abbandonata.
Combattè con forza con la lacrima che premeva per uscire, la solitudine la straziava, quando quella lacrima riuscì a sfuggire al suo controllo fu un attimo prima che molte altre la seguirono.
- Sono qui, Mary Margaret, sono qui, piangi pure piccola.
A quelle parole Maggie prese a singhiozzare incontrollatamente.
Lui continuò a colpirla.
- Sai cos’ho pensato appena mi sono avvicinato a te? Ho pensato che chiunque ti avrebbe potuta colpire e tu non avresti reagito, ho pensato che fossi accucciata in un angolo da talmente tanto da credere di non poter più sentire niente. Ma non è così, le cose continuano a farci male anche se gettiamo la spugna. Ma ascoltami bene! Io non ti permetterò di smettere di lottare contro il tuo dolore.
- io... non voglio più scappare...
- ti aiuterò
Teo continuò a colpirla con trasporto e tenerezza, a lungo quanto sentiva che lei ne aveva bisogno.. posò il paddle solo quando cominciò a sentire la forza e la tenacia di Maggie tornare a scorrere nelle sue vene. L’abbracciò forte, le carezzò il sedere e guardandola negli occhi le ripetè che non l’avrebbe lasciata sola.

Inviato il 16/09/2012 alle 19:27

Re: melensa

Mr_spanker (77 post, compleanno 13-8-1985)

Complimenti, scrivi davvero bene. Bisogna avere sensibilità e capacità, e tu hai entrambe.

Inviato il 24/09/2012 alle 09:35

Re: melensa

indomabile ribelle (633 post, compleanno 1982)

Mr_spanker ha scritto:
Complimenti, scrivi davvero bene. Bisogna avere sensibilità e capacità, e tu hai entrambe.

Grazie mille!

Inviato il 24/09/2012 alle 20:24

Re: melensa

M4STR0 (1042 post, compleanno non disponibile)

Peccato ho letto questo tuo racconto solo ora...
Però è un poco troppo fantasiosa...nel senso, solo nei sogni capiterebbe una cosa del genere, nel mondo reale può passare come un maltrattamento..

Inviato il 13/11/2012 alle 21:18

Re: melensa

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

Chissà perché era sfuggito anche a me, o semplicemente non avevo commentato... l'ho riletto adesso e dico che è scritto bene ed avvincente, certo la situazione è fantasiosa - altrimenti che [i:1id0a74v]fantasia[/i:1id0a74v] sarebbe?! - ma il resto molto concreto!
ciao,
Keith

Inviato il 14/11/2012 alle 22:34

Re: melensa

Cattiva (4817 post, compleanno 9-1996)

:-*

Inviato il 24/11/2012 alle 19:44

Re: melensa

John Spank (56 post, compleanno 12)

Grazie! continua cosi... bella fantisia,,,

Inviato il 25/11/2012 alle 18:16

Re: melensa

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Racconto carino, però M4stro ha ragione quando dice che è fantasioso... Gli uomini di solito non hanno la sensibilità di andare oltre, di indagare nel complesso animo femminile!

Inviato il 25/11/2012 alle 21:05

Re: melensa

indomabile ribelle (633 post, compleanno 1982)

Blue ha scritto:
Racconto carino, però M4stro ha ragione quando dice che è fantasioso... Gli uomini di solito non hanno la sensibilità di andare oltre, di indagare nel complesso animo femminile!


Dici che mi sono fatta prendere troppo dall'immaginazione? Sognare non guasta..

Inviato il 25/11/2012 alle 22:25

Re: melensa

indomabile ribelle (633 post, compleanno 1982)

John Spank ha scritto:
Grazie! continua cosi... bella fantisia,,,

Grazie John!

Inviato il 25/11/2012 alle 22:27

Re: melensa

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

No, dico che loro di solito non sono così attenti e osservatori...

Inviato il 25/11/2012 alle 22:55

Re: melensa

indomabile ribelle (633 post, compleanno 1982)

Blue ha scritto:
No, dico che loro di solito non sono così attenti e osservatori...

E infatti questa è la storia di due anime affini, complementari... in un qualche modo legate prima ancora di conoscersi..

Inviato il 25/11/2012 alle 22:58

Re: melensa

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

Blue ha scritto:
Racconto carino, però M4stro ha ragione quando dice che è fantasioso... Gli uomini di solito non hanno la sensibilità di andare oltre, di indagare nel complesso animo femminile!

Già, dici bene: "[i:5br81w26]di solito[/i:5br81w26]", ma c'è sempre l'eccezione alla regola, a me [i:5br81w26]indagare per conoscere[/i:5br81w26] piace assai
ciao,
Keith

Inviato il 26/11/2012 alle 23:19

Re: melensa

Crono (307 post, compleanno non disponibile)

Blue ha scritto:
No, dico che loro di solito non sono così attenti e osservatori...

Io invece, generalizzando un pelo, trovo che gli uomini siano ottimi osservatori, certo più delle donne. Semmai sono pessimi ascoltatori, certo meno delle donne.
Blue ha scritto:
Gli uomini di solito non hanno la sensibilità di andare oltre, di indagare nel complesso animo femminile!

Sono d'accordo.
Poi non è che in tutti gli animi femminili valga la pena indagare eh

Inviato il 27/11/2012 alle 01:05

Re: melensa

guia (12 post, compleanno non disponibile)

Bellissimo racconto, mi ci sono ritrovata completamente. Complimenti, sono senza parole. Ho capito il vero valore di una sana sculacciata, quella sensazione di purificazione e libertà assoluta che si prova dopo essere state severamente colpite. Grazie per averlo pubblicato

Inviato il 26/08/2013 alle 23:49

Re: melensa

indomabile ribelle (633 post, compleanno 1982)

Grazie Guia!
Sono contenta ti sia piaciuto.

Inviato il 28/08/2013 alle 16:31

Chi eravamo

Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.

Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.

Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.

Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.

Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.

Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.

Luca