Caro diario,
lo sapevo. Lo sapevo che la mia seconda sculacciata sarebbe scaturita da un ritardo. Le ho prese un'ora fa e il sedere è ancora bello rosso. Non oso sedermi, per ora me ne resto sdraiata a pancia in giù sul letto di Paolo col solo perizoma.
Adesso ti racconto com'è andata. Oggi pomeriggio Paolo è passato a prendermi per andare al cinema. Io, neanche a dirlo, ero in ritardo. Ti assicuro che avevo fatto di tutto per essere puntuale, ma poi... si era fatta l'ora di andare e non ero per niente pronta. Quando Paolo è arrivato ero appena entrata nella doccia. Mentre mi preparavo è rimasto in salotto a chiacchierare con mia madre... c'è una tale complicità tra quei due! Li sentivo ridere di gusto mentre, affannata, cercavo di fare più veloce che potevo. Ogni tanto gli gridavo che ero quasi pronta, ma alla fine uscimmo con quasi mezz'ora di ritardo. Mentre andavamo verso il cinema in macchina io cercavo di capire qualcosa dal suo sguardo, dalle sue parole... nel senso, avevo paura che volesse punirmi. E lui niente, chiacchierava tranquillo sperando di arrivare puntuale.
Ovviamente quando siamo arrivati il film era già cominciato. Ma quella era una multisala, saremmo potuti andare a vedere qualcos'altro. Solo qualche giorno fa io avrei fatto la preziosa, dicendo che in fondo quel film non m'interessava troppo, ecc. Invece rimasi in silenzio ad aspettare. Ad aspettare che Paolo mi prendesse per mano per riportarmi alla macchina. Non sapevo cosa pensare, ero confusa e spaventata. Col cuore in gola gli chiesi se fosse arrabbiato e la sua risposta fu all'incirca questa:
- Non ho alcuna intenzione di farti la ramanzina sul tuo ritardo cronico. Lo sappiamo entrambi che meriti una punizione.
Accese la macchina e non osai replicare. Aveva ragione, punto e basta. Me ne rendevo conto e mi sentivo colpevole. Non tanto per il film, ma per l'incapacità di gestire il tempo in funzione non solo di me stessa. Non so se riesco a spiegarmi, amico mio.
Comuqnue Paolo guidò sino a casa sua. Entrati nell'appartamento mi chiese se avessi bisogno di andare in bagno o volessi bere qualcosa. Io non avevo alcun bisogno del bagno, ma vi andai lo stesso. Avevo bisogno di guardarmi allo specchio, restare un momento sola con me stessa e accettare intimamente la punizione che stavo per ricevere.
Quando uscii lui mi stava aspettando sul divano. Con voce dolce ma decisa mi chiese di togliermi le scarpe, le calze e di sdraiarmi sulle sue ginocchia. Mente obbedivo gli domandai perché mi volesse scalza.
- Le sculacciate si ricevono a piedi nudi. Per me è sempre stato così e voglio che lo sia anche per te.
Ti confesso, caro diario, che non ho ben capito questa risposta. Credo che un giorno me la farò spiegare.
Le prime sculacciate le presi sui jeans che un po' attutiscono... ma appunto, solo un po'. Dopo qualche minuto Paolo, sempre con quella voce dolce ma ferma, mi chiese di alzarmi e togliermi i pantaloni. Obbedii molto controvoglia. Sotto avevo uno dei miei immancabili perizomi. Stavo per rimettermi in posizione quando ricevetti l'ordine di andare in bagno a prendere la spazzola. Credo che il mio colorito, da rosso che era per le sculacciate, divenne bianco latte. Non mi mossi, Paolo non disse nulla e aspettò, guardandomi fisso. Cedetti e andai in bagno a prendere la spazzola.
Scoppiai a piangere al primo colpo e Paolo fece un bel po' di fatica a tenermi ferma. Non so quanti siano stati i colpi, non molti a ripensarci ora. Ma ogni sculacciata era più dolorosa della precedente. Mentre piangevo supplicavo Paolo di fermarsi e di perdonarmi. Lui mi rispose semplicemente adesso so cosa si prova a prenderle con una spazzola.
Quando finalmente mi disse che era finita subito mi voltai per baciarlo, abbracciarlo e ringraziarlo. Non tanto per avermi punita, ma per essersi fermato. Va bene lo ammetto, anche per le sculacciate. Perché si sono portate via tutto il mio senso di colpa e le possibili discussioni interminabili sui ritardi e su chi manca di rispetto a chi. Così è tutto molto più semplice: sbaglio, le prendo e tutto torna a posto. D'accordo caro diario, forse non è così facile, ma per il momento lasciamelo credere.
Dopo la sculacciata Paolo mi ha massaggiato bene il sedere rosso (ho anche dei segni sai?) con una crema rinfrescante. E' stato bellissimo.
E così eccomi qui a scrivere. Mi sono spostata sul letto, è più pratico. Paolo è in sala a leggere; sa che scrivendo a te, caro diario. E sa che sto scrivendo di oggi. Ma vedi, amico mio, so anche bene che potrei lasciarti qui in bella vista e il mio amore mai oserebbe aprirti. Mi sculaccia, ma sa dove inizia la mia intimità.
Tua,
Matilde
O si, sempre meglio!!!
Davvero complimenti!!! Son impaziente di sapere il perchè a piedi nudi...
E se invece è un ficcanaso e ti apre il diario cara matilde?
Ti ho dato uno spunto progettuale per il prossimo racconto, comunque ho letto solo questo e devo dire che meriteresti un contratto editoriale.
Eh si, fare ritardo per una monella è un classico
Verosimile e godibile, bravo.
ciao,
Keith
sta cosa dei piedi scalzi non è nuova!
(ma nemmeno io ne so il perché, anche se pare essere una cosa comune il far togliere le scarpe a chi viene punito!)
ricordo ne parlammo anche altrove, ma dopo avermi detto [i:56d9mekm]le stesse parole di Paolo[/i:56d9mekm] nulla ci avevo capito di più...
bello
grazie DD
Ttoalmente d'accordo con lo spanker del racconto, oltrechè con iggyma
Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.
Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.
Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.
Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.
Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.
Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.
Luca