Ho trovato i consigli per ricevere con grazia la sculacciata elencati da JO molto affascinanti. Nel leggerli però non mi sono rispecchiata affatto... forse perchè sono pochi mesi che "pratico" o forse perchè certi atteggiamenti sono lontani dalla mia natura.
Ecco come le prendo io (descrizione soggettiva, non è mia intenzione dispensare consigli o indicare il metodo "corretto" per essere sculacciata)
Non ci sarà tanta grazia nel mio sistema, ma d'altra parte sfido chiunque a considerarmi un tipetto aggraziato!
1) Gli stadi che precedono- preparazione:
stato di eccitazione/desiderio; voglio prenderle, pregusto il momento in cui mi troverò davanti a lui, mi squadrerà e cercherò di sottrarmi al suo sguardo, i miei sensi sembreranno acuiti, riuscirò a seguire ogni suo movimento, ogni suono.
stato di negazione: ricordo a me stessa che non sono una monella, che decisamente non dovrei essere sculacciata come tale. Sono padrona delle mie scelte, e scelgo di non farmi sculacciare!
stato di accettazione: il desiderio e la negazione si scontrano, ma so già quale delle due avrà la meglio.
2) Non mi vesto su richiesta. Anzi, se in precedenza ha mostrato apprezzamento per delle mutandine carine eviterò appositamente di metterle, ne indosserò un paio grazioso, che piace a me, non glie la darò la soddisfazione di pensare che io lo volessi accontentare. Indosserò pantaloni, anche stretti (ma poi me ne pentirò tirandoli su dopo aver preso la punizione!), cintura persino. Non mi interessa affatto rendergli la vita più facile, tanto si sa già a chi toccherà togliere tutto quanto!
3) Sarò puntuale. E questo non per un riguardo a lui, ma perchè l'attesa mi uccide!
4) Intendo decisamente controllarmi. Me lo ripeterò più volte finchè mi sembrerà vero.
Ma so già che arriverò li, e le mani cominceranno a tremare, la voce si romperà, inizierò a zompettare per la stanza, misurando i muri con passi nervosi come se ogni volta la stanza fosse un pochetto più piccola.
Lui mi osserverà divertito, come un serpente che nel suo terrario segue i movimenti convulsi e inutili del topolino malcapitato prima di sferrare l'attacco.

5) Vorrà parlarmi. Ma oramai sa quanto distratta io possa essere nell'attesa della punizione, e che parlarmi e indurmi a ragionare risulterà in uno spreco di preziose energie da parte sua. Cercherò di apparire attenta, ma dentro di me la sua voce si confonderà nel turbinio di sensazioni, paura, attesa che mi renderanno impossibile concentrarmi. Solo il suo silenzio mi farà bloccare il cuore per un secondo. Meglio parlare dopo. Ma questo lo sa già.
6) Sono pronta. Mi consegnerò a lui, il corpo non vorrebbe ma la mente comanda. D'ora in poi potrà farmi tutto ciò che riterrà giusto (entro i limiti concordati in precedenza). La parola di sicurezza servirà più a lui che a me, per sapere che qualunque no, qualunque basta, qualunque piagnucolio, imprecazione, supplica, non avranno valore a meno che io non pronunci quella parola.
7) A seconda di come mi sento accetterò di andargli vicino e farmi mettere sulle ginocchia, o dovrà alzarsi dopo qualche sollecitazione e portarmi di peso in posizione. Scioccamente opto spesso per la seconda alternativa pur sapendo che mi costerà un rincaro di dose.
Mi verrà chiesto, poi ordinato di alzarmi e slacciare cintura e pantaloni, mi rifiuterò, il che nuovamente mi costerà caro dopo che avrà provveduto lui a scoprirmi il sedere.
8 )Me ne starò buonina, almeno per la prima mezz'ora o giù di li, certo opporrò un po' di resistenza, ma senza troppa convinzione, non finchè non comincerà a bruciarmi seriamente il sedere.
Sono determinata a non frignare però. Si tratta di orgoglio, e inoltre ancora una volta non voglio dargliela questa soddisfazione.
Le prenderò senza troppi versi, di certo non strillerò, ne tantomeno piangerò, ma "piccoli sobbalzi e delle piccole grida acute" come descritti da JO non rientrano proprio nel mio repertorio..
Dopo un po' di tempo (e soprattutto se utilizzerà strumenti detestabili) non mi riuscirò più a trattenere, comincerò a divincolarmi cercando di liberarmi, so già ahimé con scarsissimi risultati. Al più otterrò di venire legata e punita per la ribellione.
9) Se mi chiederà di contare i colpi o ripetere frasette ("grazie Signore", "ancora" ecc.) mi rifiuterò, come desisterò anche in caso di minacce e aumento della pena. Okay, forse no, forse dopo che mi avrà fiaccata di colpi non sarò così orgogliosa... ma almeno mi illuderò di esserlo il più a lungo possibile...
10) Quando avrà terminato mi rivestirò il più velocemente possibile (non fosse mai che gli tornasse voglia!) e di certo non lo ringrazierò.. al più gli lancerò uno sguardo risentito, con il labbro inferiore leggermente sporgente, e dopo una piccolissima resistenza lascerò che mi abbracci, e nel suo abbraccio mi scioglierò, ormai spoglia di tutte le mie resistenze, privata della mia ostinazione, rinfrancata dal suo perdono.

Per dindirindina ne avete fatta di strada insieme sono contento per voi!

Complimenti indomabile ribelle,
per il "decalogo", [i:19cxbzgs]modus vivendi[/i:19cxbzgs] della tua personale sculacciata vissuta e raccontata bene dal tuo punto di vista, quasi all'antitesi di quello di Jo, ma il mondo spanking è bello perché vario
ciao,
Keith

non sarebbe male averti china............

Complimenti, sinceri. Non la riceverai con grazia, forse, ma sicuramente metti una certa eleganza nel raccontarla!

bello!
brava!
ho sorriso leggendoti!
un abbraccio...

grazie Cattiva e Cattivello!!

Grazie Lamia!

Complimenti per il post, indomabile ribelle. Davvero.