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Elena e le sculacciate

Avviato da dieval il 20/03/2012 alle 12:16

Elena e le sculacciate

dieval (2 post, compleanno non disponibile)

Posto qui di seguito un racconto a puntate la cui protagonista si chiama, appunto, Elena. E' un racconto di fantasia sebbene liberamente tratto dalle esperienze reali di una mia amica. Il racconto è scritto come se fosse la stessa Elena a raccontare.
Qualunque commento è ben accetto.
Conobbi Serena durante il primo anno di università: avevamo entrambe preso alloggio presso un convitto ed avevamo due stanze l’una vicina all’altra. Una soluzione questa che era stata posta per entrambe dalle nostre famiglie che, certamente non facoltose, non avevano intenzione di sborsare i soldi necessari ad affittare un appartamento. Inoltre in questo modo i nostri genitori erano convinti di poterci tenere maggiormente sotto controllo, di evitarci distrazioni inutili e così di aiutarci nello studio. Sbagliavano. Quella scelta al contrario ci permise di conoscerci, fare amicizia e rafforzare la nostra convinzione che per l’anno seguente avremo assolutamente dovuto organizzarci diversamente. Così durante l’estate entrambe facemmo qualche lavoretto in modo da mettere da parte qualche soldo ma soprattutto ce ne procurammo uno per il settembre seguente: avremmo lavorato come hostess per una cooperativa che organizzava convegni, convention e altre manifestazioni. Un impegno solo saltuario, che non ci avrebbe troppo “distratte” dallo studio ma che al tempo stesso ci avrebbe permesso di guadagnare quel tanto che occorreva per affittare una stanza ammobiliata in uno dei tanti alloggi per studenti che si trovavano nei quartieri vicini alla nostra facoltà.
Grazie ad un’amica comune trovammo una sistemazione che ad entrambe pareva ottimale: un appartamento abbastanza grande, con tre camere da etto, una per ciascuna di noi due e una per Francesca e il suo ragazzo che vivevano li già da due anni e che avevano la necessità di trovare qualcuno con cui dividere le spese. Quando conoscemmo quella coppia ci piacquero subito: entrambi parevano simpatici, e allegri, l’appartamento dava l’impressione di essere pulito, ordinato e ben organizzato. Inoltre, essendo loro una coppia eravamo al tempo stesso contente di poter contare sulla presenza di un ragazzo in casa che sollevate dal fatto che quel ragazzo avesse già una compagna di cui pareva essere molto innamorato. Senza essercelo mai detto espressamente, Serena ed io avevamo infatti intenzione di sfruttare la nostra nuova abitazione per condurre una vita un po’ più movimentata di prima. Nessuna esagerazione certo, ma poter uscire liberamente la sera, senza vincoli di orario come eravamo state costrette a fare quando vivevamo nel convitto, e se avessimo conosciuto qualche ragazzo, interessante ora avevamo un posto dove poter stare tranquille.
Le cose andarono in modo molto diverso da come ce lo eravamo immaginato e tutto iniziò circa dopo due mesi che vivevamo assieme a Diego e Francesca. Erano circa le nove di sera e noi ragazze eravamo tutti in sala a chiacchierare quando sentimmo Diego che urlava dal bagno chiedendo con una certa veemenza di venire ad aiutarlo <portate degli stracci, presto!…>
Non ci mettemmo molto a capire cosa era successo: qualcuno aveva dimenticato aperto il rubinetto dell’acqua della vasca da bagno e questa, raggiunto il bordo, aveva iniziato a straripare allagando il bagno (senza grandi danni per fortuna) e parte del corridoio che essendo in parquet, poteva essersi rovinato. Per un bel po’ ci demmo tutti da fare a pulire, senza preoccuparci di altro, poi, tornate in sala stanche e nervose, indagammo sull’accaduto scoprendo presto che la colpevole del piccolo disastro era Francesca la quale tuttavia all’inizio sembrava proprio non voler confessare. <ti meriteresti proprio una bella sculacciata!> esclamò Diego con un tono tanto serio che io non lo presi in considerazione. Intendo che, paradossalmente, fu proprio l’assoluta serietà con cui lo disse a farmi pensare che stesse scherzando e che volesse solo prendere bonariamente in giro la sua ragazza. Francesca invece era diventata bianca e balbettava <ma no dai, ho sbagliato, si… però ecco… può capitare, no? Cioè, mica l’ho fatto apposta…> A me la sua reazione divertiva molto: vedere quella bella ragazza arrossire come una ragazzina e balbettare impaurita me la faceva apparire ridicola, tanto che dissi <però Diego un po’ ha ragione! Una punizione te la meriteresti proprio!> Anche Serena si unì al coro <ma si Diego, sculacciala per bene così la prossima volta sta più attenta e non ci fa faticare per niente!> dal tono era chiaro, almeno per me, che anche lei stava scherzando e che l’intento era, al massimo, quello di fare sentire Francesca in colpa e prenderla un po’ in giro Dopotutto se lo meritava!
Le nostre parole invece ebbero effetti che, né io né Serena, avevamo immaginato.
<hai sentito le tue amiche? Su Fra, vieni qui che sistemiamo la situazione!> Diego, seduto in poltrona, si stava battendo le mani sulle cosce mentre chiamava la sua ragazza. Noi ancora ridacchiavamo, senza invero aver ben compreso cosa stava per succedere. Chi lo aveva capito invece era Francesca che stava infatti cercando di limitare i danni <dai Diego, non qui.. dopo magari, e poi qui ci sono loro…>
Ma Diego sembrava irremovibile <guarda che anche loro hanno aiutato a pulire! E lo hanno fatto subito, senza fare domande, senza protestare o fare lagne. Hanno più che diritto a vederti punita!> il suo tono di voce era calmo, il volume basso, ma nella sua voce c’era un che di serio e autoritario che percepivo anche io.
<Elena, se fossi stata tu a combinare quel pasticcio, faresti tante storie o la accetteresti la punizione che meriti?> Quando Diego mi pose la domanda ero ancora convinta che stesse recitando, che non parlasse sul serio <chi ha sbagliato deve essere punito, è chiaro!> dissi ridendo come una scema.
Ciò che successe dopo mi fece smettere di ridere. Rimasi allibita.
Francesca si avvicino al suo ragazzo e si sdraiò di traverso sulle sue ginocchia appoggiando le mani a terra. Lui la aiutò a sistemarsi per bene, le cinse la vita portandola più vicino a sé e le abbassò i pantaloni della tuta lasciandola con indosso le sole mutandine. Io e Serena eravamo senza parole. O meglio lei provò a dire qualcosa <Diego guarda che io scherzavo…> <anche io> mi affrettai ad aggiungere. Ma invero le nostre parole erano prive di forza. Eravamo troppo stupite per protestare davvero, e forse ancora non credevamo che lo avrebbe fatto sul serio. Francesca ormai non diceva più nulla. Né nulla disse quando la mano del suo ragazzo iniziò a sculacciarla colpendola con ritmo regolare sulle natiche. CCIAFF CCIAFF CCCIIAFFF i colpi risuonavano nel silenzio della stanza. Nessuno fiatava a parte Francesca che faceva seguire ad ogni colpo un piccolo mugolio. I colpi non erano fortissimi e non credo che lei abbia sofferto molto, ma certo non erano carezze ne semplici pacca sul sedere… era una sculacciata vera e propria e io e la mia amica eravamo li a pochi metri ad assistere senza fare nulla. In effetti non potevamo nemmeno dire che lui ‘avesse presa con la forza: lei – sebbene protestando un po’ - su quelle ginocchia ci si era messa di sua spontanea volontà, e forse non era nemmeno la prima volta. Anzi non lo era di certo dato che poco prima le avevo sentito chiedere di rimandare la punizione a dopo, quando noi non saremmo state presenti. Sconvolgente. Eppure continuavo a guardare, e ascoltare il suono di quei colpi e dei suoi mugolii, senza fare nulla.
Quando lui la fece rialzare le si mise velocemente in piedi risistemandosi la tuta e, dopo aver scambiato un breve e intenso sguardo al suo ragazzo, si girò verso di noi e ancora ci chiese scusa per l’incidente. Poi fuggì in camera. E dato che noi continuavamo a restare in silenzio dopo un po’ se ne andò anche lui.
Avevo bisogno di fumare e mi accesi una sigaretta <ti va di uscire questa sera?> domandai alla mia amica, un po’ per rompere il silenzio, un po’ perché pensavo che uscire ci avrebbe fatto bene. Lei annuì <allora cambiamoci e andiamo> Sparii nella mia stanza e mezz’ora dopo eravamo fuori.
Non ne parlammo subito, forse entrambe avevamo bisogno di pensare a quanto era successo prima di confrontarci, ma alla fine fui io a parlarne e a chiedere il suo parere. Se possibile le parole di Serena mi sconvolsero più della scena a cui avevo assistito <non avevo mai visto nulla di più eccitante. Mai> mi confessò. Io la guardai allucinata <sono eccitata ancora adesso> aggiunse. Non sapevo cosa risponderle, non era esattamente questo il commento che mi attendevo. <se questa sera qualcuno ci prova con me, mi faccio scopare subito> non l’avevo mai sentita parlare così. Scoppiammo a ridere <e tu? Tu non sei eccitata?> mi chiese. Lo ero? Ero su di giri, agitata certo… ma eccitata? Non capivo. Non volevo pensarci… Per fortuna (fu una fortuna?) quella sera nessuno ci provò con noi, o almeno non notammo nessun ragazzo interessante guardarci con interesse e così rientrammo a casa abbastanza presto, e solo un po’ alticce. Mi addormentai subito.

Inviato il 20/03/2012 alle 12:16

Re: Elena e le sculacciate

danhang (711 post, compleanno 1-5)

Dieval solo un appunto tecnico.
quando ci sono dei dialoghi non adoperare le parentesi acute <>
ma metti un trattino e vai a capo.
- così ?
- si proprio così !
vedrai che poi la lettura è molto più fluida.
leggere sul monitor è molto stancante e tante persone ci rinunciano quasi subito.
Il racconto non è male ma come dire ... è un po' già sentitto ... un già visto.

Inviato il 20/03/2012 alle 18:08

Re: Elena e le sculacciate

Keith (9219 post, compleanno non disponibile)

Ciao dieval,
a parte l'appunto tecnico espresso da danhang - che condivido, perché quando si posta in pubbico è importante anche la "forma" per facilitare lettura e comprensione - il racconto non è affatto male: scritto in un buon italiano, non sarà originalissimo nei contenuti ma tiene abbastanza alta l'attenzione di chi ama il genere studentesse fuori sede
ciao,
Keith

Inviato il 20/03/2012 alle 23:11

Re: Elena e le sculacciate

StellaGemella (220 post, compleanno non disponibile)

Carino, mi è piaciuto!:-)

Inviato il 21/03/2012 alle 18:24

Re: Elena e le sculacciate

Cattiva (4817 post, compleanno 9-1996)

ciao e benvenuto
bravo... carino

Inviato il 21/03/2012 alle 20:05

Chi eravamo

Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.

Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.

Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.

Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.

Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.

Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.

Luca