D ed io ci amiamo.
Nonostante apparteniamo a culture diverse, nonostante ci sia differenza di età io e D non possiamo evitare di amarci, non possiamo farne a meno. La nostra attrazione non segue regole convenzionali, ma noi ci abbandoniamo ad essa senza remore, perchè stare lontani l'uno dall'alto ci ferisce più di qualunque sciocca imposizione sociale. Io amo il suo corpo solido, le sue mani grosse e forti, la dolcezza delle sue labbra e della sua lingua. Il suono della sua voce è abbastanza a rendermi la sua schiava d'amore, ed il mio corpo diventa suo in quel momento. D può fare quello che vuole, non esistono confini che non possa varcare, non esiste pudore, sono sua , gli appartengo. Amo la sua mente arguta che sa indovinare i mie segreti più nascosti. Posso essere me stessa con D, non ho bisogno di nascondere la mia identità dietro una maschera. Lui non si fa mai gioco di me, ne del mio dolore né delle mie passioni. Lui sa quello che voglio ed io so quello che vuole, spesso le parole sono superflue. Non sono una donna debole, il mio corpo è minuto, il mio viso mi fa sembrare giovane, più giovane di quello che vorrei, ma ho una grande forza dentro. Se non fossi forte, se non fossi orgogliosa non avrei nulla da elargirgli quando mi afferra per le braccia e mi impone il suo potere. Non si può cedere quello che non si ha.
Venerdì notte è successo.
Lui è stanco io agitata, di quella agitazione irrazionale che mi rende iperattiva. Non ho voglia di guardare il notiziario, non ho voglia che lui guardi il notiziario e giocando comincio a a dargli piccoli colpetti sulle guance, e cerco di pizzicare le sue braccia muscolose. Sta fumando distrattamente, quindi, per avere la sua attenzione, afferro la sigaretta che sta fumando e la butto via. Pazientemente mi chiede perchè abbia fatto una cosa del genere ed io gli rispondo che l'ho fatto perchè mi andava, quindi continuo a stuzzicarlo cercando questa volta di portargli via il bicchiere di vino che sta sorseggiando con calma. Dopo vari tentativi riesco a portare via il bicchiere di vino all'uomo stanco, senza volerlo gliene verso un po addosso, con calma poggio il bicchiere sul davanzale della finestra, quindi mi avvicino per continuare il mio gioco. Sento la sua mano forte afferrarmi il braccio sinistro, stringere. Amo sentire la forza delle sue dita intorno alla pelle delicata del mio avanbraccio, fa quasi male. Mi attira a se con un gesto rapido e mi colpisce sul didietro due volte, più forte di quanto avesse mai fatto prima, sento il bruciore estendersi rapidamente sulla natica destra. Penso sia tutto finito lì, ma mi sbaglio, perchè lui mi adagia sulle sue ginocchia, ambedue i polsi trattenuti dalla sua mano sinistra e tira giù i pantaloni e gli slip in un colpo rapido e preciso. Penso sia uno dei suoi giochetti erotici, ma mi sbaglio ancora una volta, così comincio a divincolarmi e gli urlo: “No!!!” perchè mi piace resistergli e perchè in quel preciso istante non voglio giochetti erotici, quindi lui, con mia grande sorpresa, comincia a percuotere rapido e con una certa foga. Schiaffi brucianti atterrano sul mio didietro in rapida successione, l'eco rumoroso della sculacciate riempie il silenzio della stanza ed in una manciata di secondi la mia voce si alza in sottili urla di dolore. Tutto il resto del mondo sparisce, esiste solo il disegno del tappeto che continuo a fissare, il crescente bruciore della pelle, il suono prepotente della sculacciata, il suo odore di uomo, le sue braccia forti e la sua voce sensuale che mi chiede se sento dolore. “Un po” gli rispondo e continuo a gemere mio malgrado, non riesco a trattenere le urla di dolore. Non ricordavo facesse così male eppure adoro quel dolore, perchè cancella ogni pensiero maligno, mi da la pace. Assorbo la forza delle sue mani, e quella forza diventa mia. Si ferma un po e sento il mio volto arrossire, ma poi D riprende a sculacciarmi ancora più forte per una manciata di secondi, ho il sedere in fiamme quando mi tira su, e senza dire una parola affondo la testa nell'incavo tiepido tra la sua spalla ed il suo collo. Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi.
Grazie di avermi ascoltata.
Sono felice per te, finalmente hai messo in porto il tuo sogno con la persona giusta che non si fa gioco di te. Non ti resta che prendere il vento in poppa e navigare a gonfie vele nell'oceano della vostra passione.
Ho letto che hai parlato di distanze, ma non convivete insieme in America?
Si al momento conviiamo in America, ma è stata dura trovare questa soluzione e per lungo tempo siamo stati lontani. la distanza è quella imposta da convenzioni sociali e culturali.
Ho letto tutto d'un fiato! Bella storia, sono felice per te
bello JB
mi ha coinvolto...
e non mi capita spesso!
buon pomeriggio
Veramente Bella buon pomeriggio
Grazie cari per avermi ascoltata. Buona Domenica a tutti
Lo hai provocato come una bambina dispettosa e lui... ha risposto, finalmente come volevi tu
Sono contento per te Julia, il racconto è intenso, soprattutto nell'ultima parte quando descrivi con semplicità ed emozione quei momenti vissuti sulle ginocchia di lui, il culo esposto e la pelle che brucia, la forza delle mani che [i:1m5hfo6i]lavorano[/i:1m5hfo6i]... insomma, la cara sana vecchia sculacciata!
ciao,
Keith
Bene, sembra si sia dato una mossa aumentando l'intensità della forza come volevi tu, no? Forse sarebbe bastato dirglielo prima
Sai hai un modo di esprimerti un po' ottocentesco che vuol dire le convenzioni sociali e culturali? Cos'ha lui di strano?
Lui non ha nulla di strano, ma apparteniamo a culture diverse, e c'è una certa differenza d'età, cosa che non è universalmente accettata. Non siamo una coppia che verrebbe definita convenzionale, non che la cosa mi impedisca di vivere la nostra storia, ma sono molto cosciente di quelli che sono i tabù sociali. Non condivido molti di quei tabù, ma non si può dire che essi non esitano, come non si può dire che i commenti della gente non feriscano.
Detto ciò, vorrei spiegare che non è facile esprimere il desiderio di essere colpita più duramente, o meglio di creare una scena che sia più disciplinare che ludica. Io amo questo mio lato S/m , mi arricchisce non mi depriva, ciò nonostante non credo sia inquadrabile come "convenzionale" e da questo nasce il mio timore di esprimere dettagliatamente e chiaramente i miei desideri. Forse sarebbe più semplice e meno umiliante dire che voglio essere legata e frustata perchè sono sadomaso, rispetto a dire che voglio essere sculacciata duramente come una bambina maleducata.
Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.
Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.
Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.
Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.
Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.
Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.
Luca