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IL ROMANZIERE DELL'INCONFESSABILE

Avviato da pstoves il 18/11/2011 alle 18:11

IL ROMANZIERE DELL'INCONFESSABILE

pstoves (508 post, compleanno non disponibile)

Voglio dedicare, in questa sezione, un seppur breve ricordo a colui che fu uno dei pionieri del racconto erotico francese del '900, un uomo straordinario, uno scrittore sous-manteaux che ha ispirato il mio modesto lavoro e che mi è stato Maestro in tutti questi anni: Pierre Dumarchais, conosciuto in letteratura come Pierre Mac Orlan ed altri pseudonimi.
I primi racconti sulle sculacciate - come li intendiamo oggi - li scrisse proprio lui. Fu anche eccellente disegnatore e alcuni libri della mitica collezione Orties Blanches furono illustrati con le sue tavole.
Di seguito alcuni appunti che pubblicai in Francia circa vent'anni orsono (lo preciso poiché,nel frattempo - e per fortuna - nuovi studi sul Dumarchais sono in corso).

Pierre Dumarchais (o Dumarchey), conosciuto in letteratura con lo pseudonimo di Pierre Mac Orlan, è stato considerato sino ad oggi, tranne in rarissime occasioni e con pochissime eccezioni, un romanziere d'avventura d'importanza certamente non primaria.
Il suo nome, che compare solo in alcune storie letterarie, è accompagnato da brevissime note e, in certi volumi, con dati spesso inesatti; a conferma di questo, sarà sufficiente confrontare le date di nascita che vengono qua e là riportate.
Questo autore è solitamente legato ad un paio di suoi romanzi dai quali sono state tratte pellicole di successo per il grande schermo quasi a sottolineare che la sua 'fama' fosse la conseguenza di questo fatto e non, invece, perché in linea con quel romanticismo dei bassifondi che, proprio con lui, aveva prodotto i suoi migliori frutti e, tuttavia, senza indagare in profondità lasciandosi spesso trascinare a considerare le sue qualità di romanziere come poco brillanti.
Pierre Mac Orlan è stato il grande maestro dell'avventura e i suoi romanzi sono percorsi da un brivido tutto moderno.
Essi ci introducono nel sociale con il fremito del fantastico e, la banalità quotidiana, risulta impregnata di sovrannaturale. Le immagini che egli descrive sono illuminate da una luce fredda, implacabile e crudele il cui effetto può essere gustato appieno solo con la complicità del lettore.
Questo, almeno, per quanto riguarda l'opera ufficiale che però, in questo testo, non prenderemo in esame. Per uno studio critico e biografico sull'autore e riguardante questo aspetto, possono essere consultati i lavori sviluppati da valenti critici e da accurati biografi riportati nella bibliografia generale.
Per introdurre l'opera erotica di Dumarchais non ci sono parole migliori di quelle scritte da Sarane Alexandrian nella sua Storia della letteratura erotica:
"Dopo Pierre Louÿs, Pierre Mac Orlan è la prova migliore che un romanziere pornografico non è uno scrittore inferiore, come sostengono alcuni, ma è spesso un fine letterato che vuole giocare con le immagini del piacere."
E più avanti:
"L'universo segreto di Pierre Mac Orlan, con i suoi personaggi ossessionati dal sesso, non è dunque meno importante del suo mondo conosciuto di avventurieri e streghe che si muovono in un clima 'fantastico sociale': I suoi romanzi pornografici non sono elucubrazioni indegne di lui, ma dimostrazioni audaci di quello che André Billy definiva 'macorlanismo': una mistura di fantasticheria drammatica, humor circense e realismo pittoresco. I moralisti convinti che la letteratura pornografica sia un sintomo di decadenza avrebbero in lui un esempio su cui meditare."
Mi è parso comunque opportuno e doveroso riportare una bibliografia cronologica dell'autore suddivisa a seconda degli pseudonimi usati dallo stesso: per quanto preciso abbia cercato di essere, l'elenco conterrà inevitabilmente delle imprecisioni e/o delle inesattezze; chiedo sin d’ora venia ed invito chi le riscontrasse a rendermene partecipe affinché le si possa correggere.
Purtroppo, la confusione che regna in questo tipo di produzione, la pubblicazione delle opere licenziose fatta spesso in modo anonimo, la sfrontatezza di alcune attribuzioni, l'uso di svariati pseudonimi oltre alle numerose edizioni erotiche clandestine ed alle molteplici contraffazioni delle stesse, non hanno certo facilitato la ricerca.
La difficoltà più grande incontrata nel redigere questo modesto lavoro è stata proprio quella di reperire il materiale; questo è giunto "goccia a goccia" grazie alla pazienza, alla solerzia e alla grande disponibilità dei Bibliotecari di numerose Biblioteche sparse sul territorio nazionale ed all'estero che desidero ringraziare.
Tutti i tasselli, come in un gioco ad incastro, sono stati alla fine pazientemente assemblati.

Francia settentrionale, 26 febbraio 1882: in Piccardia, a Péronne, nel dipartimento della Somme, nasce Pierre Dumarchais. Nonostante abbandoni presto - per motivi indipendenti dalla sua volontà - questa cittadina, il Dumarchais, richiamato alle armi il 2 agosto del 1914, sarà ferito nel 1916 proprio nei pressi di Péronne, che diventerà tristemente famosa durante la seconda guerra mondiale giacché teatro di violenti combattimenti.
Durante la sua infanzia ebbe la sfortuna di rimanere orfano del padre, un ufficiale dell'esercito francese, e, successivamente, della madre.
Fu quindi allevato da uno zio, tutore esigente, che ricopriva l'incarico di Provveditore agli studi nella città di Orléans ove si trasferì e frequentò il liceo acquisendo una formazione prevalentemente classica dedicandosi particolarmente allo studio di autori quali i latini G. V. Catullo, P. Ovidio, Petronio e Tacito ; gli inglesi R. Kipling e R. L. Stevenson ; l'italiano G. Boccaccio ed i compatrioti C. Baudelaire e F. Villon.
Le condizioni familiari disagevoli lo inducono ad interrompere gli studi. Nel 1898 si trasferisce a Rouen dove rimarrà sino all'anno successivo.
Fra gli altri suoi interessi, trova sempre più spazio l'amore e la passione per la pittura, tant'è che sul finire del 1899, abbandona l'Ecole Normale d'Instituteurs e si trasferisce a Parigi, nel quartiere di Montmartre, luogo delle esperienze figurative d'avanguardia, con l'intenzione di esercitare tale professione.
A Parigi, se vuole mangiare, Dumarchais per non abbandonare le velleità di dipingere, si adatta a svolgere parecchi lavori tra i quali, lo "chansonnier" , il disegnatore umoristico ed il correttore di bozze. Illustra anche alcune canzoni di Aristide Bruant . Spesso, come Modigliani passava la notte sulle panchine della stazione Saint-Lazare, così Dumarchais non trova di meglio che dormire per terra, ironia della sorte, nella piazza che porta il nome del suo santo protettore, place Saint-Pierre, in quanto non ha neppure i franchi per pagarsi la modesta stanza al bistrot Bouscarat , sita in place du Tertre; questa piazza, in quel periodo punto di ritrovo degli artisti di Montmartre, la si può ammirare in un suggestivo dipinto di Utrillo del 1911 esposto ora alla Tate Gallery di Londra.
Dumarchais, per qualche tempo, affittò una modestissima stanzetta all'Hôtel du Poirier, prospiciente il Bateau-Lavoir, e dove spesso dovette sopportare le pedanterie della proprietaria, la signora Excafier.
Con il suo abbigliamento quotidiano, che per un lasso di tempo relativamente breve fu un corredo completo da corridore ciclista, risultava estremamente stravagante ed attirò ben presto l'attenzione dei frequentatori della Butte. Pare che corresse in bicicletta per rimediare qualche franco. Gli amici lo soprannominano 'capitano'.
Nel 1900 è a Brest.
Tra il 1900 ed il 1901, all'età di diciotto anni, Dumarchais torna a Rouen dove svolge la professione di correttore di bozze presso il quotidiano La Dépêche de Rouen; abita in rue des Charettes, "strada di donne e di osterie", come ebbe a dire Gustave Flaubert, che alloggiando all'Albion-bar, vedeva questo luogo bazzicato soprattutto dalle donne dei marinai.
Tra il 1900 e sino allo scoppio del primo conflitto mondiale, Dumarchais effettua numerosi viaggi all'estero che lo portano a contatto anche con la vita pittoresca delle città di mare dalle cui impressioni attingerà le descrizioni più vive che troviamo nei suoi romanzi e che determinarono il carattere della sua opera densa di un moderno romanticismo.
Nel 1902 viaggia in Gran Bretagna alla scoperta della grande Londra dove abita per qualche tempo in un vecchio, malfamato e scalcinato pub in riva al Tamigi. Durante questo soggiorno ha occasione di ascoltare casualmente un brano di Kipling - autore che aveva studiato ai tempi del liceo - la cui influenza è riscontrabile spesso nelle opere di Dumarchais.
Torna nuovamente a Parigi ed in questi anni stringe amicizia con Guillaume Apollinaire, Francis Carco, Roland Dorgelès, Max Jacob e, nel 1902, con Pablo Picasso.
Dumarchais trascorre spesso le notti con questi amici, frequentando fra il 1905 ed il 1910, il cabaret "Au Lapin Agile" al numero quattro di Rue des Saules; in questo locale, che sarà descritto in alcune delle loro opere ed in modo particolare da Francis Carco in De Montmartre au Quartier Latin (1927), alcuni di loro si esibiranno cantando canzoni, declamando poesie, raccontando storielle umoristiche e, cosa forse per loro più importante, rimediando qualche franco. L'attrazione del locale restava comunque il gestore, Frédéric Gérárd, detto papà Frédé che dava tono alle serata con la sua chitarra stonata e che è stato immortalato nel dipinto del 1905 Autoritratto da Arlecchino al caffè che Picasso gli regalò in segno di amicizia. Picasso fissò sulla tela (La Femme à la corneille), nel 1904, anche la figliastra del proprietario del "Lapin Agile", Margot , in compagnia della cornacchia alla quale la ragazza aveva insegnato a 'parlare'. Nel 1913 Margot sposerà Pierre Dumarchais con il quale condividerà per cinquant'anni l'esistenza; Margot morirà infatti nel 1963 lasciando Pierre nello sconforto.
La sua formazione artistico-letteraria viene senza dubbio influenzata dalla frequentazione delle avanguardie dei quartieri di Montmartre e Montparnasse.
Dopo la parentesi del servizio militare prestato in fanteria dal 1903 al 1904 - anni in cui non si deve preoccupare per mangiare - "Toutes ces annés entre 1900 et 1910 sont pour moi des années de misère" , viaggia a Palermo e a Firenze; è a Napoli nel 1905.
Visita Amsterdam ed Anversa.
Nel 1906 è in Belgio a Bruges; per qualche tempo, trasferitosi a Knokke, svolse anche le mansioni di segretario per una scrittrice belga.
Nel 1907 viaggia a Marsiglia e poi nell'Africa del Nord: Fez e Marrakech in Marocco, la Tunisia.
Si arruola nella Legione Straniera.
Fra il 1904 ed il 1910, Pierre Dumarchais frequenta a Montmartre il numero 13 di Rue Ravignan (già "vecchia strada"): è il "Bateau-Lavoir" una curiosa costruzione così chiamata dal poeta Max Jacob forse perché il tetto piatto e la disposizione degli interni ricordavano i battelli della Senna ove le donne usavano lavare i loro panni; ma questa non è l'unica ipotesi e, per saperne di più, sarebbe certamente interessante leggere quanto scritto da J. Warnod. Questa casa è il rifugio di giovani pittori e scrittori fra i quali Guillaume Apollinaire, Blaise Cendrars , Max Jacob, Pierre Reverdy , André Salmon, etc. gli uni in visita, gli altri residenti e tutti attorno a pittori come Braque , Juan Gris , Modigliani , Picasso , Utrillo , Van Dongen e Gargallo .
Dumarchais visse in uno dei dieci laboratori del "Bateau-Lavoir" solo per un inverno in condizioni di estremo disagio: la sua stanza era totalmente vuota e priva di ogni minimo arredo; si arrangiò alla meglio con pile di giornali che usava come letto, tavolo e sedie; questi fogli di carta, che fungevano anche da coperte per ripararsi dal freddo durante la notte, provenivano, come il resto dei 'mobili', dai pacchi di 'invenduto' che aveva avuto gratuitamente da un giornale parigino. Non vi era né gas né acqua corrente e mancava anche l'energia elettrica. Anche altri artisti, anche se meno peggio, si trovavano in queste precarie condizioni e memorabili rimangono le gelide battute di Picasso che, riferendosi al laboratorio di Juan Gris, raccontava che in esso vivevano cimici che si nutrivano di ferro; ancora oggi, molti si domandano, come abbia potuto vivere in quel luogo con la sua famiglia per sedici anni!
Fortunatamente c'era la signora Coudray, la portinaia del Bateau-Lavoir, che non sapeva negare una scodella di minestrone caldo ai meno abbienti e, fra i 'benefattori' di Dumarchais, non bisogna dimenticare il signor Bernon; aveva una bottega di frutta e verdura in Rue Norvin: anche da lui si poteva comprare a credito e trovare del minestrone caldo.
In questo contesto ci appare ben comprensibile ciò che - a differenza degli altri artisti - Dumarchais asseriva in merito a Montmartre dichiarando che non vi si viveva affatto una vita poetica e che il quartiere era popolato da emarginati.
Indubbiamente, come ben scrive Jean-Paul Crespelle , Dumarchais "crepava di fame" e " non c'è niente di poetico nel vivere in una camera senza riscaldamento con una tavola di legno verniciato, una sedia e un pagliericcio come soli mobili".
Come al caffè "Au Téléphone" a Montmartre si tengono riunioni settimanali con Apollinaire, Marie Laurencin, Picasso, Salmon, etc. , così avviene a Montparnasse, alla Closerie des Lilas, dove ci si ritrova ogni settimana con il poeta Paul Fort.
Dal 1907, quando cominciavano ad avere qualche franco in tasca, Dumarchais, Apollinaire, Jacob e Salmon il sabato sera solevano uscire a cena e quando potevano permet-terselo, andavano alla "baraque" di mamma Adèle, lo Chalet, in Rue Norvins; dove si poteva cenare con la ragguardevole cifra di due franchi/due franchi e mezzo, tutto compreso. Adéle, ex ballerina, aveva gestito il Lapin-Agile per circa diciassette anni poi, dal 1903, aveva aperto questo ristorantino considerato uno dei più "lussuosi" della zona. Fra i locali di ristorazione frequentati da Dumarchais non dobbiamo scordare "Devais".
Questi erano gli ambienti ove si riuniva quella che Roland Dorgelès amava definire "la splendida bohème del 1910".
Il ventiseienne Dumarchais scrive nel 1908 il suo primo racconto erotico che titola "Georges" e che firma con lo pseudonimo di Chevalier de X; il libro, nonostante quanto avesse scritto Gustav Gugitz più di un secolo prima e riferendosi all'Austria imperiale "L'esperienza di molti secoli non ha ancora insegnato ai capi di stato quanto poco serva la censura sui libri, come essa produca esattamente il contrario di ciò che ci si attendeva. Mai a Vienna testi sodatici e aretini sono stati letti con maggior avidità e comprati a più caro prezzo" , è venduto clandestinamente sottobanco. Non dobbiamo dimenticare il clima che si respira in quel periodo e che, ad esempio, al Salone d'Autunno del 1913 la tela "lo scialle spagnolo" di Van Dongen sarà ritirata per ordine del Prefetto di polizia che la giudica oscena! Del resto, "Vita erotica e censura non si escludono; i divieti, anzi, favoriscono l'erotismo e inducono a parlarne; dinamica, questa, evidenziata tra gli altri da Michel Foucault , e valida in tutte le epoche".
Nello stesso anno, stampato presso il libraio Jean Fort, vede la luce "La comtesse au fouet, belle et terrible", che però, argutamente , firma adottando lo pseudonimo di Dumarchey.
L'anno successivo, nel 1909, presso lo stesso editore è dato alle stampe "Les Grandes Flagellées de l'histoire", volume che Dumarchais illustra con venti suoi disegni e firma con il medesimo pseudonimo che userà pure nel 1910 per pubblicare "Le Masochisme en Amérique".
Con il nuovo pseudonimo di Pierre de Bourdel pubblica nello stesso anno "Les Aventures amoureuses de mademoiselle de Sommerange" mentre "Lise fessée" , anch'essa edita nel 1910, è firmata usando questa volta lo pseudonimo femminile di Sadie Blackeyes, fantomatica scrittrice americana.
Dumarchais, dal 1910, collabora scrivendo racconti umoristici ed illustrandoli lui stesso con i giornali Le Rire e Le Sourire; dal 1912, lavora anche per Le Journal ma con lo scoppio del primo conflitto mondiale, questo rapporto si viene ad interrompere in quanto, come già accennato all'inizio di queste brevi note biografiche, Dumarchais è richiamato alle armi presso Toul e destinato al ventesimo fanteria il 2 agosto del 1914 (giorno in cui la Germania aveva dichiarato guerra alla Francia). Nel 1916 è gravemente ferito sulla strada di Bapaume, in prossimità della sua città natale e per lui, la guerra, finisce con quell'episodio; l'esperienza traumatica dell'evento bellico , dal quale tornerà profondamente trasformato, ispirerà alcuni romanzi fra i quali Le chant de l'équipage e Bob bataillonaire.
Tra il 1918 ed il 1919 svolge, per il giornale L'Intransigeant, l'attività di corrispondente del dopo-guerra: indossando con una certa civetteria un'impeccabile divisa dell'esercito britannico, viaggia per tutta la Renania - nella Germania occupata - atteggiandosi al Principe di Galles.
Visiterà Barcellona, Amburgo e Berlino.
Viaggerà ancora, per circa dieci anni, dedicando gran parte del suo tempo ad innumerevoli reportages; il notevole materiale raccolto servirà per interessanti pubblicazioni.
Alla fine del conflitto si trasferisce con la moglie ad Auteuil, alla periferia ovest di Parigi in Rue du Ranelagh ed è in questo periodo che stringe amicizia con Louis Aragon ed André Malraux.
Negli anni venti è il direttore della 'Collection de littérature ancienne, française et étrangère' .
Nel 1925 lascia per sempre la sua abitazione nella capitale francese preferendo una vecchia fattoria nell' Ile-de-France ad Archet nei pressi di Saint-Cyr-sur-Morin nel dipartimento di Seine-et-Marne.
Nel 1950 fu eletto e chiamato a far parte dell'Académie Goncourt:
Il 12 maggio 1970, le fiamme divampate da un incendio distrussero totalmente il "Bateau-Lavoir"; nello stesso anno, il 27 giugno, Pierre Mac Orlan cessò di vivere.

Grazie Pierre!

Inviato il 18/11/2011 alle 18:11

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Non avevo mai sentito di questo autore, certo che ha avuto una vita movimentata! Non ho capito se ha scritto solo di erotismo o anche di spanking.

Inviato il 22/11/2011 alle 11:16

pstoves (508 post, compleanno non disponibile)

Gentilissima signorina Blue,

continuo a pensare che leggiate troppo veloci...e leggere velocemente può dare adito a malintesi.

Secondo capoverso, prima riga.

Un cordiale saluto,

Inviato il 22/11/2011 alle 15:27

Blue (4456 post, compleanno non disponibile)

Touchè, signor Stoves!
Chiedo venia ma purtroppo il poco tempo a disposizione in questi giorni mi costringe a una lettura rapida...

Inviato il 22/11/2011 alle 22:50

pstoves (508 post, compleanno non disponibile)


ci mancherebbe...

Un cordiale saluto,

Inviato il 22/11/2011 alle 23:46

Chi eravamo

Nel lontano 2003, quasi 2004 (semicit.), su un forum ospitato da Forumfree, iniziò a formarsi e a svilupparsi il nucleo di una comunità di amanti del genere spanking. Tra alterne vicissitudini, quella comunità crebbe, si trasferì su questo sito e divenne in breve tempo il punto di riferimento in Italia.

Il forum arrivò ad avere decine di sezioni, alcune riservate alle spankee, con esperienze, dibattiti e racconti. Parallelamente vi era una chat IRC, nella quale faceva gli onori di casa (e a volte elargiva sculaccioni) l'indimenticato bot Orbilio.

Erano gli anni dei primi incontri dal vivo, a Milano e a Bologna, tra alcuni dei partecipanti più assidui.

Poi, come per ogni cosa bella, arrivò più o meno lentamente il declino e la fine. Le tecnologie cambiavano rapidamente, i forum lasciavano il posto ai social network, che portarono, col vento della novità, alla grande e inesorabile dispersione di persone, idee e passioni.

Il nostro forum, il nostro amato forum, ormai non più aggiornato (ma ancora molto visitato), cadde vittima di un grave problema tecnico che lo portò, per sempre, offline. Fortunatamente è sopravvissuto il backup del database, con tutti i contenuti intatti, ma la versione pesantemente personalizzata di phpBB non è recuperabile, a meno di sforzi immani. Ma se anche si potesse ripristinare, sarebbe talemnte obsoleto e pieno di problematiche di sicurezza che non potrebbe sopravvivere online più di qualche minuto.

Per ridare vita almeno al prezioso materiale raccolto in tanti anni è nato il museo, versione statica e ridotta del forum. Sono ovviamente rimaste escluse le sezioni private e di servizio del forum, non essendo per il momento possibile ripristinare un controllo degli accessi.

Luca