Il Culetto se ne sta tutto tranquillo lì, nelle sue rassicuranti culottes in pizzo nero, comodamente accolto in un pigiama di cotone leggero.
È una serata tranquilla, siedi di qua, sculetta di là, il solito insomma. Per fortuna era finita ormai quella giornata infernale durante la quale aveva dovuto indossare l'orrenda brasiliana in lycra, che ad ogni passo si affondava fino ad affogare tra le due chiappe carnose e straripanti.

Già pregusta il tepore del letto della sua padroncina e magari qualche carezza lasciva dal suo fidanzato, quando all'improvviso si trova in una posizione di protagonismo inequivocabile: per aria su un paio ginocchia conosciute in passato.” Ahi ahi” pensa “qui c'è qualcosa che non quadra”... e infatti ecco che arriva la Manona.
“Io e la padroncina siamo nei guai forse?” chiede il Culetto ingenuo; la Manona risponde “guarda non mi dire niente, non credevo proprio di dover lavorare anche questa sera!”
“si capirai!” esclama il Culetto “come se per te cambiasse qualcosa sculacciarmi o meno!”
“lo pensi tu mio caro” continua la Manona” per me è una fatica non indifferente e poi non sai quanto fa male! Tu stai lì fermo credendo di essere morbido e liscio, ma al decimo sculaccione inizi ad essere duro e bollente come una pentola bollente!” e così dicendo inizia a tirar giù i pantaloni scoprendo cotanta pienezza e rotondità.

Il Culetto tutto mogio dice “ma non potremmo venirci incontro e accordarci per uno sconto della pena? D'altronde abbiamo passato anche momenti piacevoli io e te quando non si trattava di sculacciate!!!” strizzando una chiappa in segno di complicità alla Manona. Ma quest'ultima duramente sentenzia “non ci provare Culetto, e poi il mio padrone se ne accorgerebbe subito se ci andassi leggero” e così dicendo tira giù anche le culottes appena sotto le natiche.

Il nostro Culetto, povero malcapitato, si ritrova tutto nudo, sempre più in panico e sempre più al fresco... “sarebbe anche piacevole se non sapessi che...” SMAAAAAAAAAAAACK il primo colpo arriva e il Culetto salta lamentandosi “OHI OHI OHI”.
Smack smack smack smack! Decine di colpi sulle chiappe tonde e rubiconde, il nostro amico ormai non sa più che fare, si stringe e si rilascia, disperatamente, sentendo il dolore diventare sempre più forte!

La Manona continua a sculacciarlo ritmicamente, non mostrando interesse per le lagnanze del suo amico caduto in disgrazia! Finchè finalmente, le sberle cessano di piombare addosso al Culetto! La sua padroncina si alza in piedi, fa due passi in avanti e lui si sente sollevato anche se è tutto bruciacchiato!

Ma subito dopo di nuovo chiappe all'aria, la sua proprietaria adesso è prona su di un tavolo...
“mmh” fa il Culetto “speriamo sia quel che penso” pregustando visite aliene nel suo pertugio ben celato da etti di chiappe paffute!

Purtroppo non è quel che brama...la Manona torna per tirarle giù le culottes e i pantaloni fino in terra, e prima di poter proferire parola, il Culetto viene sculacciato nuovamente, ma questa volta da una ciabattona brutta e tosta, che rende il rumore dei colpi ancor più fragoroso e il dolore assai più intenso!!!
“Hey” protesta il nostro beniamino rivolgendosi alla Manona che, sapientemente usando la ciabattona, si giustifica “non guardare me Culetto, ambasciator non porta pena!” ridacchiando un pochino...

Invece di pene al Culetto ne portò tante, per dieci minuti quasi! Lui che di "pene"ne voleva e come...ma di ben altro genere... maledetti equivoci causati dall'omonimia!!!

Raccontino divertente in stile "gioielli indiscreti" di Diderot, ossia là erano i genitali a improvvisare un immaginario dialogo surreale, qui i "protagonisti" fisici di tante sculacciate: culetto e manona

Che dire, viva la fantasia e complimenti per l'originale punto di vista!

ciao,
Keith

molti complimenti per il raccontino, originale e fantasioso.

Qualche volta ci vuole anche un po' di umorismo!
Tempo fa ne ho letto uno simile, peccato l'autrrice non l'abbia postato anche qui.
Ps. Adoro Diderot, "Jacques iò fatalista" è uno dei miei libri preferiti!